Dalla Sardegna due progetti innovativi per mappare i cambiamenti del territorio
Progetti per mappare i cambiamenti del territorioNeMeA Sistemi, associata a Confindustria Centro Nord Sardegna, è l’unica azienda isolana invitata dall’Agenzia Spaziale Italiana a partecipare all’ETE (Earth Technology Expo), in programma in questi giorni a Firenze
NeMeA Sistemi all’ETE (Earth Technology Expo) in programma a Firenze
Sassari 5 ottobre –NeMeA Sistemi, azienda innovativa di Alghero, con sede anche a Sanremo e coworking a Cagliari, sarà l’unica impresa sarda presente all’ETE (Earth Technology Expo), in programma a Firenze fino a sabato prossimo 8 ottobre. È stata l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) a invitare NeMeA a portare due suoi contributi all’evento nel quale saranno presentate le più innovative tecnologie satellitari di osservazione della Terra e i nuovi programmi finalizzati allo sviluppo del downstream nazionale istituzionale, commerciale e scientifico.
Due progetti verranno presentati a Firenze
«Abbiamo compiuto vent’anni e da dieci lavoriamo in Sardegna perché in azienda abbiamo diverse persone, altamente qualificate, che con il Master&Back sono rientrate nell’isola con noi», spiega Michele Boella, CEO di NeMeA, associata a Confindustria Centro Nord Sardegna.
«Investiamo prevalentemente in ricerca e sviluppo e lavoriamo per le pubbliche amministrazioni, 500 in tutto in Italia, e per cento aziende utility. Siamo in grado di recuperare o elaborare informazioni geografiche a partire da mappe cartacee, droni acquatici di superficie, satelliti, IoT», prosegue Boella.
A Firenze verranno presentati due progetti, nell’ambito di distinti panel, uno dedicato all’UpStream (il segmento della Space Economy che raggruppa le aziende/agenzie che lanciano fisicamente in orbita vettori e satelliti dotati di sensori) e uno dedicato al DownStream (che invece raggruppa soggetti che elaborano i dati provenienti dai satelliti).
Il primo progetto NeMea
Il primo, denominato 3xA, prevede l’utilizzo di intelligenza artificiale (AI) ed è concepito e realizzato completamente in Sardegna (l’investimento è stato di un milione e 200mila euro), con tre esperti assunti e un quarto che lo sarà a breve subito dopo la laurea.
Si tratta di un progetto durato tre anni e che dà una risposta ad alcuni temi importanti sul trattamento di immagini RADAR/SAR.
«3xA – riprende Boella, che in Confindustria Centro Nord Sardegna è vicepresidente della Sezione Information Technology – tecnicamente è una rete neurale convoluzionale che ospita delle “palestre” di algoritmi autoapprendenti che riescono a ogni sessione ad aumentare la propria capacità di individuare, fra milioni di pixel, quello specifico: riconoscono alcune condizioni e creano una mappa generale».
Una prima “palestra” produce dati di cambiamento del territorio individuando fra due immagini acquisite in momenti differenti una trasformazione o un cambio di stato.
Ad esempio, si può vedere un campo d’erba che viene utilizzato per la costruzione di una strada o un fabbricato o semplicemente coperto con altro materiale.
Un sistema utilissimo per comprendere quello che accade al territorio con un dettaglio minimo di un solo metro.
Un’altra “palestra”, invece, analizza la tipologia di oggetti e superfici osservati e crea una mappa di classificazione.
Unendo questa mappa all’altra della prima “palestra” si ottiene un insieme che riporta non solo la misura di un cambiamento ma anche ciò che ha interessato, così da comprenderne la reale criticità.
3xA è stato inserito fra i programmi di Ricerca e Sviluppo della BEI, la banca della Ue per gli investimenti.
Il secondo progetto NeMea
Il secondo progetto che NeMeA presenterà a Firenze riguarda invece l’edilizia spontanea.
Si tratta, nello specifico, di un’esperienza nata a Ventimiglia, dove, a partire dal 2016, grazie ai dati provenienti dai satelliti RADAR della costellazione COSMO Sky-MED di ASI, sovrapposti alle informazioni catastali e dell’ufficio tributi del Comune, è stato avviato un percorso di monitoraggio che ha permesso di individuare tutti i manufatti presenti sul territorio (per il 60 per cento).
«Nei giorni scorsi – dice ancora Boella –,
l’Ufficio Tributi del Comune ha dato inizio ad un follow up che prevede l’aggiornamento di quanto già acquisito e l’inizio dell’osservazione del rimanente 40 per cento di territorio».
Questo tipo di mappatura può essere utile per la sicurezza dei cittadini, se i manufatti spontanei sono costruiti in zone con elevate criticità, vicino ad alvei di fiumi o in prossimità di una frana, o anche per fini finanziari:
il Comune di Ventimiglia ha generato nuova e importante materia fiscale e valorizzato ulteriormente il territorio realizzando ritorni ben superiori ai costi del progetto.