Bacino del Liscia: è al 67% della capienza: consumati nella stagione estiva 31
milioni di metri cubi
Nel Liscia la siccità che perdura è il segnale che bisogna però fare ancora tanto per la tranquillità idrica del territorio della Gallura
Il bacino del Liscia, principale riserva idrica per il territorio servitodal Consorzio di Bonifica della Gallura contiene circa 70 milioni di metri
cubi d’acqua ed è circa al 67% della sua capienza. “Dati che trasmettono
tranquillità a fronte di una delle stagioni più calde della storia e con
una siccità che permane a novembre inoltrato, che sappiamo in altre zone
ha portato a provvedimenti drastici di limitazione alla irrigazione”
spiega Marco Marrone, presidente dell’ente consortile.
Da aprile 2022 ad oggi si sono consumati rispettivamente 31 milioni di
metri cubi d’acqua (a fronte di una capienza totale di 100 milioni di
metri cubi al 30 aprile) “e ancora si va avanti con la irrigazione di
soccorso – spiega Marrone – poiché le stagioni, con i cambiamenti
climatici a cui stiamo assistendo si sono allungate parecchio, e questo è
un dato che ci deve portare ad avere un’agenda per il futuro sempre più
improntata alla conservazione del bene idrico, e implementare ancora di
più le azioni di recupero e di utilizzo consapevole della risorsa”.
E se il Liscia è riuscito a preservare una così grande quantità d’acqua, i
motivi sono diversi. “In primo luogo non possiamo che sottolineare che
sono stati importanti gli investimenti innovativi fatti dalle aziende
agricole, che hanno grande accortezza e sensibilità nell’utilizzo della
risorsa.
Si tratta di aziende che hanno fatto investimenti che ovviamente
portano a sempre meno sprechi e a una conduzione aziendale più sostenibile
– spiega ancora Marrone -. In secondo luogo c’è da sottolineare che il
Consorzio che rappresentato porta avanti ormai da diversi anni una
programmazione di manutenzione e costruzione di infrastrutture orientate
al recupero della risorsa idrica, e alla riduzione degli sprechi o delle
perdite”.
“Bisogna sfruttare pienamente anche le risorse del Pnrr, che rappresenta
materialmente una possibilità di progettazione e realizzazione di opere
che saranno cruciali davanti a un clima ormai definitivamente cambiato –
spiega invece il direttore del Consorzio Giosuè Brundu -.
La Gallura, come
territorio e amministrazione consortile, può ancora dare e fare molto. In
questo si inserisce il recupero delle acque reflue del depuratore comunale
di Arzachena per destinarle ad un utilizzo irriguo attraverso
l’interconnessione degli impianti. Lo stesso stiamo facendo a Olbia. E
infine anche la manutenzione degli impianti e reti di distribuzione
presenti sono importanti. Abbiamo iniziato con la manutenzione del canale
adduttore, 20milioni di euro, (provenienti dal Ministero delle
infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il ministero delle
Politiche Alimentari Forestali e del Turismo) per il rifacimento e
risanamento di 28 km del canale alimentato dalla diga Liscia che serve i
distretti di Arzachena e Olbia e che trasporta un volume annuo medio per
uso irriguo pari a oltre 23 milioni di metri cubi d’acqua, consentendo un
risparmio di oltre 7milioni di metri cubi di acqua all’anno persi a causa
delle condotte vetuste”.