Sanità, COVID-19 e richiamo del vaccino.
De Palma: «Allarme legato a nuovi possibili rischi per la salute, in particolare in relazione a presunte patologie cardiache. Chiediamo rigorosi approfondimenti da parte del nostro Ministero della Salute per comprendere la reale entità di questi studi e tutelare così la salute di cittadini e operatori sanitari, questi ultimi sempre in prima linea, ieri come oggi».
I dati che emergono dal nuovo studio
ROMA 25 NOV 2022, Covid-19 e richiamo del vaccino.
Arrivano in queste ore, dagli esperti dell’Università elvetica di Basilea, nuovi preoccupanti campanelli di allarme sui rischi della nuova vaccinazione. Riguarderebbero i soggetti già sottoposti a terza o addirittura quarta dose.
Un gruppo di ricercatori interdisciplinari dell’Università e dell’ospedale universitario di Basilea ha voluto eseguire alcuni test. Lo ha fatto al fine di verificare se dopo i primi richiami vaccinali le persone accusassero, a lungo termine, veri e propri danni al cuore.La vaccinazione contro il Covid e lo stesso Covid possono causare infiammazioni al cuore anche nei giovani?
Lo studio è da prendere con le molle, ma i risultati confermerebbero il rischio di patologie cardiache per una percentuale di coloro che si sottoporrebbero ad una nuova dose di prodotto contro il Covid.
Oggi, secondo il team di scienziati di Basilea, c’è la possibilità di un “danno temporaneo al muscolo cardiaco, dopo la prima vaccinazione di richiamo contro il Covid-19: ed e’, di fatto più frequente di quanto si pensasse in precedenza.”
Come si è svolto il nuovo studio
Il team di ricercatori, guidato dal cardiologo Cristian Muller, ha usato un tipo di marcatori molto sensibile per cercare la “troponina cardiaca”, ovvero la prova di un danno cardiaco se in valori troppo alti nel sangue.
Sono stati analizzati 777 soggetti, di cui 540 donne, dopo tre giorni che avevano ricevuto la vaccinazione di richiamo. Su 22 di questi soggetti “il gruppo di ricercatori ha constatato danni temporanei e lievi al muscolo cardiaco. Ciò corrisponde al 2,8% delle persone testate. Sulla base di precedenti osservazioni passive, i ricercatori si aspettavano una percentuale dello 0,0035%, ovvero 35 su 100.000 persone vaccinate”.
La risposta del presidente De Palma
Alla luce di questi risultati, dice Antonio De Palma Presidente Nazionale del Nursing Up, chiediamo assolutamente chiarezza, vogliamo sapere una volta per tutte, da parte delle istituzioni, se ci sono e quali sono realmente i rischi legati ad una nuova vaccinazione.
Siamo di fronte ad uno studio di cui non si può non tenere conto.
De Palma continua: siamo quelli che hanno sempre sostenuto l’indispensabilità dello strumento vaccinale. Siamo anche quelli che hanno sempre messo in evidenza che nessuna legge coercitiva sarebbe stata necessaria per gli operatori sanitari italiani. Tutto ciò, alla luce di quella evidenza a noi chiara sin dall’inizio: la quasi totalità degli interessati ha aderito alla vaccinazione , per la tutela della salute dei soggetti fragili e anche dei colleghi stessi impegnati sul campo.
Certo e’ che, di fronte a fatti come quelli dei quali parliamo occorre scavare a fondo, oggi più che mai, dando il giusto peso a quelle tesi e studi autorevoli, che abbisognano di indispensabili percorsi di approfondimento e riflessione, conclude De Palma.