Rubrica “Abbiamo bisogno di Eroi” | Episodio 9 – Stan Lee: l’eredità del più grande fumettista di sempre
Stan Lee: l’uomo che ha cambiato per sempre la visione del supereroe, rendendoci tutti fratelli, sorelle ed eroi. Dagli anni 60′ ad oggi una passione che unisce i popoli: l’eroismo.
Stan Lee nasce Stanley Martin Lieber a New York il 28 dicembre 1922, e muore a Los Angeles, 12 novembre 2018, a 96 anni.È stato un fumettista, editore, produttore cinematografico e televisivo statunitense, il più importante della sua generazione.
È noto per essere stato presidente e direttore editoriale della casa editrice di fumetti Marvel Comics.
Conosciuto come “The Man”, è sempre stato il volto della Marvel, unendo fan di tutto il mondo, dall’inizio alla fine. La sua morte, ha lasciato un vuoto nel cuore di tutti i fan.
Da ragazzo, Stan Lee cominciò a lavorare come addetto alle copie per Martin Goodman, presso la Timely Comics, azienda che più in là sarebbe diventata Marvel Comics.
Fu presto promosso dal ruolo di scrittore di riempitivi a quello di sceneggiatore, diventando così il più giovane editor nel campo, all’età di 17 anni.
Dopo la seconda guerra mondiale, Stan Lee ritornò alla sua occupazione.
Arrivarono gli anni 60′, gli anni della Silver Age.
Stan Lee e il disegnatore Jack Kirby idearono la “famiglia” di eroi più famosa di sempre: i Fantastici Quattro, pubblicati nel 1961.
L’immediato successo di questa testata portò Lee e gli illustratori della Marvel a cavalcare l’onda, producendo in pochi anni immediatamente successivi una moltitudine di nuovi titoli: nacquero Hulk (1962), Thor (1962), Iron Man (1963) e gli X-Men (1963) dalla collaborazione con Kirby, Daredevil (1964) con Bill Everett e il Dottor Strange (1963) con Steve Ditko, dalla cui collaborazione era nato anche il personaggio Marvel di maggior successo, Spider-Man, nel 1962.
Spider-Man è sempre stato il personaggio più famoso e intimo creato da Stan Lee.
Inoltre Stan Lee rispolverò alcuni dei supereroi degli anni 30′ e 40′, come Namor e Capitan America.
Questi personaggi contribuirono a reinventare il genere supereroistico, secondo la formula dei “supereroi con superproblemi”.
Lee diede ai suoi personaggi una vita sofferta, un cambiamento rispetto all’ideale di supereroe scritto tradizionalmente per la Golden Age.
I supereroi creati da Lee fecero impennare le vendite della Marvel, e fu là, che la Marvel divenne gigantesca.
Nel 1971 Stan Lee riformò indirettamente il “Comics Code”.
Il Dipartimento per la Salute, Educazione e Assistenza Pubblica chiese a Lee di scrivere una storia sui pericoli che derivavano dall’uso di droghe.
Lee scrisse una storia in cui Harry Osborn diventa dipendente dalle pasticche.
La storia doveva essere pubblicata su Amazing Spider-Man n. 96 ma l’Autorità per il Comics Code la rifiutò perché veniva rappresentato al suo interno l’uso di droghe.
Con l’appoggio del suo editore, la Marvel pubblicò il fumetto senza il bollino di approvazione del “Comics Code”.
L’autorità per il Comics Code consentì l’applicazione del bollino a storie che dipingevano negativamente l’uso di droghe allentandone così la sua influenza sui contenuti delle storie a fumetti.
Dopo gli anni 2000:
Negli ultimi anni Stan Lee è diventato per la Marvel una figura di prestigio e la sua immagine pubblica fa apparizioni alle convention di fumetti in giro per gli Stati Uniti.
Nel 2000, Stan Lee realizzò il suo primo lavoro per la DC, lanciando la serie “Just Imagine…” in cui reinventa alcuni supereroi DC: Superman, Batman, Wonder Woman, Lanterna Verde e Flash.
Stan Lee muore il 12 novembre 2018, presso il Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles.
All’inizio di quell’anno, Lee rivelò al pubblico che stava combattendo la polmonite.
Il suo corpo è stato cremato e le sue ceneri sono state date a sua figlia.
L’eredità di Stan Lee è aver lasciato al mondo decine e decine di personaggi che hanno cambiato la storia editoriale mondiale, entrando nelle vita di milioni di persone.
Durante altri episodi della rubrica abbiamo già affrontato diversi punti della carriera di Stan Lee, ma è opportuno ribadire la grandezza di ciò che dalle pagine di fumetti è diventato cinema, animazione, unione sociale di popoli diversi che sotto la stessa bandiera, la stessa famiglia, la stessa passione, si avvicinano tra loro, come fratelli e sorelle.
“In Marvel c’è posto per tutti, indipendentemente dalla loro razza, il sesso, la religione o il colore della loro pelle. Le uniche cose per cui non abbiamo spazio, sono l’odio, l’intolleranza e i bigotti. Quell’uomo accanto a te è tuo fratello. Quella donna laggiù, lei è tua sorella. E quel ragazzo che cammina – hey, chissà, potrebbe avere la forza proporzionata a quella di un ragno! Siamo tutti parte di una grande famiglia – la famiglia umana”.
Stan Lee rimarrà per sempre nella storia dell’editoria americana, e i suoi cameo nei vari film Marvel, saranno per sempre ricordati dai fan con amore e affetto, come se Stan fosse un vero e proprio zio.