A Sanluri una residenza artistica triennale su testo inedito di Sergio Atzeni
A Sanluri una residenza artistica triennale della Fabbrica Illuminata. “El misterio de Sigismondo Arquer |Cinque secoli fa … tra Cagliari e Toledo”, opera inedita di Sergio Atzeni, prende una nuova vita.Quella bozza di testo dattiloscritta, lasciata finita ma non rifinita dallo scrittore cagliaritano, poi compiuta da un intervento successivo del regista Marco Gagliardo e dell’autrice Rossana Copez, che lo ha gelosamente custodito in un cassetto per tutti questi anni, è il cuore di una residenza artistica triennale della Fabbrica Illuminata, in corso a Sanluri.
Lo scorso 6 ottobre ha preso il via il progetto ideato dalla direttrice della compagnia cagliaritana Elena Pau. Sono tre gli anni di lavoro nella cittadina della Marmilla, con un articolato programma di attività, fino al 2024, realizzato con il contributo della Regione Sardegna, Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, e del Ministero della Cultura, e con il patrocinio e supporto operativo del Comune di Sanluri, che ha messo a disposizione della Fabbrica Illuminata alcuni preziosi luoghi di interesse storico culturale: il Palazzo degli Scolopi, il Teatro Comunale, il Castello medievale.
LA RESIDENZA ARTISTICA
Guidati da un attore e regista di consolidata fama nazionale come Blas Roca Rey partecipano alla residenza artistica i cittadini di Sanluri (coinvolti da un’apposita “call”) e un gruppo di nove giovani attori, di respiro internazionale. Al lavoro nel primo anno di residenza la spagnola Irene Zulaica Iglesias e gli italiani Flavio Vigna e Alessandro Redegoso.
Al fianco del regista italo peruviano, in un lavoro formativo e creativo per gli artisti in residenza e per cittadini sanluresi coinvolti, chi come figurante, chi come comparsa parlante o cantante, alcune alte maestranze del mondo teatrale: l’attore e pedagogo Luigi Tontoranelli come tutor dei giovani artisti in residenza, il compositore e musicista Corrado Arangoni, la cantante Anna Lisa Mameli, il costumista Marco Nateri, il marionettista e scenografo Raul Bernardelli.
Il 30 ottobre il Teatro Comunale di Sanluri ospita la prima di tre restituzioni sceniche, una per ciascuno dei tre anni, anticipate da una serrata preparazione con laboratori di diverse disciplina artistiche: recitazione, musica, costumi e scenografia.
IL TESTO DI SERGIO ATZENI
“El misterio de Sigismondo Arquer |Cinque secoli fa … tra Cagliari e Toledo” si apre con una compagnia circense che arriva col carrozzone in una piazza e racconta la vita e la sventura di Sigismondo Arquer. Giurista e letterato, è stato uno dei personaggi importanti della storia del pensiero e della cultura sarda. Nato a Cagliari nel 1530, morì sul rogo a Toledo nel 1571. Aveva tendenze riformistiche, criticava il clero sardo e si inimicò le consorterie nobiliari, ma anche la santa Inquisizione che lo accusò di eresia e di ruberie.
I circensi tra il serio e il faceto ne raccontano la sofferenza, il dialogo con una vicina di cella che lo rincuora. La voce di Sigismondo si fa sentire per ricordare la sua città e i piaceri della vita, come la tazza di latte al mattino dove intingeva il pane caldo.
Sergio Atzeni adopera un meticciato linguistico, dove la lingua italiana si interseca con quella sarda e spagnola. La drammaturgia ci invita a riflessioni senza tempo, che appartengono alla storia dell’umanità. C’è un accostamento non troppo velato tra l’ingiustizia dell’Inquisizione e quella di ogni tempo in ogni luogo. Ci invita a pensare al soccombere del pensiero umano davanti al potere, laddove chi comanda e decide le sorti del popolo lo fa con ottusità, in nome di sedicenti ideali di truce giustizia. Il tema non è certamente né sobrio, né leggero, ma l’autore racconta l’esecuzione di Sigismondo Arquer con ironia e leggerezza, tra teatro e metateatro.
IL LEGAME TRA L’OPERA NARRATIVA E IL TERRITORIO DI SANLURI
Sanluri è la sede dell’intero progetto di residenza anche per la sua evidente attinenza storica con i contenuti dell’opera scelta: il borgo medievale nel cuore della cittadina tra il Campidano e la Marmilla ospita l’unico castello medievale sardo ancora agibile, di proprietà della famiglia Villa Santa.
LE ATTIVITÀ IN CORSO NELLA PRIMA ANNUALITÀ
Lo scorso 6 ottobre il progetto di residenza artistica è stato presentato alle associazioni culturali del territorio nella sala consiliare del Comune di Sanluri, mentre il 9 ottobre, in occasione della Festa del Borgo, è stato divulgato attraverso un’apposita “call” per la partecipazione diretta al progetto di residenza da parte della cittadinanza.
Il 16 ottobre il progetto è stato introdotto agli artisti in residenza, chehanno incontrato le associazioni locali, con un’escursione e visita del paese e dei luoghi di lavoro scelti: il Palazzo degli Scolopi, il Teatro Comunale, il Castello Medievale, la Chiesa San Lorenzo, il Convento dei Cappuccini e la biblioteca comunale.
Al Palazzo degli Scolopi si concentrano i laboratori: quello di recitazione, dal 16 ottobre, condotto da Blas Roca Rey, per la comunità, che diventa anch’essa protagonista, al fianco degli artisti in residenza, in un esito performativo condiviso; quello di costumistica teatrale e scenografia, a cura di Raul Bernardelli, dal 19 ottobre; infine il laboratorio di musica del maestro Corrado Arangoni che, coadiuvato da Anna Lisa Mameli, curerà la scrittura di partiture originali di un impianto musicale e sonoro che si muova, così come si muovono il testo e la storia, tra la Spagna e la Sardegna, in un tempo passato (collocabile tra i secoli XV e XVI).
Diverse le prove aperte nel corso della prossima settimana durante i laboratori al Palazzo degli Scolopi e due prove generali della prima restituzione scenica, il 28 e 29 ottobre, al Teatro Comunale.