Terremoto Marche: interviene Archeoclub D’Italia
Terremoto Marche: interviene Archeoclub D’ItaliaLe dichiarazioni di Gilberto Pambianchi, geologo marchigiano e componente del Comitato Scientifico Archeoclub D’Italia Nazionale.
Gilberto Pambianchi ( geologo marchigiano – componente Comitato Scientifico Archeoclub D’Italia Nazionale – docente Università Camerino) :
“Nel 1930 una scossa di 5.8 gradi, causò il crollo di 300 edifici a Senigallia con 14 morti e di 400 edifici ad Ancona.
Non dimentichiamo che le Marche hanno un grande patrimonio culturale con circa 200.000 beni culturali.
In queste ore, con le sedi territoriali, stiamo costituendo rete per verifica di eventuali danni.
Al momento non si hanno notizie di danni!”.
“Si tratta di un’area sismica molto importante…”
“E’ un’area sismica, in passato ci sono stati terremoti con magnitudo più alta.
Il 30 Ottobre del 1930 a Senigallia crollarono 300 edifici, 2000 furono gravemente lesionati, ci furono 14 morti in seguito ad una scossa che fu di 5.8 gradi a 15 km dalla costa.
In quel terremoto del 1930, ad Ancona furono ben 400 gli edifici distrutti.
Dunque si tratta di un’area sismica molto importante dove c’è una concentrazione di beni culturali molto grande.
I beni culturali nelle Marche
Ci sono circa 200.000 beni culturali molto importanti nelle Marche.
Si tratta di rinvenimenti, reperti archeologici di costruzioni architettoniche che abbelliscono i borghi marchigiani.
Le Marche hanno una storia molto importante a partire dalla civiltà Picena che va dal fiume Foglia al Tronto.
Poi abbiamo avuto la civiltà romana a partire dal 300 a.C. e quindi l’archeologia è emersa sempre più alla luce delle numerose scoperte.
Abbiamo 24 aree archeologiche e 7 Parchi Archeologici.
Dunque le Marche hanno un patrimonio culturale grande, importante, da tenere sempre sotto controllo.
Archeoclub D’Italia Nazionale è in stretto contatto
L’Archeoclub D’Italia Nazionale è in stretto contatto in queste ore con Fano, Pesaro, le altre sedi marchigiane, al fine di creare una rete per censimento di eventuali danni.
A Fano la sede Archeoclub D’Italia è in un Convento del 1400. Dai primi controlli non ci sarebbero danni.
Ci sono state però numerose repliche dopo la scossa di questa mattina e dunque siamo in stretto contatto con le sedi territoriali al fine di procedere ad un eventuale aggiornamento della situazione in merito ad eventuali danni dei quali al momento non abbiamo notizie”.
Lo ha affermato il geologo marchigiano Gilberto Pambianchi, membro del Comitato Scientifico di Archeoclub D’Italia Nazionale e docente dell’Università di Camerino.