TREXENTA EXPERIENCE, A SUELLI DOMENICA 4 DICEMBRE TRA BELLEZZE ARCHEOLOGICHE E LAVORAZIONE DI RICOTTA E FORMAGGIO.
Suelli, 1 dicembre 2022 – Tra bellezze archeologiche, lavorazione della ricotta e del formaggio e degustazione di vini, domenica 4 dicembre, grazie all’appuntamento di Trexenta Experience, si va alla scoperta di Suelli. Il programma prevede visite guidate al Nuraghe Piscu con servizio Bus Navetta (prenotazioni e partenze) da Piazza San Giorgio ore 9.30,10.30,11.30.Una volta giunti a destinazione, si potrà ammirare il maestoso nuraghe, capolavoro dell’architettura nuragica. Nel territorio di Suelli si contano circa 15 nuraghi, tra i quali troneggia per bellezza e imponenza il nuraghe Piscu: monumento-simbolo della civiltà nuragica in Trexenta, recentemente oggetto di nuovi scavi, di studio e della pubblicazione di un volume, che è stato presentato anche in occasione del Salone dell’archeologia, TOURISMA, a Firenze nel 2021: Il nuraghe Piscu di Suelli tra archeologia e nuove tecnologie, di E. Gabrielli, E. Scopinaro, A. Angellini. Nel volume sono confluiti i risultati dell’applicazione di metodologie e tecnologie digitali all’importante sito nuragico di Suelli, realizzate dai ricercatori del CNR.
A seguire ci sarà l’evento: Nel Nuraghe col pastore. Attraverso le varie fasi esperienziali, dalla mungitura alla trasformazione del prodotto: ricotta e formaggio. Prevista anche la degustazione dei prodotti e del vino locale.
L’iniziativa nasce dentro il programma e la manifestazione di “Trexenta Experience”, un viaggio alla riscoperta del territorio, fortemente voluto dall’Unione dei Comuni, dove protagonista assoluto è il visitatore che, attraverso varie tappe – della durata di due mesi – viene coinvolto in un’esperienza emotiva, sensoriale, storica , ambientale, ma anche fisica e intellettuale.
Il percorso, pensato per appuntamenti del fine settimana, attraversa e coinvolge i paesi di Senorbì, Ortacesus, Siurgus Donigala, Pimentel, Suelli, Guasila, Gesico, Selegas e Guamaggiore. “Trexenta Experience” mira alla valorizzazione delle risorse archeologiche, a quello che viene chiamato un turismo “lento” e di qualità e che si affida alla forza della cultura, delle feste e dei riti religiosi e alla tradizione, sia essa musicale, culinaria, o dei costumi e delle usanze tipiche. In sintesi: una innovativa evoluzione culturale della fruizione turistica, dove l’ospite diventa attore attivo principale grazie a esperienze indimenticabili, nelle suggestive località archeologiche.