7 novembre 2022: Insegnamenti dell’Ottobre Rosso
“Centocinque anni fa, il 7 novembre 1917, gli operai, i contadini e i soldati russi, sotto la direzione del partito di Lenin e di Stalin, rovesciarono il potere dei capitalisti e instaurarono la dittatura del proletariato per edificare la società socialista.
Gli anni di potere sovietico, fino alla controrivoluzione revisionista e alla restaurazione del capitalismo, costituiscono un’enorme vittoria e un’inesauribile fonte di insegnamenti per i proletari di tutti i paesi, per i popoli del mondo intero.
Oggi l’anniversario della gloriosa Rivoluzione Socialista d’Ottobre cade in un periodo di guerra imperialista e di lotta per la pace.
L’imperialismo e le forze reazionarie e fasciste attizzano in più regioni le fiamme della guerra, cercando per questa via l’uscita dalla crisi generale sempre più grave del sistema capitalista.
La guerra è la continuazione della politica con mezzi violenti ed è indissolubilmente connessa col regime politico dei vari paesi in conflitto, da cui essa deriva.
Una politica condotta dalle classi dominanti che inizia prima della guerra, a volte molti anni prima che scoppi il conflitto militare (si veda l’espansione a est della NATO e l’annessione russa della Crimea), e prosegue in condizioni diverse dopo la guerra.
Per comprendere la guerra, i suoi mezzi e i suoi scopi, occorre dunque analizzare la politica di tutto il sistema degli stati coinvolti, delle loro alleanze, blocchi, conferenze, etc., le loro ininterrotte rivalità economiche, le loro strategie e manovre volte ad assicurare il dominio su altri paesi, spesso condotte dietro la maschera pacifista e democratica, per nascondere la loro brutale natura imperialistica.
La guerra imperialista, di rapina, non è però solo il risultato della politica dei briganti belligeranti che scontrandosi per una nuova spartizione del mondo realizzano una carneficina e un cumulo di violenza, di orrori, di ingiustizie, di oppressione senza fine.
La guerra raccoglie e getta sul piatto della bilancia tutte le principali contraddizioni del capitalismo: quella fra lavoro e capitale; quella fra i monopoli finanziari e le potenze imperialiste; quella fra i paesi imperialisti e i popoli dei paesi dipendenti, coloniali e semicoloniali.
In tal modo la guerra fa maturare e accelera allo stesso tempo, assieme alla crisi generale del capitalismo, anche le battaglie rivoluzionarie del proletariato; indebolisce la borghesia e fa sì che la rivoluzione socialista diventi una necessità pratica inderogabile; crea condizioni favorevoli per il suo successo negli anelli deboli della catena imperialista.
Questo insegna l’Ottobre Rosso, l’insurrezione armata diretta dai bolscevichi mentre infuriava la prima guerra imperialistica mondiale, mentre gli stati borghesi impegnati a indebolirsi a vicenda non potevano intervenire seriamente negli “affari russi” e agire contro la rivoluzione proletaria.
L’insurrezione che aprì la via al potere dei Soviet (consigli) degli operai, dei contadini e dei soldati, fu un evento dal carattere storico e internazionale che rompendo il fronte dell’imperialismo aprì una nuova epoca: quella delle rivoluzioni proletarie nei paesi imperialisti e a capitalismo avanzato, delle rivoluzioni popolari democratiche nei paesi oppressi, coloniali e semicoloniali, di tutto il mondo.
Ma la conquista del potere politico è possibile solo se alla testa della rivoluzione si trova la classe operaia che stringe alleanze con le masse lavoratrici oppresse dal capitale, solo se la classe operaia è guidata dal suo partito indipendente e rivoluzionario.
Un partito combattivo, di tipo leninista, capace di unire e far passare dalla parte della rivoluzione milioni di sfruttati e di oppressi, di prepararli alle battaglie decisive che portano al rovesciamento della borghesia e all’instaurazione del potere proletario.
Gli operai e i lavoratori sfruttati devono tenere a mente questi insegnamenti della Rivoluzione Socialista d’Ottobre.
La strada che imboccò il proletariato sovietico è la migliore garanzia contro la guerra imperialistica e il fascismo. Dimostra che solo l’unione di tutte le forze del proletariato, solo il fronte unito dei lavoratori e delle forze realmente democratiche e antimperialiste, forgiati dal basso, è in grado di sconfiggere i piani guerrafondai e reazionari della borghesia, aprendo il cammino per una società socialista.
Viva la Rivoluzione Socialista d’Ottobre!
Unità attiva e di lotta contro la guerra, la reazione e l’offensiva capitalista!” – Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia