15 Dicembre 2022; a 50 anni dalla prima proiezione italiana di ULTIMO TANGO A PARIGIal Cinema Kursaal di Porretta in collaborazione con Fondazione Bertolucci – dove avvenne la première italiana, in seguito alla quale ebbe inizio il tormentato iter giudiziario della pellicola – proiezione del film capolavoro di Bernardo Bertolucci, restaurata da Vittorio Storaro. Intervengono alla serata Marco Tullio Giordana e Valentina Ricciardelli, presidente Fondazione Bernardo Bertolucci.15 dicembre 1972 prima proiezione italiana proprio al cinema Kursaal a Porrettanell’ambito della Mostra Internazionale del Cinema Libero, di cui FCP è erede,dopo le sole due proiezioni avvenute a NY (14 ottobre 1972) e Parigi (14 dicembre 1972).
A completamento della XXI edizione del Festival del Cinema di Porretta Terme 2022, che si terrà dal 3 al 10 dicembre 2022, un altro evento il 15 dicembre 2022 prenderà vita a Porretta Terme (BO).L’evento dedicato al cinquantesimo dalla prima proiezione italiana di ULTIMO TANGO A PARIGI. Film capolavoro, quanto discusso e dirompente, di Bernardo Bertolucci, che scelse Porretta, e la cornice dell’allora Mostra Internazionale del Cinema Libero di Porretta Terme (di cui FCP è erede), per la sua première italiana, avvenuta esattamente il 15 dicembre 1972, al cinema Kursaal dove sarà riproposto questo 15 dicembre alle ore 21. E’ questo di Porretta, come comunica la Fondazione Bernardo Bertolucci, l’unico evento del cinquantesimo organizzato in Italia. Il momento sarà particolarmente interessante per gli interventi di Marco Tullio Giordana, il quale ebbe fortuitamente modo di vivere il set dell’Ultimo Tango che fu per lui una vera folgorazione, e Valentina Ricciardelli, presidente Fondazione Bernardo Bertolucci. Inoltre la pellicola che avremo modo di vedere è quella restaurata da Vittorio Storaro per il CSC -Cineteca Nazionale nel 2018.
Film-scandalo per eccellenza, Ultimo tango a Parigi è sicuramente un’opera testimone del suo tempo, ma è anche un caso emblematico per capire quanto e come sia cambiato il cinema (italiano, e non solo), il suo posto nell’immaginario, il modo che abbiamo di parlarne e dargli valore. A cinquant’anni dalla sua uscita, il capolavoro di Bernardo Bertolucci è un film che ha senso non solo per quello che ci dice del suo tempo, ma anche per quello che ci rende evidente del nostro. L’impatto culturale del film e la sua attualità̀ si prolungano fino a oggi. Vittima della censura giudiziaria e della sua azione repressiva, che nel 1976 portò addirittura alla distruzione delle copie (per fortuna non tutte).L’azione giudiziaria scaturì proprio alla prima proiezione italiana, avvenuta a Porretta; nell’interessante podcast – prodotto dal Cinema Confidential che è un podcast del Cinemino (https://open.spotify.com/episode/00GEdJSp8szuiNYFB1PAtF?si=8G8kvfwHSoGq1b4Fp6Mk-A) numerose info e spunti per chi volesse saperne di più.Ultimo tango è ancora oggi un film discusso per i temi, la rappresentazione della sessualità, e i suoi stessi modi di produzione. Nell’era del #metoo, le polemiche sul consenso nel rapporto tra Maria Schneider e Marlon Brando, e sui limiti della libertà creativa del regista, hanno reso nuovamente il film materia di rovente scontro ideologico. La censura è quindi un indice della presenza costante, sia pure con modalità diverse, del film nel dibattito pubblico. È una parabola che rende conto allo stesso tempo dello slittamento dei processi di formazione dell’opinione pubblica sul cinema da agenzie formali, come i tribunali e le commissioni di censura (oggi di fatto abolite nell’ordinamento italiano), ad altre informali, come la stampa e i social network. Infine, il film di Bertolucci è uno straordinario esempio di come siano cambiati i luoghi e i riti di elaborazione e diffusione della cultura cinematografica. Proiettato per la prima volta a New York nell’ottobre del 1972, Ultimo tango fu poi presentato quasi contemporaneamente, nel dicembre dello stesso anno, a Parigi (14 dicembre) e alla Mostra Internazionale del Cinema Libero di Porretta Terme (15 dicembre), in quegli anni uno dei centri della vita cinematografica in Italia.Infine, dopo quindici anni dall’inizio della vicenda giudiziaria, nel 1987 il film fu riabilitato e ne fu autorizzata la distribuzione nelle sale o in tv.Numerosi, furono comunque, i premi e le nomination accumulate dal film fra il 1973 e il 1974: nel 1973 vinse come miglior regia ai Nastri d’Argento; mentre nel 1974 ebbe nomination agli Academy Awards (Miglior Attore Protagonista per Marlon Brando e Miglior Regista), ai Golden Globe (Miglior Regista e Miglior Film Drammatico) e ai BAFTA (come miglior attore protagonista a Marlon Brando).Per l’evento del cinquantennale a Porretta Terme – organizzato da Porretta Cinema in collaborazione con Fondazione Bernardo Bertolucci, Fondazione Cineteca di Bologna, CSC -Cineteca Nazionale e realizzata grazie al contributo di Hera – è stato prodotto un manifesto ad hoc, il cui visual originale è di Antonello Silverini.
Bio
Antonello Silverini. Nato a Roma, nel 1966, Antonello Silverini vanta prestigiose collaborazioni con testate giornalistiche quali il periodico La Lettura del Corriere della sera, Repubblica, Il Sole 24 Ore, Panorama, l’Espresso, The Boston Globe. Cura, per la casa editrice Fanucci le copertine per le opere di Philip k. Dick e quelle di Ian McEwan per Einaudi Editore. Da sempre amante del cinema, suo il manifesto del Viareggio Film Festival (2000) e del Courmayeur Film Festival (2007), così come quello del Festival Internazionale del Film di Roma nel 2012, di cui cura anche la produzione della relativa animazione. Tra i vari premi gli sono stati assegnati, il premio Zavrel (2006) e Accademia Pictor – Torino (2005) ed è il vincitore del premio MAM – Maestro d’Arte e Mestiere 2016 – categoria Illustrazione. Nel 2017 è stato inserito nel Luerzer’s Archive – 200 Best Illustrators Worldwide.
IL FESTIVAL DEL CINEMA DI PORRETTA TERME
Il festival è uscito rafforzato dalle due edizioni in epoca pandemica, con un pubblico assiduo sia online su MYmovies, che in presenza appena è stato possibile.
Così chiudeva l’edizione 2021 Luca Elmi, direttore del Festival “il Festival del Cinema di Porretta si conferma come un appuntamento imprescindibile per la promozione del cinema indipendente e di altissima qualità”.
La grande partecipazione è una ulteriore conferma della capacità del Festival di convincere con la propria programmazione, dedicata alla riscoperta di importanti capisaldi della cinematografia nazionale, dei personaggi che hanno contribuito a renderla storica, ma anche alla ricerca di nuovi linguaggi e attenta ad un cinema capace sempre di veicolare importanti messaggi sociali.