‘Su logu de s’iscultura’ dialoga col territorio ogliastrino
“Su logu de s’iscultura dialoga col territorio ogliastrino. Dare forma” è la cinque giorni, dedicata al Museo d’arte contemporanea a cielo aperto Su logu de s’iscultura che si terrà a Tortolì dal 19 al 23 settembre.
Il progetto realizzato con il prezioso sostegno della Fondazione di Sardegna, organizzato dal Comune di Tortolì, che vede la collaborazione dell’associazione Rossolevante, ha l’obiettivo di far riscoprire e rilanciare il museo en plen air con il coinvolgimento attivo della comunità.
A “DARE FORMA” a questo ambizioso progetto, saranno tre artisti che dialogheranno con il territorio con opere performative e inclusive.
Il Sindaco Massimo Cannas: “Un’importante iniziativa, un primo passo di un percorso culturale che vede il rilancio di questo prezioso sito. Ringraziamo gli artisti, la Fondazione di Sardegna per il decisivo sostegno e i collaboratori per il supporto nell’organizzazione dell’evento”.
Gli artisti Renata Boero, Leonardo Boscani e Mateo Maté si alterneranno dal 19 al 23 settembre per “dare forma” al processo creativo che vede il coinvolgimento della comunità. Per questo motivo l’Amministrazione comunale invita i cittadini a prendere parte attivamente all’iniziativa culturale. I tre progetti selezionati si intersecano tra loro in un dialogo con la collettività e con le sue esigenze. Alla presenza degli artisti, verranno poi affiancati nelle prossime settimane laboratori didattici nelle scuole tenuti dallo storico dell’arte Marco Peri.
Il Museo d’arte contemporanea a cielo aperto “Su logu de S’Iscultura”, è stato fondato ufficialmente nel settembre 1995. Un parco scultura dove questa dialoga con la natura in un rapporto diretto tra individuo e opera d’arte, strutturato attraverso la costruzione di opere scultoree di grandi dimensioni, capaci di interagire con il territorio, la morfologia ed il carattere dei luoghi dell`Ogliastra e atte a concepire un nuovo arredo urbanistico ed ambientale. Ha visto la partecipazione di artiste e artisti locali e internazionali tra cui Alessandra Bonoli, Corrado Bonomi, Giovanni Campus, Pietro Coletta, Antonio Ievolella, Massimo Kaufmann, Maria Lai, Umberto Mariani, Hidetoshi Nagasawa, Igino Panzino, Gianfranco Pardi, Alfredo Pirri e Mauro Staccioli.
DARE FORMA raccoglie il testimone di quella straordinaria esperienza e si evolve rispetto alla formula originaria, declinando il concetto di scultura secondo una visione contemporanea. Fare scultura è dare forma, il progetto dà forma a opere performative e inclusive, impossibili da realizzare senza le persone, la loro storia, i loro ricordi condivisi e da condividere.
I progetti degli artisti
Renata Boero A seguito di un viaggio compiuto in Sardegna, all’inizio dell’estate, l’artista è rimasta colpita da quella che ha definito forza magnetica della terra sarda che le ha ricordato l’impressione avuta durante un altro suo viaggio fatto quando era adolescente. Quel ricordo si è ripresentato ancora più vivido e potente e si è sovrapposto alla sua decennale esperienza nel campo dello studio e delle sperimentazioni artistiche sulle terre e sui colori estratti da elementi naturali. Sulla scia di questi pensieri il suo progetto intende coinvolgere le persone ed in particolare i bambini in una sorta di “laboratorio collettivo” dove tutti possano intervenire con riflessioni, disegni, lavori e discussioni.
Leonardo Boscani interviene con La strategia dello Struzzo La strategia dello struzzo è un progetto a lungo termine che prevede la realizzazione di un sito di conservazione e tutela dei saperi delle realtà coinvolte: scuole, associazioni, enti pubblici e cittadini. Con DARE FORMA si dà il via alla prima tappa di questo percorso che tenta di ricostruire, attraverso il linguaggio dell’arte, il complesso delle piccole e grandi memorie delle comunità. Una raccolta di frammenti del vissuto individuale e collettivo: testimonianze scritte o audiovisive, foto, piccoli oggetti, documenti che raccontano la storia del territorio di Tortolì, diventano dei souvenir della memoria da custodire nel tempo. Il materiale sarà acquisito, archiviato e conservato in un contenitore ermetico a sua volta occultato in un luogo segreto. L’operazione di occultamento della “capsula del tempo” sarà affidata a t re custodi depositari delle coordinate del luogo di conservazione, a loro si lascerà la scelta di tramandare ad altri testimoni l’ubicazione del sito.
Mateo Maté interviene con Nazionalismo Domestico / Via crucis / Arma Christi
L’installazione Nazionalismo Domestico dispiega la sua dimensione narrativa tra i vicoli di Tortolì, luoghi di passaggio e di collegamento solitamente marginali rispetto alle vie principali, dove oggetti d’uso quotidiano rimandano a una vita domestica apparentemente familiare, ma in realtà intrisa di inquietudine. La guerra in casa, tutti i giorni, proprio come fuori. Un microcosmo casalingo che riflette il macrocosmo dove un tavolo da pranzo diventa un territorio da difendere, la cui bandiera è la tovaglia, appesa ai fili tra i panni stesi nei vicoli. La via principale di Tortolì fino alla chiesa di Sant’Anna segna il percorso della performance Via crucis, Arma Christi, una breve processione dove la religione e l’iconografia della crocefissione di Cristo sono corrispondenti alla struttura e i materiali del retro dei dipinti: la croce di legno, il sudario, i chiodi e implicitamente il martello e la pinza.