Il messaggio di Confartigianato Imprese Sardegna in occasione
della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle
donne. Norella Orrù (Delegata regionale Confartigianato Sardegna
contro la violenza di genere): “Agire culturalmente anche nei luoghi
di lavoro dove molte donne scontano ancora spregevoli pregiudizi”.
L’appello a usare il numero di telefono 1522, porta di accesso alla
rete di supporto.
“Una donna offesa è come un petalo a terra. Una donna umiliata è comeuna rosa fresca schiacciata nel fango. Una donna violata è come una
foresta bruciata.
Una donna uccisa è come la desertificazione del nostro futuro.
Fermiamo dall’inizio questa germinazione di violenza”.
Inizia così la riflessione di Norella Orrù, componente regionale della
Giunta di Confartigianato Imprese Sardegna e delegata contro la
violenza di genere, in occasione della Giornata Internazionale per
l’eliminazione della violenza sulle donne.
“Con tutte le donne di “infinita volontà” e con tutti gli uomini di
“ottima volontà”, vorremmo condividere una riflessione amara e
dolorosissima in questa ennesima giornata mondiale contro la violenza
sulle donne, che ci scopre impotenti e attonite di fronte
all’escalation di violenze di genere che caratterizza ancora la
società del Terzo Millennio. Perché la violenza sulle donne, fisica e
psicologica, purtroppo continua ogni giorno. Un dramma che va
sottolineato e raccontato sempre, solo così possiamo cercare di
cancellare questo fenomeno. C’è il bisogno di mantenere alta
l’attenzione su un fenomeno che, prima di diventare materia di cronaca
nera, affonda le sue radici in una cultura maschilista e patriarcale
che si traduce in rapporti di forza storicamente diseguali tra i
sessi. Ciò che emerge dalla quotidianità, è solo la punta dell’iceberg
costituita da fatti di cronaca e denunce ma questo avvilente fenomeno
è spesso anche psicologico ed economico. Bisogna agire culturalmente
anche nei luoghi di lavoro, dove molte donne scontano ancora
pregiudizi che non permettono loro, ad esempio, di avere il giusto
trattamento economico o arrivare a ricoprire ruoli apicali. E ancora,
la difficoltà nell’entrare nel mondo del lavoro e di conciliare i
tempi professionali con quelli di cura che spesso sfocia nella
rinuncia alla propria occupazione. La mancanza di adeguate entrate
proprie spesso non permette alla vittima di allontanarsi dal proprio
carnefice. Spesso le aziende che rappresentiamo, soprattutto quelle
che si dedicano alla cura della persona, diventano angoli protetti in
cui le donne si lasciano andare a sfoghi e confidenze. Nel tempo, con
la maggior parte di loro si instaura un rapporto personale che va
oltre i trattamenti e spesso i nostri operatori si fanno carico di
pezzi di vita delle nostre clienti nel bene e nel male. A tutte le
donne oggi vogliamo dire con fermezza che siamo al loro fianco e che
troveranno sempre in noi degli alleati”.
Poi l’appello di Confartigianato Sardegna: “Usate il numero di
telefono 1522, è una porta di accesso alla rete di supporto. Questo è
infatti il servizio del Ministero dell’Interno a sostegno delle donne
vittime di violenza che offre un servizio di call center. Gli
operatori forniscono alle vittime, assicurando loro l’anonimato, un
sostegno psicologico e giuridico, nonché l’indicazione di strutture
pubbliche e private presenti sul territorio a cui rivolgersi. Il
servizio multilingue, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, dà
una prima risposta immediata alle vittime e contribuisce all’emersione
delle richieste di aiuto favorite dalla garanzia dell’anonimato”.