Incidenti durante l’incontro di calcio Catanzaro-Crotone, il Sindacato Fsp Polizia di Stato chiede certezza della pena per i “barbari da stadio”. Morelli: Bisogna agire seriamente sulle responsabilità delle società, siamo stufi di pagare le conseguenze di questo calcio malato.
“E’ inutile negare che fin quando non si agirà seriamente sulle responsabilità delle società sportive e sulle connivenze con quella parte di tifoseria malata, quello che è accaduto ieri a Catanzaro durante la gara di campionato contro il Crotone non sarà più solo un episodio. Come è inutile negare che sarebbe ora di garantire la certezza della pena per i “barbari da stadio”, con il massimo della pena prevista, che anche ieri non hanno perso occasione per far dire che la mamma degli imbecilli è sempre incinta.” Lo sostiene Rocco Morelli, Segretario Provinciale di Catanzaro del Sindacato Fsp Polizia di Stato, in merito agli incidenti accaduti ieri a Catanzaro durante ed a seguito dell’incontro di calcio tra il Catanzaro ed il Crotone.
“La violenza – dice Morelli – diventa normalità quando non si agisce preventivamente, quando a Catanzaro ancora si continua a regolare il flusso di centinaia e migliaia di tifosi ospiti da un varco unico con due tornelli e a seguire un gabbiotto, che se gli ospiti sono 50 va anche bene, ma se sono mille la cosa allora diventa di difficile gestione.
Fuori, a fronteggiare, contenere, fare da filtro e alla fine pagare le conseguenze più grosse sono sempre i nostri colleghi di tutte le forze dell’ordine, avamposto di una società civile, amministrativa e politica incapace di garantire i cittadini e nella fattispecie i tifosi di una partita di calcio.
Noi perseguiremo sempre chi si rende colpevole di un reato, lo facciamo per il senso dello Stato che abbiamo cucito dentro di noi e che va al di là della divisa che indossiamo, ma stigmatizziamo il menefreghismo di chi non pone le basi preventive della sicurezza.
Condanniamo senza se e senza ma tutti i tifosi violenti, ma non assolviamo la politica e l’amministrazione del calcio in genere, che “mangia” su più tavoli, lasciando alle forze dell’ordine le briciole di una solidarietà che non sfama e non salva.”