CENTRO STUDI AGRICOLI: ESPLODE IL CASO DEI LAGHETTI AZIENDALI NON A NORMA LA REGIONE DA 60 GIORNI DI TEMPO AGLI AGRICOLTORI PROPRIETARI
SARDEGNA: ESPLODE IL PROBLEMA DEI LAGHETTI, INVASI E SBARRAMENTI AZIENDALI NON A NORMA, SONO CIRCA UN MIGLIAIO
LA REGIONE ASSESSORATO AI LAVORI PUBBLICI CON LETTERA RACCOMANDATA DA 60 GIORNI DI TEMPO PER REGOLARIZZARE; I COSTI PRESUNTI NECESSARI PER SINGOLO LAGHETTO SUPERANO I 40/50 MILA EURO.
TORE PIANA CENTRO STUDI AGRICOLI: ASSURDO CHIEDERE L’ADEGUAMENTO DOPO OLTRE 35 ANNI DALLA COSTRUZIONE; LI ACQUISISCA LA REGIONE PER USO ANTINCENDIO.
Il problema del laghetti, degli invasi e degli sbarramenti nelle aziende agricole
Esplode in Sardegna il problema del laghetti, degli invasi e degli sbarramenti nelle aziende agricole, che pur costruiti in moltissimi casi, con contributi pubblici, non sono mai stati messi a norma.
Stiamo parlando di circa 1000 laghetti di piccole dimensioni, che servono all’abbeveraggio del bestiame;
ed in pochissimi casi all’irrigazione di ridottissime superfici da destinare a erbai estivi della singola azienda.
Molti laghetti sono costruiti in base alla Legge Regionale 12 del 31 ottobre 2007 che detta le norme per la loro costruzione e per quelli costruiti antecedente a questa stessa Legge Regionale.
La Regione Sardegna chiede ai proprietari di mettere a norma gli stessi
“Oggi a distanza di anni la Regione Sardegna con raccomandata chiede ai proprietari dei terreni ove insistono questi piccoli sbarramenti, di provvedere entro 60 giorni a mettere a norma gli stessi, un assurdità impossibile”,-
-afferma Tore Piana presidente del Centro Studi Agricoli,-
“oggi per mettere a norma quei piccolissimi invasi, servono non meno di 40 mila euro a invaso, che l’agricoltore non può spendere:
si chiede di presentare relazioni idrografiche da parte di ingegneri, di adeguare i tubi di scolo delle acque, di ripristinare e togliere la macchia mediterranea lungo le scarpate”.
“Oggi-
continua Tore Piana,-
moltissimi di questi laghetti aziendali rivestono particolare importanza ambientale sia per la fauna acquatica che per la flora.
Inoltre in tutti questi anni, hanno rappresentato l’unica base dell’emungimento dell’acqua nel caso di incendi, sia per elicotteri sia per squadra a terra”.
La proposta di Legge presentata nel 2020
Nel 2020 fu presentata una proposta di Legge in Consiglio Regionale la n’106 del 24 Gennaio 2020 che proponeva il recupero e la valorizzazione di questi sbarramenti da parte della Regione;
ma la proposta di Legge permane nei cassetti del Consiglio Regionale senza vederne la Luce.
Lo stesso Assessorato ai lavori pubblici in data 26.05.22 con nota GAB 1829 aveva avviato verso soggetti pubblici una manifestazione di interesse, senza ricevere nessuna risposta.
Ed ecco che ora il problema ritorna in campo all’agricoltore, proprietario del fondo ove insiste lo sbarramento che dovrà ora provvedere a lavori di cui non ha le possibilità economiche e che in molti casi intenderebbe riaprire lo sbarramento e annullare il laghetto stesso, causando molto più danno all’eco sistema che in tutti questi anni si era formato attorno a questi piccolissimi laghetti aziendali.
La richiesta del Centro Studi Agricoli
“A volte la burocrazia rischia di far più danno del rimedio, – continua Tore Piana-
Laghetti che rivestono inoltre un ruolo essenziale per l’emungimento dell’acqua necessaria allo spegnimento degli incendi.
Per questi motivi, che come organizzazione Centro studi Agricoli, abbiamo ritenuto di rendere pubblico quanto sta accadendo e chiedere a gran voce che la Regione stessa acquisisca i laghetti aziendali che verrebbero ceduti volentieri dagli agricoltori proprietari,-
-conclude Tore Piana,-
chiediamo inoltre una ulteriore proroga da concedere in attesa che la situazione si definisca”.
Cagliari li 09 Dicembre 2022