Con l’aumento esorbitante dei costi dell’energia si rischia infatti il blocco delle attività o ancor peggio una catastrofica crisi finanziaria degli Enti”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, che ha ricordato come “nel solo Consorzio dell’Oristanese debbano ancora arrivare 13milioni di euro su spese già effettuate.
Proprio la realtà di Oristano – ha aggiunto Mele – deve affrontare maggiori esborsi rispetto agli altri Consorzi della Sardegna, poiché le idrovore lavorano sia d’estate e sia d’inverno: nel primo caso distribuendo l’acqua nella rete dei campi e nel secondo pompandola fuori per evitare gli allagamenti di campagne e centri abitati”.
Il presidente Mele ha inoltre ricordato la necessità, “non più rinviabile”, di mettere mano alla normativa che regola la gestione dei Consorzi. “Dobbiamo riformare quanto prima il quadro normativo così da assicurare ai Consorzi una sostenibilità economica e quindi una capacità di programmazione finanziaria oggi troppo debole, che rischia di mettere costantemente a repentaglio un servizio indispensabile per gli agricoltori.
In attesa di tali interventi sarebbe opportuno dare corso alla normativa vigente che non sempre viene pienamente applicata”.