Carola Puddu interpreta Giulietta: la giovane danzatrice sarà protagonista accanto a Paolo Barbonaglia martedì 13 e mercoledì 14 dicembre alle 20.30 al Teatro Massimo di Cagliari in “Giulietta e Romeo”, balletto in due atti di Fabrizio Monteverde (dal dramma di Shakespeare), per l’evento speciale che anticipa la Stagione de La Grande Danza firmata CeDAC Sardegna.
La più celebre storia d’amore di tutti i tempi rivive sul palco del Teatro Massimo di Cagliari martedì 13 e mercoledì 14 dicembre alle 20.30 con “Giulietta e Romeo / 20th Anniversary 2002-2022″ – fortunato spettacolo firmato dal coreografo Fabrizio Monteverde per il Balletto di Roma, con due protagonisti d’eccezione – la giovane danzatrice Carola Puddu, formatasi all’École de danse du Ballet de l’Opera de Paris e poi in Canada e messasi in luce nel programma “Amici” di Maria De Filippi e Paolo Barbonaglia (allievo di Alexandru Frunza, Bella Ratchinskaya, Elisabetta Terabust, Carla Fracci, perfezionatosi con Barbara Gatto, Mauro Astolfi e Lukas Timulak, dal 2017 nella Compagnia del Balletto di Roma) – per l’evento speciale che anticipa la Stagione de La Grande Danza 2022-2023 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
Una mise en scène raffinata e avvincente, nata per il Balletto di Toscana nel 1989 e ripresa dal Balletto di Roma nel 2002, con enorme successo, ora riproposta in una nuova versione in occasione dei vent’anni dal debutto al Teatro Sistina di Roma con Monica Perego e Raffaele Paganini nei ruoli principali, in cui si sono alternati nelle successive edizioni interpreti come Kledi Kadiu con Claudia Vecchi, Azzurra Schena e Luca Pannacci – per un totale di 350 repliche in Italia e nel mondo e 200mila spettatori: numeri significativi che, come sottolineano gli organizzatori, ne fanno «lo spettacolo di danza italiano più applaudito di sempre».
“Giulietta e Romeo” si ispira al dramma shakespeariano sui due giovani innamorati, vittime della rivalità e dell’odio tra le rispettive famiglie, costretti a nascondersi e sposarsi in segreto, finché coinvolto in un duello Romeo è costretto alla fuga e all’esilio, mentre Giulietta cerca di sottrarsi al matrimonio impostole dai genitori nella speranza e nell’attesa di potersi riunire all’uomo che ama e con cui desidera trascorrere tutta la vita. La trama è nota: una serie di circostanze sfavorevoli segna il destino dei protagonisti, “nati sotto cattiva stella” e la passione fatale dei due adolescenti culmina in tragedia ma il loro amore alla fine, sia pure nel ricordo e nel rimpianto, trionfa sulla morte e dura in eterno, attraverso la trasfigurazione dell’arte.
Sulle note di Sergej Prokof’ev, Carola Puddu (Giulietta) e Paolo Barbonaglia (Romeo) danzano l’immortale favola dell’amore, dal coup de foudre, con il fatale incrocio di sguardi, al rito del corteggiamento, dall’innamoramento, in cui i due scoprono sensazioni e emozioni, al fuoco della passione: un racconto struggente, fra tenerezza e pathos, con coreografia e regia di Fabrizio Monteverde (che firma anche la scenografia), costumi di Eve Kohler e disegno luci di Emanuele De Maria, il fulgore della giovinezza si scontra con l’incomprensione degli adulti, e l’insensatezza di antichi rancori e insanabili inimicizie.
Nella riscrittura di Fabrizio Monteverde, che trasporta la vicenda nel cuore del Novecento, «la Verona degli amanti infelici di William Shakespeare diventa un Sud buio e polveroso, reduce da una guerra e alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito mantiene il ricordo di un conflitto mondiale che ha azzerato morale e sentimento, e – risuonando quanto mai attuale – annuncia, oltre le macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione. Nell’Italia contraddittoria del secondo dopoguerra, immobile e fremente, provinciale e inquieta» – si legge nella presentazione –, «Giulietta è protagonista e vittima di una ribellione giovanile e folle, in fuga da una condizione femminile imposta e suicida di un amore inammissibile. Romeo, silenziosamente appassionato e incoscientemente sognatore, è martire della propria fede d’amore innocente». Custodi dell’onore delle proprie famiglie, e dunque dell’odio che le divide, sono come spesso accade(va) le donne, e specialmente le madri dei due giovani, per le quali l’idea stessa di un sentimento sbocciato tra i rispettivi figli è semplicemente inconcepibile, fuori dalle regole e dalle tradizioni: esse ferocemente e quasi inconsapevolmente tessono «una trama resa ancor più tragica dall’intenzionalità dell’odio e dall’istigazione alla vendetta». Il seme dell’inimicizia ha trovato fertile terreno e messo salde radici, e l’affetto tra i due protagonisti non trova spazio in una visione a senso unico, dove la guerra tra stirpi e fazioni rivali si perpetua di generazione in generazione, mietendo sempre nuove vittime.
«Riscrittura drammaturgica originale, percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Fabrizio Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico» – è scritto nelle note. La storia di “Giulietta e Romeo” – simbolo dell’amore contrastato, in nome della ragion di stato o della politica, di interessi economici e giochi di potere – rivive sul palco in «una narrazione essenziale ma appassionata, lirica e crudele, che come il cerchio della vita continuamente risorge dal proprio finale all’alba di un nuovo sentimento». Nella sua personale rielaborazione del testo shakespeariano, il coreografo mette l’accento sui temi universali che affascinano e commuovono gli spettatori di ogni epoca, traducendoli in danza con il suo stile energico e travolgente, in una creazione capace di restituire la forza delle passioni.
Il genio di William Shakespeare e l’arte e la sensibilità di uno dei più conosciuti e apprezzati coreografi italiani come Fabrizio Monteverde (Premio Danza&Danza 1996), con all’attivo un’intensa carriera con collaborazioni con le più importanti compagnie, da MaggioDanza all’Arena di Verona, il Teatro dell’Opera di Roma e la Scala di Milano, insieme al talento di due giovani interpreti, noti e amati dal grande pubblico (anche) grazie alla ribalta televisiva, come Carola Puddu e Paolo Barbonaglia, per uno spettacolo indimenticabile, pieno di poesia.
INFO & PREZZI
biglietti:platea – primo settore: intero 30 euro – ridotto 27 euro
platea – secondo settore: intero 25 – ridotto 22 euro
* riduzione per scuole di danza: intero 20 euro – ridotto 18 euro (platea secondo settore e loggione)
prevendite: Biglietteria del Teatro Massimo di Cagliari (via E. De Magistris n. 12) – da lunedì a venerdì dalle 17 alle 20 – per informazioni: e-mail [email protected] – cell. 345.4894565 – www.cedacsardegna.it – www.teatromassimocagliari.it
prevendite online su www.vivaticket.it