Cagliari: CeDAC presenta l’Hamlet di Angelini
CeDAC- Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con La Grande Prosa – Stagione 2022-2023 presenta Hamlet, di Alessandro Angelini e Antonio Prisco (da William Shakespeare), con Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio, con Gerardo Maffei, Claudia Tosoni, Diego Migeni, Pio Stellaccio, Salvatore Rancatore, Andrea Papale; regia Francesco Tavassi
Cagliari: CeDAC presenta l’Hamlet di Angelini – Teatro Massimo – dal 9 al 13 novembre 2022
mercoledì 9 novembre h 20.30 – turno A
giovedì 10 novembre h 20.30 – turno B
venerdì 11 novembre h 16.30 – turno P
venerdì 11 novembre h 20.30 – turno C
sabato 12 novembre h 20.30 – turno D
domenica 13 novembre h 19 – turno E
Oltre la Scena / incontro con gli artisti: giovedì 10 novembre alle 17.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio e la compagnia incontrano il pubblico – conduce Angelica Grivel Serra (scrittrice) – INGRESSO GRATUITO
Cagliari: CeDAC presenta l’Hamlet di Angelini- con Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio inaugura la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa firmata CeDAC Sardegna al Teatro Massimo di Cagliari: la pièce di Alessandro Angelini e Antonio Prisco, liberamente tratta dall’“Amleto” di William Shakespeare, in cartellone dal 9 al 13 novembre (tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30, la domenica alle 19 e venerdì 11 novembre doppia recita con la pomeridiana alle 16.30 – turno P) è incentrata sulla figura dell'(anti)eroe moderno. «Nella sua incapacità di scegliere – nel subire il peso fisico e terreno che deriva da tali indecisioni – nell’isolamento che arriva a sfiorare la follia, Amleto è un personaggio dei giorni nostri. Un uomo imprigionato nella sua condizione, simile in tutto e per tutto a quelli che s’incontrano lungo i marciapiedi delle nostre città» – si legge nella presentazione. «Uomini di ogni età e ceto sociale, incapaci di reagire alle avversità che li hanno presi di mira, paralizzati in attesa di un evento che li strappi alla loro condizione e li faccia ripartire, animati dal desiderio di rivalsa verso la società che li ha declassati, la donna che li ha delusi…».
Sotto i riflettori – con Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio – Gerardo Maffei, Claudia Tosoni, Diego Migeni, Pio Stellaccio, Salvatore Rancatore e Andrea Papale; la regia dello spettacolo, prodotto da TSA / Teatro Stabile d’Abruzzo, Stefano Francioni Produzioni e Fattore K, è di Francesco Tavassi, che proietta la vicenda sullo sfondo di una corte sfarzosa dove regnano vizio e corruzione, mentre il protagonista si perde nei suoi pensieri, in una dimensione quasi metafisica, tra stati d’animo e emozioni contrastanti.
La crudeltà di un’antica tragedia tra intrighi di corte e drammi familiari rivive sulla scena in chiave contemporanea in “Hamlet” di Alessandro Angelini e Antonio Prisco, liberamente tratto dall’“Amleto” di William Shakespeare, con Giorgio Pasotti nel ruolo del protagonista e un’intensa Mariangela D’Abbraccio nei panni della regina Geltrude, per la regia di Francesco Tavassi, in cartellone da mercoledì 9 novembre alle 20.30 fino a domenica 13 novembre (tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30, la domenica alle 19 e venerdì 11 novembre doppia recita con la pomeridiana alle 16.30 – turno P) al Teatro Massimo di Cagliari, dove inaugura la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
Nel cast – accanto a Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio – Gerardo Maffei (Re Claudio e lo Spettro), ClaudiaTosoni (Ofelia), Diego Migeni (Polonio), Pio Stellaccio (Laerte), Salvatore Rancatore (Rosencrantz) e Andrea Papale (Guildersten), per una mise en scène raffinata e evocativa, in cui si intrecciano differenti piani di narrazione, dalle stanze del Castello di Elsinore alle proiezioni oniriche e fantastiche di un viaggio nella mente del principe, in un cambio di prospettiva suggerito dalla scenografia mobile disegnata da Alessandro Chiti, con una ambientazione senza tempo, di sapore vagamente gotico, suggerita dai costumi di Sabrina Beretta e Serena Manfredini, le musiche di Davide Cavuti e il disegno luci di Francesco Faraso – produzione TSA / Teatro Stabile d’Abruzzo – Stefano Francioni Produzioni – Fattore K.
Un’interessante riscrittura del capolavoro del Bardo inglese, che mette in risalto l’attualità dei temi, dall’ambizione e la sete di potere all’ipocrisia, l’arroganza e la vanità contrapposte alle nobili aspirazioni dell’erede al trono, il Principe di Danimarca, richiamato in patria in occasione dei funerali del padre, prematuramente scomparso, cui seguono le nozze della madre con il cognato Claudio, fratello del defunto re: il giovane più portato agli studi e alla meditazione che all’azione, lontano per inclinazione e per scelta dalle cure dello stato e dalle sottili questioni della politica interna come degli equilibri internazionali, quando sembrano palesarsi le prove di un delitto, si ritrova di fronte a un fondamentale dilemma. Una domanda cruciale, «to be or not to be?», ovvero «essere o non essere», che riassume il dubbio di ciascuno, costretto ad assumere il peso di una responsabilità cui preferirebbe sottrarsi, a scegliere se «soffrire, nell’intimo del proprio spirito, le pietre e i dardi scagliati dall’oltraggiosa fortuna, o imbracciar l’armi, invece, contro il mare delle afflizioni, e combattendo contro di esse metter loro una fine».
Amleto è una figura fondamentale, un archetipo dell’immaginario occidentale, che incarna l’incertezza e insieme il senso di sgomento di fronte al male e all’insensatezza del mondo, che tributa onori a quanti sappiano ammantarsi di autorità e prestigio, che si inchina ai potenti e calpesta i deboli: conscio del proprio ruolo e della propria eredita, il principe si risolve infine a intervenire per punire colui che ritiene reo di fratricidio, l’usurpatore che siede sul trono e ha sposato la vedova del re assassinato. Le ragioni del cuore si scontrano con le ragioni di stato, nella complessa psicologia di un personaggio che unisce alla tenerezza di figlio verso una madre forse troppo distante il rammarico per un matrimonio, probabilmente frutto di imperativi dinastici, ch’egli giudica oltraggioso per l’indegnità reale o presunta del nuovo consorte, zio e pure patrigno, di cui sospetta fino ad accusarlo di crimini atroci, e che si rivela infido e nemico.
In “Hamlet” emerge la modernità e ricchezza di sfumature del protagonista, un (anti)eroe che assurge a simbolo di chi si trova davanti a una decisione da cui dipenderà il suo ma anche l’altrui futuro: «Nella sua incapacità di scegliere – nel subire il peso fisico e terreno che deriva da tali indecisioni – nell’isolamento che arriva a sfiorare la follia, Amleto è un personaggio dei giorni nostri» – si legge nelle note di presentazione. «Un uomo imprigionato nella sua condizione, simile in tutto e per tutto a quelli che s’incontrano lungo i marciapiedi delle nostre città. Uomini di ogni età e ceto sociale, incapaci di reagire alle avversità che li hanno presi di mira, paralizzati in attesa di un evento che li strappi alla loro condizione e li faccia ripartire, animati dal desiderio di rivalsa verso la società che li ha declassati, la donna che li ha delusi…». Nella sua solitudine, immerso nelle sue riflessioni, Amleto si sente tradito perfino negli affetti, da coloro che avrebbero dovuto proteggerlo. La sua sensibilità estrema, la sua intelligenza dei peggiori istinti dei suoi simili, da cui rifugge, la percezione del male e della corruzione che lo circonda fanno del principe danese un perfetto rappresentante di una gioventù cresciuta con saldi principi, costretta a fare i conti con una realtà molto diversa, che non può apparirgli che squallida e degradante. Nell’opera shakespeariana, Amleto sceglie di indossare una maschera, fingere la sua follia, indulgendo a comportamenti stravaganti, rinunciando all’amore e tradendo così a sua volta un’innocente Ofelia, per indagare sulla verità e vendicare il padre: mossosi in gioco, non rinuncia a nessun mezzo utile per raggiungere il suo fine, servendosi con abilità e astuzia di quanto viene architettato contro di lui, non siede a banchetto con i nemici ma partecipa egli stesso alla strage, anticipando la catastrofe. «Il resto è silenzio».
Attingendo al materiale incandescente della tragedia elisabettiana, Alessandro Angelini e Antonio Prisco hanno ricostruito la vicenda mettendo l’accento sulla figura del protagonista e sul suo rapporto privilegiato con la madre, l’unica cui sia davvero legato e che perciò in grado più di tutti di ferirlo, per quello che egli è portato a considerare un “tradimento” ma anche forse con una apparente, forse voluta e ostentata, superficialità dietro cui cui mascherare le emozioni. “Hamlet” si arricchisce di elementi e riferimenti al presente, dalla “chirurgia plastica” alla tecnologia, quasi a indurre gli spettatori a un inevitabile confronto tra quel che accade sul palco… e la vita. Il rito del teatro, dove è possibile affrontare e raccontare l’indicibile in forma di metafora o allegoria e attraverso la finzione svelare la verità diventa anche un gioco di specchi tra fantasia e realtà.
«Non devono trarre in inganno le armi, il regno di Elsinore, il linguaggio d’altri tempi; Amleto vive e si nutre ad ogni rivisitazione del tributo che si paga ai capolavori; adattandolo non se ne scalfisce il valore, semmai lo si rinnova» – si legge nelle note –. «Ad ogni rivisitazione il suo mito cresce, si scoprono nuove aderenze alla contemporaneità e s’accresce la precisione della sua spada perché penetri con maggior precisione».
Oltre la Scena / incontro con gli artisti: giovedì 10 novembre alle 17.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio e la compagnia incontrano il pubblico – conduce la scrittrice Angelica Grivel Serra – INGRESSO GRATUITO
INFO & PREZZI
abbonamenti La Grande Prosa – rinnovi e conferme
TURNI A/B
Platea – primo settore: intero 270 euro – ridotto 225 euro
Platea – secondo settore: intero 230 euro – ridotto 185 euro
Loggia: 105 euro
TURNI C/D/E
Platea – primo settore: intero 300 euro – ridotto 250 euro
Platea – secondo settore: intero 260 euro – ridotto 215 euro
Loggia: 115 euro
abbonamenti La Grande Prosa – nuovi abbonamenti
TURNI A/B
Platea – primo settore:270 euro
Platea – secondo settore: 220 euro
Loggia: 125 euro
TURNI C/D/E
Platea – primo settore:300 euro
Platea – secondo settore: 255 euro
Loggia: 125 euro
abbonamenti La Grande Prosa e Danza – rinnovi e conferme
TURNI A/B
Platea – primo settore: intero 270 euro – ridotto 225 euro
Platea – secondo settore: intero 230 euro – ridotto 185 euro
Loggia: 105 euro
TURNI C/D/E
Platea – primo settore: intero 300 euro – ridotto 250 euro
Platea – secondo settore: intero 260 euro – ridotto 215 euro
Loggia: 115 euro
abbonamenti La Grande Prosa e Danza – nuovi abbonamenti
TURNI A/B
Platea – primo settore:300 euro
Platea – secondo settore: 245 euro
Loggia: 140 euro
TURNI C/D/E
Platea – primo settore:320 euro
Platea – secondo settore: 270 euro
Loggia: 140 euro