“Nel nostro cielo un rombo di tuono”: Gigi Riva raccontato nel nuovo film di Riccardo Milani
“Nel nostro cielo un rombo di tuono”: Gigi Riva raccontato nel nuovo film di Riccardo Milani, che narra le gesta di uno dei più grandi campioni del calcio italiano, da Legnano al Cagliari, dalla Nazionale alla Hall of Fame del calcio italiano.
“Nel nostro cielo un rombo di tuono”: la storia del grande Gigi Riva, della sua carriera e del suo amore per il Cagliari.Abbiamo assistito il 7 Novembre all’anteprima del film, presso il Cinema Spazio Odissea, sotto gentilissimo invito della Sardegna Film Commission, già tra i produttori del film.
Il film è uscito nelle sale italiane il 7 Novembre 2022, giorno in cui Luigi “Gigi” Riva compie 78 anni.
Questo documentario racconta l’intera carriera di Gigi, dal suo esordio come calciatore nel Legnano, al suo approdo al Cagliari, che in un primo istante gli parve quasi una punizione, ma ben presto trovò nel capoluogo sardo la sua vera casa, la sua famiglia e decise di rimanere, e tutt’ora vive a Cagliari.
Persona umile e schiva, da subito si differenzia per la sua grande tecnica, resistenza e potenza di tiro, tant’è che il suo soprannome è “rombo di tuono”, per via del suono che faceva il pallone da lui calciato.
Sandro Mazzola, bandiera dell’Inter e della nazionale, appare più volte nel documentario e afferma che nessuno è mai riuscito a calciare come Riva, e che il pallone da lui colpito faceva un suono diverso dagli altri.
Il documentario è raccontato proprio tramite un’intervista fatta a Gigi, presso la sua casa. Tra una sigaretta e l’altra, ci racconta la sua storia.
Nel documentario appaiono poi alcuni storici giocatori del Cagliari, amici di Gigi, grandi campioni o personaggi di spicco del panorama calcistico.
In alcune interviste, video e immagini di repertorio appaiono Niccolò Barella, cresciuto proprio nella Scuola Calcio Gigi Riva, Gigi Buffon, Roberto Baggio, Sandro Mazzola o volti del calibro di Massimo Moratti, storico ex-presidente dell’Inter, che da sempre nutre una grande ammirazione per Riva.
Oltre loro, appaiono molte persone comuni e artisti sardi, che attraverso racconti e aneddoti, raccontano il vero fulcro del documentario: come Gigi Riva viene vissuto e ricordato dal popolo sardo: un campione, una leggenda, ma prima di tutto un ragazzo umile e semplice, con il sorriso sempre stampato in faccia e i piedi d’oro.
Nel documentario viene infatti detto più volte come sia stata una vera icona di orgoglio e unione per la Sardegna, soprattutto in un periodo storico dove la regione era considerata inferiore e veniva messa in secondo piano dal resto del Belpaese.
Riva invece attraverso il suo amore per questa terra è riuscito a riunire il popolo e farlo conoscere a tutta l’Italia, mostrandone il suo valore.
Inoltre dai vari racconti si evince come Riva esplorasse la Sardegna, i suoi vari paesini e fosse partecipe alla vita dell’isola.
“Quando morirà, tra anni e anni, le ceneri di Gigi saranno seppellite dove è giusto che stiano: nelle tombe dei Giganti, perchè lui era un gigante”.
Tra video storici, aneddoti, foto, racconti e storia, il documentario ci tiene incollati allo schermo dall’inizio alla fine, e anche chi non tifa Cagliari, non ama il calcio o non conosce Riva, viene trasportato in un tornando di brividi ed emozioni, sentendo l’erba verde sotto le scarpe e una voglia irrefrenabile di prendere a calci un pallone.
Raccontare la storia di Riva sarebbe inutile, la sua fama lo precede, e potrete riviverla dal 7 Novembre al cinema, in “Nel nostro cielo un rombo di tuono”, per la regia di Riccardo Milani.
Piero Marras cantava “Quando Gigi Riva tornerà”, e con quelle note verrete trasportati in questo grande viaggio: perchè se c’è una cosa vera nel nostro paese, è che il calcio ci unisce tutti, da Cagliari a Trieste, da Torino a Lampedusa.
E Gigi Riva, ha unito tutti, calciando un pallone e squarciando il cielo azzurro con il suo rombo di tuono.
Articolo di Michael Bonannini