Signal Reload presenta “Floating Cage”: martedì 20 dicembre al Nuovo Teatro Il Vicoletto di Cagliari verrà inaugurato un inedito ambiente sonoro immersivo realizzato da Marco Coa e prodotto da Ticonzero
Un ambiente sonoro immersivo animato dalle composizioni di artisti legati alla musica contemporanea:sono queste le coordinate di “Floating Cage”, la innovativa installazione presentata da Ticonzero, allestita al Nuovo Teatro Il Vicoletto di Cagliari.
Martedì 20 dicembre dalle 10 alle 12 (ingresso libero) la rassegna dedicata alla musica elettronica e d’avanguardia, alla sperimentazione, improvvisazione con uno sguardo trasversale sulle ricerche in campo visivo, performativo e live media inaugurerà, dunque, una nuova esperienza di fruizione musicale, con le composizioni animate per l’occasione da Marco Coa, Gabriele Marangoni e Damiano Meacci.
“Floating Cage”
“Floating Cage è un progetto di riproduzione ambisonico realizzato da Ticonzero e Marco Coa, con l’obiettivo di ribaltare la modalità di fruizione della musica e del concerto da parte dello spettatore”, spiega il musicista e compositore Daniele Ledda.
“Il pubblico si ritroverà immerso in uno spazio sospeso, in cui potrà godere di una diffusione che avverrà da tutte le direzioni.
Per ora ci troviamo nella fase di sperimentazione e il 20 dicembre ne presenteremo un prototipo, ma siamo già a lavoro per immaginare un ulteriore upgrade della struttura e declinarne l’utilizzo in molteplici destinazioni che potrebbero non limitarsi alla sola sfera artistico-performativa.”
Nel pomeriggio, a partire dalle 16 (prenotazione obbligatoria) verrà presentato in anteprima il progetto “Clavius 360” del compositore e docente Daniele Ledda, performance nella quale l’esperienza dell’ascolto si unirà all’improvvisazione.
I turni per poter partecipare all’evento si suddivideranno in blocchi da 45 minuti (16-16.45; 17-17.45; 18-18.45; 19-19.45).
A partire dalle 20 seguiranno i live set di Sandro Mungianu, del duo VIRAIM composto da TVS e Svart1 e Teuth Alert di Enrico Sesselego e Felice Colucci.
L’ingresso agli eventi previsti al Nuovo Teatro Il Vicoletto di Cagliari è libero fino a esaurimento posti.
Per l’evento immersivo Clavius 360 è richiesta prenotazione obbligatoria. Per informazioni scrivere alla mail [email protected] o sui canali social del festival.
Signal Reload è realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna (RAS L.1/90 ART. 56) e del Ministero della Cultura – FUS Fondo Unico per lo Spettacolo, in collaborazione con Gràcia Territori Sonor – LEM Festival e Here I Stay.
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IL PROGETTO
Sviluppato da Marco Coa e coprodotto con Ticonzero, Floating Cage è un sistema di riproduzione ambisonico.
Il contenitore immersivo si basa sul concetto di sfera, in cui il fruitore si troverà immerso, avendo la possibilità di vivere, così, un’esperienza tridimensionale completa.
Il suono lo avvolgerà completamente, arrivando da tutte le direzioni, compresa quella sottostante, essendo il sistema dotato di una piattaforma rialzata che verrà occupata dagli ascoltatori.
Il 20 dicembre il progetto verrà presentato nella sua forma di prototipo e prossimamente sarà ulteriormente sviluppato e ampliato.
Al suo interno, prenderanno vita i lavori di Daniele Ledda (Clavius 360), Gabriele Marangoni (A nudi piedi) e Marco Coa (SiNiS#1 Morphing Water).
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LE INSTALLAZIONI
martedì 20 dicembre dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.45 presso il Nuovo Teatro Il Vicoletto di Cagliari
Marco Coa – SiNiS#1 Morphing Water
È un’ installazione immersiva ambisonica della durata di 15 minuti che racconta l’acqua da tre differenti prospettive:
la pioggia, la superficie del mare e l’ambiente sottomarino.
Le tre forme si intrecceranno creando una lenta metamorfosi che porterà l’ascoltatore all’interno di un viaggio liquido in cui lo stesso elemento assumerà timbriche diverse e evocative.
Gabriele Marangoni e Damiano Meacci – A nudi piedi
Ideata e composta da Gabriele Marangoni con il sound design di Damiano Meacci, A nudi piedi è una trasfigurazione del movimento e dello spazio, un processo di sublimazione dove tutto diviene suono e percezione dello stesso.
Una partitura immaginaria diviene coreografia, che a sua volta si trasforma in suono;
un suono del movimento, del respiro e del corpo che viene messo in relazione con uno spazio di diffusione sonora totalmente immersivo che esplora e indaga tutte le possibilità di una percezione totale dell’ascolto.
I passi, gli sforzi, i respiri e gli spostamenti della performer sono i materiali sonori che costituiscono l’opera.
Una danza invisibile dove il gesto del corpo ed il movimento diventano solamente suono, la danza non verrà mai riproposta dal vivo, la presenza fisica della danzatrice è impressa nella drammaturgia estetica del suono da lei prodotto.
Il corpo, la fisicità, la presenza, il gesto, tutto diviene suono.
I movimenti e la coreografia “registrati” per la realizzazione dell’opera sono di Francesca Massa.
Daniele Ledda – Clavius 360
Clavius è un progetto originale di ricerca, costruzione e modifica ideato da Daniele Ledda, il cui nome abbraccia una famiglia di strumenti auto-costruiti partendo dal concetto di “pianoforte preparato” di John Cage.
Lo strumento sperimenta le possibilità di fusione tra suoni analogici e digitali, spingendo al limite l’idea di preparazione fino a giungere alla definizione più consona di strumento aumentato pilotato analogicamente da una tastiera.
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I CONCERTI
martedì 20 dicembre dalle 20 presso il Nuovo Teatro Il Vicoletto di Cagliari
Sandro Mungianu – Per aspera ad astra
Un profondo respiro fa sprofondare il sassofono in uno spazio sonoro dilatato.
Il suo suono acustico evolve nel timbro e nel tempo grazie all’interazione con le elaborazioni elettroniche.
Il gesto esecutivo del musicista diventa parte integrante della performance e consente, attraverso appositi sensori, di trasformare lo strumento a fiato in un iperstrumento in grado di controllare suoni concreti e di sintesi.
Lo spazio multimediale avvolge il musicista e il pubblico creando un’architettura luminosa e priva di ombre.
Il percorso artistico di Mungianu si svolge nell’ambito della musica contemporanea e dell’arte multimediale.
Ha studiato pianoforte, clarinetto e sassofono, ha conseguito i diplomi in Musica Elettronica a Cagliari e in Composizione e teoria della musica a Lugano.
Durante i suoi percorsi di ricerca ha costruito e sviluppato diversi strumenti robotici, implementando con l’elettronica gli strumenti tradizionali.
La sua musica è stata eseguita in numerosi contesti internazionali tra cui Unique Forms Of Continuity in Space di Adelaide, la Biennale di Venezia e Ars Electronica di Linz.
È stato docente di Tecnologie Musicali e Videoproduzione al liceo musicale, e di Elettroacustica al Conservatorio di Perugia.
Attualmente è docente di Multimedialità al Conservatorio di Como e collabora attivamente alla realizzazione di manifestazioni culturali e installazioni d’arte con l’Associazione Spaziomusica.
VIRAIM (Vst/Svart1)
FERNWEH A/V – Live per flauto, voce, elettronica, Live visuals.
Fernweh in lingua tedesca significa “Nostalgia dell’altrove”. Questa parola esprime il desiderio impellente di trovarsi in luoghi lontani.
Fernweh è il nome del primo A/V Live di Viraim, un viaggio profondo fuori dal quotidiano, attraverso la natura che è destinazione e tramite.
Viraim è il progetto audiovisivo di TVS (Teresa Virginia Salis) e di Svart1 (Raimondo Gaviano) caratterizzato da bassi profondi, ritmi ossessivi, melodie decadenti, che si fondono per creare suggestioni dark tra cadenze Ambient e Deep Techno.
THEUTH ALERT
performing arts (Enrico Sesselgo – Felice Colucci)
La performance è una riflessione sull’importanza della scelta e della non indifferenza quale strumento per guidare e condizionare il futuro che abiteremo.
Una riflessione sulla necessità di evitare che il solo immaginario capace di proporre un futuro sia figlio di speranze e obiettivi lontani e stranieri o di un presente conflittuale.
Il futuro possibile non è soltanto quello che sembra il più probabile ma è quello che immaginiamo con più forza.
Il progetto, partendo da una serie di elementi visivi e sonori legati a ciò che ci appare oggi il presente, crea e offre immagini di futuri possibili dove elementi familiari si inseriscono in un contesto immaginativo legato a scenari possibili e distopici.
Si assiste all’ incontro/scontro tra due dimensioni diametralmente opposte:
da un lato il moderno mondo della tecnologia delle reti GAN e dall’altro il “vecchio” mondo del nastro analogico e della rigenerazione dei suoni mandati in feedback.
LA DIREZIONE ARTISTICA
Daniele Ledda è un artista sonoro, docente, ricercatore che vive e lavora in Sardegna, dove insegna Musica Elettronica al Conservatorio di Cagliari.
Dal 2018 è direttore artistico dell’attività dell’Associazione Ticonzero affiancato dal prezioso lavoro dei soci Raffaele Tronci, Valentino Nioi e Riccardo Besia.
È interessato al rapporto con le arti visive, e realizza ambienti sonori per mostre d’arte e installazioni video.
Ha al suo attivo numerose composizioni originali per la danza contemporanea.
Negli ultimi anni sta esplorando l’esperienza della filosofia nella pratica delle arti contemporanee, attraverso la creazione di lavori che coordinano la scrittura, la parola, la visione e l’ascolto.
E’ attivo come solista al campionatore, ed in vari gruppi:
CoincidentiaOppositorum, Experimento, Ensemble Spaziomusica, SyntaxError, Spectrasonic, Jetée trio, come compositore, al live electronics e al campionatore.
Ha collaborato, tra gli altri, con:
Marcus Stockhausen, Llorenç Barber, David Moss, HenningFrimann, David Shea, OtomoYoshihide, Marco Cappelli, Marc Ribot, Elliott Sharp, Eric Bogosian, Jim Pugliese.
L’ORGANIZZAZIONE
Ticonzero è un centro di produzione e ricerca artistica multidisciplinare.
Nasce nel 1995 come Associazione culturale.
Si occupa di musica d’avanguardia, elettronica e sperimentale.
Ha scelto da subito l’ambito della ricerca musicale ed è diventato nel tempo un luogo in cui si favoriscono gli scambi artistici, un laboratorio dove si progettano nuove produzioni e attività didattiche, puntando sulla trasversalità dei linguaggi.
Attraverso una fitta trama di interazioni con il teatro, la danza, le arti visive, Ticonzero intercetta e rielabora gli sfaccettati segnali dell’espressione artistica che gravitano intorno alla musica.
I progetti che propone sono dedicati a quel pubblico che avverte la necessità del rinnovo dei linguaggi, che desidera espressioni di segno innovatore, che ambisce a percorsi mentali originali e prospettive alternative a quelle preconfezionate dalle logiche del consumo culturale.
L’abbinamento di musica e videoarte, ormai consueto nel lavoro di Ticonzero, si è rivelato particolarmente felice e apportatore di consensi.
Tale scelta è in buona parte ispirata alle commistioni, piuttosto frequenti nella contemporaneità, tra i vari linguaggi artistici, soprattutto riguardo alle produzioni d’avanguardia.
Gli artisti coinvolti rappresentano le leve emergenti di una ricerca al confine tra la dimensione sonora e quella visiva, apprezzata in contesti istituzionali e non, sia in Italia che all’estero.
Nelle produzioni Ticonzero, le tecniche di composizione ed esecuzione privilegiate conducono alla realizzazione di musiche originali, eseguite dal vivo con strumenti di varia natura: elettronici, digitali, musicali tradizionali, elettroacustici, oggetti sonori.
Forte attenzione è data all’uso delle nuove tecnologie applicate alla musica
Ticonzero esplora, dunque, la dimensione sonora attraverso le ricerche contemporanee che intrecciano i linguaggi e le pratiche, in una continua messa in discussione dei presupposti compositivi, che è poi il punto di partenza di ogni pensiero artistico votato alla sperimentazione e pienamente aperto al cambiamento.
Dal 2018 l’Associazione ha cambiato direzione artistica con Daniele Ledda.
Il nuovo obiettivo della Associazione Ticonzero è centrato sulle risorse artistiche e creative del territorio, non con un richiamo episodico, ma come manifestazione di un laboratorio permanente.
La creazione di una rete i cui nodi sono sempre attivi nella produzione e sperimentazione.
La rete in questo senso, per usare un parallelo informatico, è una rete locale.
Un nodo importante in questa rete è rappresentato dalla comunità legata al dipartimento di musica elettronica del conservatorio di Cagliari e dal progetto Snake di composizione istantanea.