Tennis in Sardegna: i nomi che hanno fatto storia
Berrettini, Sinner, Musetti. I talenti del tennis italiano stanno riempiendo lo Stivale d’orgoglio negli ultimi anni.
In particolare, il giovanissimo altoatesino ha bruciato le tappe in men che non si dica, mentre Berrettini è stato il primo azzurro di sempre a raggiungere la finale di Wimbledon. I pronostici sui tornei di tennis si devono ormai adeguare all’ascesa degli atleti italiani, che oggi godono di maggiore credibilità presso gli addetti ai lavori. Non tutti gli appassionati di tennis, però, sanno forse che c’è una regione nello specifico che ha dato i natali a parecchi campioni, nessuno dei quali rientra comunque nel gotha odierno. Si tratta della Sardegna, che dal 1968 in avanti ha sfornato diversi atleti di indubbio valore. Ci ha pensato il giornalista Lazzaro Cadelano a raccontarne le gesta, così da tramandare anche agli sportivi di oggi gli eventi di un tempo.Negli anni ’70 e ’80 il tennis era diventato particolarmente popolare in Italia e le maglie di McEnroe, Panatta o Borg erano le più gettonate. I principianti si rivolgevano ai vari Palmieri e Bassotto per imparare i fondamentali, mentre il negozio sotto Monte Urpinu era diventato il luogo di ritrovo per chi voleva accaparrarsi per le tute di marca usate dai giocatori. Il successo di Paolo Canè in Coppa Davis contro lo svedese Wilander esaltò Cagliari nel 1990. Angelo Murtas, Remigio Pisanu, Stefano Mocci, Gianfranco Palmieri e Angelo Binaghi, attuale presidente della Federazione Italiana Tennis sono solo alcuni dei nomi che hanno reso grande questo sport in Sardegna, ma è possibile citare anche l’arbitro cagliaritano Federica Simongini, che ha diretto persino nei 4 Major.
Sono diversi i circoli sardi che nel tempo si sono occupati dell’organizzazione di competizioni tornei e manifestazioni che hanno lanciato nuove leve e grandi campioni. Sassari, Olbia, Alghero, Arzachena, Oristano: anche chi non è del posto deve molto alla formazione maturata in Sardegna, ma se dobbiamo individuare uno dei più grandi tennisti sardi, allora il primo nome che viene in mente non può non essere quello di Antonio Bozzo, partito da Sassari per rimanere imbattuto per ben 10 anni in tutte le competizioni ufficiali alle quali ha preso parte.
Gian Felice Pilo, altra leggenda sarda, lo descriveva come un tennista dalle gambe molto grandi e con il rovescio migliore sul territorio nazionale. Lo stile di Bozzo era così ricercato che gli avversari faticavano a capire quale sarebbe stata la sua prossima mossa e come avrebbe colpito la pallina, se con un attacco potente o con una smorzata di precisione. Giocare contro di lui era davvero complicato, non a caso fu l’unico tennista della Sardegna a strappare una convocazione per la Coppa Davis, che però non vide Bozzo protagonista a causa dei conflitti bellici che coinvolsero anche l’Italia.
Antonio Bozzo viene ricordato oggi come una vera e propria leggenda in Sardegna. Scomparso in seguito ad un ictus, pare che siano stati proprio gli sforzi intensi compiuti con l’attività sportiva a peggiorarne rapidamente lo stato di salute, a soli 55 anni. A lui è dedicata la Torres Tennis, un’associazione dilettantistica che opera in Sardegna da oltre un secolo. Modello e maestro per più generazioni: Antonio Bozzo rappresenta forse la più bella delle storie che il tennis sardo ha da raccontare.