L’Effimero Meraviglioso: Stagione Teatrale 2022-2023 “Empatia” dal 23 ottobre al Teatro Civico di Sinnai
Viaggio nei labirinti della mente e del cuore alla ricerca dell’“Empatia” (ovvero la capacità di immedesimarsi in un’altra persona, di comprenderne emozioni e stati d’animo e decodificarne i processi psichici), tema e titolo della Stagione Teatrale 2022-2023 organizzata da L’Effimero Meraviglioso al Teatro Civico di Sinnai – con la direzione artistica di Maria Assunta Calvisi e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Sinnai, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura. Quindici titoli in cartellone tra ottobre e aprile, tra testi contemporanei e riletture di classici come “Peer Gynt” di Henrik Ibsen e “La mite” di Fëdor Dostoevskij, “La madre” di Grazia Deledda, cui si ispira “Agnese e l’altra” e “Lo straniero” di Albert Camus, accanto alle variazioni shakespeariane di “Oh!-Tello!” e al molteplice gioco di rimandi fra letteratura, teatro e cinema di “Venere in pelliccia”, dalla pièce di David Ives, ispirata al romanzo di Leopold von Sacher-Masoch e portata sul grande schermo da Roman Polański, nell’omonimo film con Emmanuelle Seigner e Mathieu Amalric.
L’Effimero Meraviglioso
Tra i protagonisti, Francesca Reggiani con il suo one-woman-show “Gatta Morta”, Beatrice Visibelli, Ottavia Bianchi, Simeone Latini, Andrea Kaemmerle, Monica Corimbi con Noemi Medas e Andrea Carroni, Mario Lubino e la Compagnia Teatro Sassari, Susy Sergiacomo, Manila Barbati, Giuseppe Ligios con Antonello Foddis e il comico Mauro Salis.
Omaggio a Gabriella Ferri con “Tutti sulla giostra” di Tonino Tosto, un ritratto di famiglia con “Le Sorellastre” scritto e interpretato da Ottavia Bianchi, in scena con Beatrice Gittai, Patrizia Ciabatta e Giulia Santilli, ma anche riflessioni sull’amicizia nell’esilarante “Cena d’addio” di Alexandre de la Patellière e Matthieu Delaporte, con Lia Tomatis, Riccardo De Leo e Gianluca Guastella e la complessità e ambiguità delle relazioni in “Ospiti” di Angelo Longoni, con Manila Barbati, Francesco Campari e Andrea Bonati. Focus sul dilemma tra etica e morale, legge e verità ne “Il giudice” di e con Mario Lubino, un affresco della vita di provincia ne “L’uomo tigre, capire tutto in una notte” di Andrea Kaemmerle e la magia del nouveau cirque in “Wake-Up” di e con Marcella Meloni, per la regia di Maurizio Giordo, in un sogno ad occhi aperti per il divertimento di grandi e piccini.
“Empatia” – una qualità preziosa nella vita come nell’arte, che permette ad attrici e attori di interpretare un personaggio “dal di dentro”, facendo proprio il suo vissuto con le sue esperienze, il suo sguardo sul mondo e a donne e uomini di mettersi in sintonia con l’altro da sé, di esprimere la propria comprensione o compassione, di condividere gioia e dolore, ma anche di mantenere le distanze da comportamenti e atteggiamenti che non apprezzino o rifiutano, pur intuendone la profonda, a volte tragica, umanità.
La Stagione Teatrale 2022-2023
La Stagione Teatrale 2022-2023 de L’Effimero Meraviglioso affronta le passioni terrene, l’amore e la gelosia, la rabbia e la paura, magari solo della povertà, del fallimento o della solitudine, ma racconta anche l’inquietudine e il male di vivere;
si parla, spesso in chiave di commedia, di avidità, di rivalità e di sorellanza, di giochi di potere, di inganno e tradimento, di ambizioni e disincanto, tra situazioni kafkiane e delitti insensati, e ancora del mistero dell’eros e dell’arte della seduzione, tra femmes fatales, creature trasgressive e – le più pericolose fra tutte – le ineffabili “gatte morte”.
Se il Teatro è “Il Paese del Vero” secondo la celebre definizione di Victor Hugo, scelta come titolo della scorsa edizione, il fil rouge della nuova stagione è invece l’“Empatia”, grazie a cui si compie la singolare equazione per cui ciò che accade sulla scena, nel tempo sospeso di una rappresentazione, diventa reale e attraverso la finzione è possibile mettere a nudo verità inconfessabili, in un rito collettivo, che permette di confrontarsi con l’indicibile ma anche di ridere di sé, di riconoscere le proprie fragilità e debolezze, di immergersi in una storia e compiere una sorta di catarsi, scoprendo nuovi spunti di riflessione.
Una speciale alchimia, irripetibile, frutto dell’incontro tra artisti e pubblico.
IL CARTELLONE
Ouverture domenica 23 ottobre alle 19 con “Peer GynTrip” tratto dal celebre poema drammatico di Henrik Ibsen, con adattamento e regia di Stefano Sabelli (produzione della Compagnia del Loto di Teatri Molisani): sotto i riflettori Eva Sabelli, Gianantonio Martinoni, Bianca Mastromonaco, Matteo Palazzo, Fabrizio Russo, per una rilettura della storia del giovane sognatore, costretto a lasciare la patria in seguito a una rissa. Inizia così il suo viaggio verso terre esotiche e lontane, tra mille avventure e mille mestieri, dall’America al Marocco, da Gibilterra all’Egitto, finché in seguito a un naufragio ritorna ormai anziano al paese natio, dove ritrova la dolce Solvejg, la donna di cui era innamorato e che non ha mai smesso di amarlo. Una favola moderna, impreziosita dalle musiche di Edvard Grieg, accanto a temi originali e a canzoni di Califano ed Elvis Presley, per una rilettura contemporanea di “Peer Gynt” tra atmosfere fantastiche e suggestioni oniriche, figure misteriose e inquietanti come il Passeggero Sconosciuto, il Fonditore di bottoni e l’Uomo Magro e arcani simbolismi.
Ironia in scena sabato 5 novembre alle 21 con “Oh!-Tello” del Teatro Tragodia, liberamente tratto da “Le Allegre Comari di Windsor” di William Shakespeare, scritto – insieme a Daniela Melis – e diretto da Virginia Garau (che firma anche le scenografie): una commedia scoppiettante e maliziosa, costruita per “quadri”, incentrata sul tema della gelosia, tra maldestri tentativi di seduzione, inganni e tradimenti, e perfino “magiche” profezie. Un affiatato cast, formato da Gino Betteghella, Virginia Garau, Daniela Melis, Giuseppe Onnis, Caterina Peddis e Ulisse Sebis, per una pièce divertente e ricca di sorprese, tra situazioni paradossali e esilaranti e comicità demenziale, dove si mescolano italiano e sardo, con un ritmo incalzante e un susseguirsi di imprevisti e di coups de théâtre, un’opera capace di far sorridere e pensare.
Ritratto di famiglia in un “inferno” sabato 12 novembre alle 21 con “Le Sorellastre” dell’Altrove Teatro Studio, una commedia di Ottavia Bianchi, anche protagonista sulla scena con Beatrice Gittai, Patrizia Ciabatta e Giulia Santilli, per la regia di Giorgio Latini: Emma, Emilia, Elvira e Ughetta, che non si sopportano e hanno rotto i rapporti da anni, si riuniscono in occasione della veglia funebre della madre. Le quattro donne si ritrovano a trascorrere insieme ventiquattro ore per volontà della defunta, che ha lasciato loro in eredità una cifra ingente, purché partecipino al gioco da lei inventato, con l’obbligo di dire la verità: le sorelle accettano la sfida e ben presto riemergono quelle differenze e quelle rivalità che le avevano allontanate in passato, in «un vero e proprio gioco al massacro fatto di rappresaglie, antichi rancori e desideri di vendetta mai sopiti».
Indagine su una tragedia, sabato 19 novembre alle 21 con “La mite” di Fëdor Dostoevskij nella mise en scène dei Teatri d’Imbarco, con adattamento e regia di Nicola Zavagli: in un capovolgimento di prospettiva, Beatrice Visibelli dà voce a pensieri e stati d’animo del carnefice, l’uomo che ha torturato psicologicamente la giovane moglie con i suoi comportamenti ambigui e la sua freddezza, fino a spingerla sull’orlo della disperazione o della follia. Un intenso monologo, in cui l’attrice «affronta il rapporto uomo/donna nel suo schema maledetto di vittima e carnefice» provando a immergersi in quell’insondabile lato oscuro della personalità dell’aguzzino, a comprendere i meccanismi della sua mente e le cause delle sue azioni, a esplorare quel crudele gioco di potere fondato sul silenzio. Affiorano, attraverso lo sguardo di lui, alcuni tratti del carattere della donna, la sua sofferenza e la sua amarezza, culminate nell’inevitabile ribellione.
Un affresco della provincia italiana sabato 26 novembre alle 21 con “L’uomo tigre, capire tutto in una notte” del Teatro Guascone, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Andrea Kaemmerle, che porta in scena due personaggi – Oreste e il babbo – i quali «si confessano «in modo comico e “squassevole”: due eroi del liscio, due pensionati della sagra, due giramondo, due baccagliatori arrivano alla vecchiezza con decisioni opposte». Un dialogo surreale tra due uomini che riflettono sul senso della vita, ripercorrendo un’epopea gloriosa, una stagione fortunata, che appartiene ormai al passato: i protagonisti tentano una sorta di bilancio, partendo dalle proprie esperienze, tra idee stravaganti e la responsabilità di «essere padri con in cuore l’incertezza di un secolo imbarazzante e in pancia il sentimento di essere imbattibili come l’uomo tigre».
Nel segno di Grazia Deledda giovedì 08 dicembre alle 19 con “Agnese e l’altra” del Bocheteatro, una pièce liberamente tratta dal romanzo “La madre”, scritta e diretta da Giovanni Carroni e interpretata da Monica Corimbi, Noemi Medas e Andrea Carroni: una storia di forti passioni, tra l’amore proibito di un sacerdote per una giovane vedova e il dolore e l’amarezza di una donna che fatica ad accettare la scelta del figlio, la sua decisione di cambiare il proprio destino. Un dramma moderno in cui trovano spazio eros e desiderio, affetto materno ma anche “possesso”, il significato di una “vocazione” e il timore di uno “scandalo”: il conflitto tra la fede e le ragioni del cuore, l’obbedienza e il rispetto per la propria madre e il legame profondo con la donna amata, producono «una continua lacerazione dell’anima» del protagonista, che appare «come in balia di un vento feroce», prigioniero di un dilemma irrisolvibile.
Una riflessione sulla vita di coppia e le relazioni sociali sabato 17 dicembre alle 21 con “Una cena d’addio” di Alexandre de la Patellière e Matthieu Delaporte, con Riccardo De Leo, Gianluca Guastella e Lia Tomatis, per la regia di Andrea Borini – produzione Onda Larsen Teatro con Torino/Fondazione Via Maestra e Compagni di Viaggio. La divertente commedia (firmata dagli autori de “Le Prénom”, da cui è stato tratto l’omonimo film francese oltre a “Il nome del figlio” di Francesca Archibugi), tradotta e rappresentata per la prima volta in Italia, racconta di una coppia che decide di smettere di frequentare amici e conoscenti, “eliminando” quelli meno interessanti o ormai distanti per idee, gusti e abitudini, ma non prima di aver offerto loro un’ultima cena. Ma il progetto non è così facile da realizzare, e gli imprevisti non mancano…
Fantastiche visioni venerdì 6 gennaio alle 19 con “Wake-Up” di Maimè Circo – Teatro, uno spettacolo di e con Marcella Meloni, con la regia di Maurizio Giordo: un poetico racconto per quadri, per scoprire il magico mondo di Rosa, «fatto di oggetti che si animano, borotalco, vestiti, tutù e personaggi frutto della sua immaginazione, che lei fa vivere per sentirsi meno sola». La protagonista è una creatura fragile e sensibile, timorosa del giudizio altrui, ma più ancora del proprio, prigioniera di pregiudizi e regole, nell’eterna ricerca di una irraggiungibile “perfezione”. “Wake-Up” è una moderna favola, un incantevole sogno a occhi aperti, in cui tra acrobazie e clownerie, giocoleria e physical theatre si affrontano temi importanti e attuali, dalla solitudine agli stereotipi di genere, all’accettazione di sé, in una performance adatta a grandi e piccini.
Una storia kafkiana sul tema della giustizia, tra verità processuale e ruolo dei mass-media sabato 21 gennaio alle 21 con “Il giudice” della Compagnia Teatro Sassari, con testo e regia di Mario Lubino, anche protagonista sulla scena accanto a Alessandra Spiga, Alberto Lubino, Michelangelo Ghisu, Pasquale Poddighe e Paolo Colorito. Il testimone di un omicidio viene indicato come responsabile del delitto e arrestato, un magistrato formalizza le accuse e istruisce il processo, poiché persuaso della colpevolezza dell’imputato; ma neppure davanti alla confessione del vero assassino, il giudice prova a cambiare il verdetto, per non smentire se stesso né le notizie apparse sui giornali e in televisione. La commedia dai toni grotteschi e paradossali «pone l’accento sull’eterna contrapposizione tra la spietata oggettività della legge e le debolezze umane».
Un capolavoro della letteratura del Novecento per una riflessione sulla condizione umana sabato 11 febbraio alle 21 con “Lo straniero” di Albert Camus nell’allestimento di Akròama / Teatro Stabile d’Innovazione, con drammaturgia e regia di Lelio Lecis: Simeone Latini, Tiziana Martucci, Giuseppe Boy, Stefano Cancellu, Tiziano Polese e Naika Sechi prestano volto e voce ai personaggi di un dramma che interroga le coscienze. Un delitto insensato, frutto delle circostanze o del caso, conduce un uomo sul patibolo: Meursault, un anonimo impiegato trasformatosi in assassino, rivive i momenti cruciali della vicenda, dal funerale della madre all’incontro con una donna, alla fatale sparatoria, in una sorta di ricostruzione davanti a un ipotetico tribunale: «antieroe indifferente, vive e muore indagando la contraddizione tra l’uomo che vuol capire e il mondo che resta distante e incomprensibile».
Omaggio a Gabriella Ferri sabato 25 febbraio alle 21 con “Tutti sulla giostra” del Gruppo Teatro Essere, con testo e regia di Tonino Tosto: tra parole e note, un ritratto dell’indimenticabile artista romana, nell’interpretazione di Susy Sergiacomo, sul palco con Eleonora Tosto (voce) e Danilo Blaiotta (pianoforte), tra celebri melodie, ricordi e emozioni. «Gabriella Ferri vive, nella sua casa di Corchiano, la solitudine, i pensieri e le paure che la attanagliano». Un’immagine malinconica, che riflette lo stato d’animo della cantante, attrice e conduttrice in un periodo doloroso della sua esistenza, ma anche il suo temperamento, la sua determinazione, il suo coraggio e la sua voglia di vivere. In quei giorni difficili, l’artista «reagisce e combatte, immaginando e “organizzando” – nei suoi momenti da sognatrice visionaria – una grande festa nella sua casa/circo/giostra».
La nascita di un figlio, tra gioia e trepidazione, in “Bambolo di babbo” di Ilos Teatro, in programma domenica 5 marzo alle 19: sotto i riflettori l’attore e comico Mauro Salis, anche autore del testo, per la regia di Elena Musio, per una riflessione semiseria sugli stravolgimenti che il lieto evento produce nella vita di coppia. Un one-man-show che affronta un tema universale mettendo in risalto gli aspetti più surreali e divertenti di una situazione apparentemente normale e comune a tanti, ma che vista da vicino si rivela sorprendente, ricca di incognite e imprevisti, capace di modificare equilibri e alchimie. «Affrontare, in modo ironico e leggero, temi drammaticamente seri, non è mai facile» – sottolinea Elena Musio –. «Mauro Salis ci riesce, conducendoci, con un sorriso e una risata, ad una seria riflessione, anche su argomenti delicati, legati alla storia delle donne».
Un raffinato e pericoloso gioco di seduzione sabato 20 marzo alle 21 in “Venere in pelliccia” del Teatro d’Inverno, liberamente tratta da “La Vènus à la fourrure” di David Ives, ispirata all’omonimo romanzo di Leopold von Sacher-Masoch e trasportata con successo sul grande schermo da Roman Polański, nell’adattamento di Giuseppe Ligios (protagonista in scena con Antonello Foddis), che firma anche la regia a quattro mani con Aaron Gonzalez. Un regista alla ricerca dell’attrice protagonista per il suo prossimo spettacolo, al termine di un’estenuante serie di audizioni si accinge a lasciare il teatro quando si presenta l’ineffabile Jordan Vanda, un attore «alla ricerca disperata di un lavoro, che da subito si rivela un vero e proprio vortice di energia, sfrontato e pronto a tutto pur di fare il provino». Un incontro dagli esiti imprevedibili, in cui nasce un’attrazione fatale, che si trasforma in ossessione.
Le conseguenze dell’amore (e dell’amicizia) domenica 2 aprile alle 19 in “Ospiti” di Angelo Longoni, nell’allestimento de I Baroni Rampanti, con Manila Barbati, Francesco Campari e Andrea Bonati diretti da Martino Palmisano: «una commedia divertente, cinica ma anche romantica» sulle contraddizioni del cuore. Le esistenze dei tre protagonisti sono imperniate sull’amore: lo inseguono o lo fuggono, a volte lo rinnegano. In casa dell’amico Giorgio, che la ospita ogni volta che deve recarsi a Roma per qualche lavoro nel mondo del cinema, Sara incontra Leo, uomo interessante, perfino affascinante ma dai modi bruschi, stemperati da lampi d’ironia. Purtroppo dal passato della donna riemerge Franco: impulsivo, fragile ma aggressivo, un individuo che sa amare solo in modo eccessivo, totale, irrazionale e non distingue la passione dalla molestia, incapace di accettare la fine della loro relazione.
Finale con brio giovedì 20 aprile alle 21 con “Gatta Morta” di Walter Lupo, Francesca Reggiani, Gianluca Giugliarelli e Linda Brunetta (Savà produzioni creative – evento organizzato in collaborazione con CeDAC Sardegna), coinvolgente one-woman-show con tutta la verve e l'(auto)ironia di un’artista brillante e versatile come Francesca Reggiani. Una riflessione sull’attualità e sul costume, in particolare sugli effetti collaterali della pandemia e del lockdown, tra crisi economica e crisi di coppia, che prende spunto da un modello di femminilità quanto meno ambiguo – le donne che si fingono timide e innocenti per ghermire le proprie prede – cui si contrappone la figura del “simpatico seduttore”. Tra réclames ad hoc – firmate insieme a Linda Brunetta – e icone del piccolo schermo, da Federica Sciarelli a Maria De Filippi, Francesca Reggiani parla con humour e leggerezza di pari opportunità e stereotipi, ipocrisia, fragilità e umane passioni.
La Stagione Teatrale 2022-2023 “Empatia” al Teatro Civico di Sinnai è organizzata da L’Effimero Meraviglioso con la direzione artistica di Maria Assunta Calvisi, con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Sinnai, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e realizzato in collaborazione con il CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
INFO & PREZZI
Abbonamento a 15 spettacoli
intero € 120 – ridotto (residenti a Sinnai under 26 e over 65) € 100
pacchetti da 5 spettacoli a scelta € 50
pacchetti da 8 spettacoli a scelta € 75
Biglietti
posto unico € 15 – ridotto (ragazzi e studenti universitari) € 8
acquisto e ritiro abbonamenti e pacchetti – presso il Teatro Civico di Sinnai
dal lunedì al venerdì dalle ore 10:30 alle ore 12:30
Info e prenotazioni
070/765831 – 377/7080898 – [email protected]
www.teatrocivicosinnai – effimeromeraviglioso.it