“Canto libero”, omaggio alla storica accoppiata Mogol-Battisti
“Canto Libero”: Venerdì 17 Febbraio 2023 all’Area Exp di Cerea ci sarà un grande spettacolo in omaggio al periodo d’oro della storica accoppiata Mogol – Battisti con musicisti affiatati e già rodati nel corso di lunghe carriere.
Dopo aver riempito piazze e teatri in giro per l’Italia (e anche in Slovenia, Croazia e Montenegro), il primo grande riconoscimento del loro valore artistico arriva a fine 2015 con uno spettacolo sold-out al Teatro Rossetti di Trieste che vede anche la partecipazione straordinaria di Mogol in persona, che dà la benedizione ufficiale al Canto Libero.
L’esperienza si ripete ad aprile 2017, quando Mogol torna sul palco con la band nella data udinese per l’ennesimo sold out al Giovanni da Udine, e ad agosto 2017 a Grado, riconfermando un rapporto di stima e collaborazione che si ripeterà più volte in future. Uno spettacolo con alle spalle già 4 trionfali tour teatrali con una presenza di quasi 100.000 spettatori in teatri di prestigio come il Dal Verme di Milano, il Teatro delle Muse di Ancona, il Ponchielli di Cremona, il Teatro Olimpico di Roma, il Teatro Filarmonico di Verona, il Teatro Celebrazioni di Bologna, il Teatro Nuovo di Ferrara, il Politeama Genovese di Genova, il Teatro Goldoni di Livorno e molti altri …
Nell’estate 2017 inoltre è uscito l’album della band composto da brani registrati live in studio (all’Urban Recording Studio della Casa della Musica di Trieste) e nei teatri italiani che verrà seguito da un secondo uscito nel 2019. Con la produzione della Good Vibrations Entertainment, Canto Libero nasce da un’idea di Fabio “Red” Rosso, già lead vocalist di varie band, e la direzione di Giovanni Vianelli.
La band propone uno spettacolo che omaggia sì Battisti e Mogol, ma che va ben oltre alla semplice esecuzione di cover dei brani dei classici del repertorio dei due: Canto Libero, infatti, rilegge gli originali mantenendo una certa aderenza ma cercando di non risultare mera copia, mettendoci la propria personalità e sensibilità musicale e facendo emergere anche tutta l’anima blues e rock che Battisti aveva.
Spiega il frontman della band: «Dopo aver studiato molto la sua musica, Battisti mi ha sorpreso ancor di più. Secondo me, è stato il più grande artista che abbia mai 1 attraversato il panorama musicale italiano, per quantità e qualità di brani. E poi, io amo anche la sua voce. Quando sono sul palco, ho grande rispetto per quel che faccio, intendo nei suoi confronti, e spero sempre di farlo al meglio. Di certo ci metto tutto me stesso. E spero di trasmetterlo al pubblico. Non si trattava di fare delle belle cover di pezzi che amavamo. È uno spettacolo studiato nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso, arrangiamenti curatissimi, dinamiche e scenografie, videoproiezioni. Insomma, ci abbiamo messo il cuore».
Aggiunge Alessandro Sala (che è bassista anche della band metal di successo planetario Rhapsody of Fire):
«Lo studio delle linee di basso è stato minuzioso: per volere di Vianelli, il mio è lo strumento che deve ricalcare il più possibile l’originale. Ora, quando le persone mi fermano e mi fanno i complimenti per come suono, io dico loro che non me ne prendo il merito: le linee sono quelle scelte da Battisti al 98%. Suonare le canzoni di Battisti nel periodo Mogol è difficile per un motivo non riscontrabile altrove: le parole sono talmente potenti e preponderanti che ti “distraggono” dalla musica».
Giovanni Vianelli spiega:
«Da parte mia non c’è nessuna intenzione di rendere “attuale” il sound delle canzoni di Lucio Battisti. Noi cerchiamo solo il sound giusto nei limiti delle nostre possibilità, e non lo facciamo in modo attuale, ma in modo volutamente classico: non usiamo click se non come riferimento iniziale, nessuna sequenza, ci sincronizziamo spontaneamente con i filmati, suoniamo con la strumentazione del buon vecchio rock, saliamo in dieci sul palco fregandocene delle attuali esigenze del mercato. Queste sono cose che il nostro pubblico apprezza, e io sono totalmente d’accordo con loro! (…). Ogni grande band apprende dalle altre ma deve andare alla ricerca del proprio sound, altrimenti non sarà che una brutta copia, è inevitabile. (…) Nella nostra band ogni musicista ha il suo stile ed è amato per il suo stile. Io mi preoccupo di incanalarlo nella canzone».
La voce di Fabio “Red” Rosso, il pianoforte e la direzione musicale di Giovanni Vianelli, le chitarre di Emanuele “Graffo” Grafitti e Luigi Di Campo, Alessandro Sala al basso e alla programmazione computer, la batteria di Jimmy Bolco, le percussioni e la batteria di Marco Vattovani, Luca Piccolo alle tastiere, le splendide voci di Joy Jenkins e Michela Grilli, e l’eccezionale ingegnere del suono Jan Baruca rileggono “La canzone del sole”, “Una donna per amico”, “Ancora tu”, “E penso a te”… e gli altri grandi successi di Battisti che hanno fatto e fanno tuttora sognare intere generazioni.
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