Esce “Solstititum” di Andrea Ceradini (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
“Solstititum” è il titolo della quarta ed ultima pubblicazione di Andrea Ceradini – edita dalla casa editrice leccese I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno – e già vincitrice del primo premio al concorso letterario “Europa In Versi e in Prosa 2021” e del Premio lettererario “M. Dicorato Scenaedition”, nella sezione “prosa inedita breve”.
Un titolo significativo, che commemora la ricorrenza magica dedicata agli spiriti e agli elfi che, secondo la tradizione propria dell’antica religione germanica di ceppo celtico, indicava la notte dedicata alla prosperità e alla luce che vince sull’oscurità delle tenebre, ovvero il momento in cui il Sole raggiunge la sua massima declinazione così come inteso da Alban Hefin.
Tuttavia, il nome “Solstitium” commemora anche l’evento storico conosciuto come “Battaglia del solstizio” – il cui termine è stato coniato dal poeta e scrittore italiano Gabriele D’Annunzio – combattuta nei giorni intercorrenti tra il 15 ed il 24 giugno 1918 tra l’esercito austro-ungarico ed il Regio Esercito Italiano nell’ultima grande offensiva della Prima Guerra Mondiale; sarà proprio in questo scenario storico che il romanzo di Ceradini raggiungerà il suo culmine.
La narrazione è incentrata sull’omicidio di una giovane donna natia di Opicina (Trieste), Adele Carli – nata Catturich – che viene trovata morta nella sua residenza situtata a Schio, in Veneto.
Protagonista indiscusso dell’opera in prosa è il Maggiore Vincenzo Martini dei Carabinieri Reali – già adoperato come personaggio dall’autore Ceradini nei suoi tre romanzi dai titoli “Le rose dell’Altopiano (2017), “Il fumo sull’acqua” (2018) e “Fuga da Caporetto-Nostos padano” (2019) – il quale è chiamato a dare un volto ed un nome all’assassino della vittima, ufficialmente sarta ma prostituta di professione.
Un romanzo dai perfetti connotati del genere Giallo, che porta seco le sfumature tipiche della letteratura verista – dato dall’utilizzo di un registro linguistico in forma dialettale, tipico del posto ove si svolgono i fatti. Esso che fa da scenario a questo capolavoro letterario, intriso anche di notevoli sfumature che vanno a connotare il romanzo storico.
Scorrevole e d’impatto, il capolavoro letterario di Andrea Ceradini, autore veronese e medico veterinario, non trascura neppure l’aspetto psicologico dei personaggi il quale si rivela essere un connotato essenziale per ogni narrazione dai tratti “crime” o polizieschi: ogni personaggio che interagisce con i fatti possiede una descrizione assai preziosa che agevola il lettore nell’immedesimazione, aiutandolo – così – a vestire i panni dell’inquirente chiamato a far luce su un delitto che lascia spazio a svariate ipotesi investigative, vantando moventi che vanno dal passionale a quello dettato dal pregiudizio che imputa e condanna la condizione sociale e morale legata al lavoro svolto dalla vittima.
La morte della protagonista, tuttavia, accende l’interesse per un’altra scomparsa prematura, avvenuta nel 1901 ed archiviata – anni prima – come suicidio la quale, sino a quel momento, era stata apparentemente condizionata dal trascorrere del tempo e dall’affievolirsi del memento di un episodio tanto traumatico; ecco, però, rialbeggiare il fantasma del ricordo di un bambino – ospite come tanti dell’istituto di accoglienza per orfani “Sorelle della Misericordia” – il quale risulta essere indissolubilmente legato alla vittima e al giallo della morte di quest’ultima.
Ricco di riferimenti manzoniani e, più in generale, letterari ed artistici, “Solstitium” dona al lettore una visione estremamente esatta della situazione sociale del tempo che conserva in sé uno scopo educativo non trascurabile e ricco di cenni inerenti all’atrocità della guerra, alle condizioni dei soldati chiamati al fonte, all’amore, alla perdita, nonché alle piaghe sociali che potremmo definire “attuali”. (a.dp)
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