“La guerra dei trent’anni”
Il libro
un libro che presentiamo con la convinzione che certamente sarà utile per tutti coloro che vorranno comprendere, approfondire e conoscere uno dei periodi più controversi della storia italiana recente e di quella che fu definita “Prima Repubblica”.
Le oltre settecento pagine ricche di documenti, aneddoti e testimonianze sono capaci di far rivivere ai lettori il clima del periodo e di far capire il motivo per il quale Indro Montanelli ebbe a dire:
“Gli storici avranno un serio problema.
Non potranno attingere da giornali e telegiornali, perché i cronisti durante Tangentopoli hanno seguito il vento che tirava, il soffio della piazza.
Volevano il rogo e si sono macchiati di un’infame abdicazione di fronte al potere della folla”.
L’autore Filippo Facci
In quel contesto, Filippo Facci fu un giornalista controcorrente, bastian contrario allora come oggi, un uomo libero sempre attento a riportare i fatti, in particolare, quelli meno noti e dibattuti al grande pubblico, con particolare attenzione ai metodi della magistratura milanese ben raccontati nella pubblicazione.
Le inchieste, la rivoluzione mancata e il passato che non passa sono entrati in modo diffuso e generalizzato nel sistema giudiziario all’italiana con effetti che spesso hanno sfiorato la deriva giustizialista.
“La guerra dei trent’anni”
La guerra dei trent’anni è costituita principalmente da Tangentopoli e Mani Pulite ovvero da parole nate in ambito prettamente giornalistico per denunciare, enfatizzare e spettacolarizzare il malcostume della politica e che hanno rappresentato non semplicemente un periodo storico del paese ma una precisa faglia prima e dopo la caduta del muro di Berlino e il tracollo del comunismo come profetizzato da Francesco Cossiga.
L’alleanza tra il potere giudiziario e il sistema mediatico, lungo questi anni e sino ai nostri giorni é riuscita a mettere sotto scacco il potere politico, eletto democraticamente dai cittadini, in nome di una morale pubblica che spesso è diventata l’unico sistema di giudizio lontano dal diritto e dalla legge.
Le finalità ed i retroscena del trentennio purista
Le finalità ed i retroscena del trentennio purista, riportati da Facci, permettono al lettore di riavvolgere la memoria collettiva al tempo di Tangentopoli, “Milano città delle tangenti” infatti dall’inchiesta locale si passò rapidamente alle ripercussioni nazionali;
lo scandalo e la corruzione del pentapartito spianarono la strada alle iniziative popolari dei referendum ed alla nascita della cosiddetta Seconda Repubblica, inaugurata con la discesa in campo dell’ imprenditore milanese Silvio Berlusconi che vinse le elezioni politiche del 1994 contro la gioiosa macchina da guerra guidata da Achille Occhetto, con una ricaduta immediata che ancor oggi subiamo, le coalizioni, rette dallo schema del bipolarismo, causarono lo svuotamento della forma partitica di massa in nome di un contatto diretto tra il leader e il popolo.
Oggi, grazie a “La guerra dei trent’anni”, gli storici avranno un problema in meno per comprendere il periodo di Mani pulite e di questo, all’autore, bisogna rendere merito.
Grazie Filippo