Fratelli d’Italia Alghero: Piano del Parco, garantire la più ampia partecipazione della comunità locale e dei portatori di interessi
Il consiglio direttivo di Fratelli d’Italia Alghero interviene con la presente nota a proposito della recente approvazione da parte dell’Assemblea del Parco delle “Linee di indirizzo del Piano di Parco di Porto Conte”, Assemblea alla quale non hanno potuto partecipare per motivi di salute e personale i due rappresentanti di Fratelli d’Italia, il direttivo evidenzia che l’atto è stato deliberato nonostante le istanze dei Comitati di Borgata di Fertilia – Arenosu, Sa Segada -Tanca Farrà, Maristella e Santa Maria La Palma tese a sollecitare un confronto con l’Amministrazione Comunale e con il Parco di Porto Conte riguardo le “Linee di indirizzo del Piano del Parco”.La decisione non è stata da noi apprezzata: riteniamo che sarebbero bastati pochi giorni per organizzare gli incontri necessari a soddisfare le richieste di ascolto dei comitati di borgata e degli altri soggetti interessati e garantirne la piena, senza precludere il risultato dell’approvazione dell’atto.
A tale proposito ricordiamo che le linee di indirizzo, oltre a definire gli indirizzi metodologici per l’elaborazione del piano, individuati al punto 2) delle stesse linee, definiscono, rispettivamente al punto 3) gli “Indirizzi gestionali” e al punto 4) gli “Indirizzi per lo sviluppo socio-economico”, vale a dire gli indirizzi del nuovo modello di sviluppo al quale gli strumenti della pianificazione del Parco dovranno ispirarsi, oltre che gli indirizzi fondamentali per lo sviluppo economico e sociale delle collettività residenti all’interno del Parco e nei territori adiacenti;
indirizzi che produrranno notevoli effetti nei confronti delle aree e delle comunità coinvolte. Preso comunque atto dell’accelerazione che si è voluta imprimere all’iter, il direttivo cittadino anche per garantire la piena attuazione dell‘emendamento approvato dall’Assemblea del Parco che prevede che “L’individuazione del disegno pianificatorio dovrà essere frutto di un processo di partecipazione che coinvolga tutto il territorio, associazioni, comitati di quartiere e di borgata, parti sociali e tutti i cittadini che hanno interesse”, ha proposto al Presidente del Consiglio Direttivo del Parco di Porto Conte, alla sua Assemblea oltre che al Sindaco di garantire un processo di partecipazione della comunità locale da attuarsi tramite una commissione paritetica da costituire in seno alla stessa Assemblea del Parco con un rappresentante per gruppo politico che potrebbe corrispondere al capogruppo dell’ omologo gruppo consiliare.
La Commissione dovrebbe programmare e gestire gli incontri necessari per gli approfondimenti utili a garantire l’imprescindibile coinvolgimento della comunità locale e dei portatori di interesse con l’obiettivo auspicato di pervenire alla piena condivisione dell’importantissimo strumento di pianificazione territoriale.
Il Consiglio direttivo del Parco, da parte sua dovrebbe garantire pieno supporto al processo anche mettendo a disposizione i redattori delle linee guida e delle varie parti del Piano al fine di fornire tutte le informazioni per una migliore comprensione delle proposte agli interlocutori.
Riteniamo decisamente fuori luogo e poco lungimirante una scelta che circoscrivesse il confronto in un ambito troppo ristretto, come l’ipotesi formulata da un partito di maggioranza di attribuire a un singolo assessore il ruolo di unico o “privilegiato” interlocutore, in un dialogo che invece deve necessariamente vedere la piena partecipazione, oltre che della comunità locale, di tutte le forze politiche che svolgono il ruolo di garanti ed omogeneizzatori delle istanze della comunità.
Proprio per questo motivo la competenza giuridica a trattare la materia “Piano del Parco” è dell’Assemblea del Parco che, dal legislatore, venne fatta coincidere proprio con il Consiglio Comunale, quale luogo di confronto fra i rappresentanti della città.
Ricordiamo inoltre che analogo metodo venne efficacemente utilizzato alla fine degli anni ‘90 nell’iter di formazione e di approvazione della Legge Regionale istitutiva del Parco Naturale Regionale:
tramite la costituzione di una commissione paritetica si garantì la più ampia partecipazione di tutti gli attori coinvolti, nessuno escluso, e proprio tale partecipazione portò a modifiche sostanziali della originaria proposta di legge, ad iniziare dalla ridefinizione della perimetrazione dello stesso territorio del Parco, agevolandone l’accettazione da parte della comunità algherese.