La longevità e i centenari della Sardegna protagonisti a Cagliari. Successo a Sa Manifattura per la manifestazione “Cent’Anni insieme! Giornate di turismo esperienziale tra i segreti della longevità”
Oltre 500 le presenze dei dibattiti, talk, laboratori di cucina e trasformazione alimentare, proiezioni cinematografiche. Per il giornalista Edoardo Raspelli in Sardegna si può avere un turismo fuori stagione proprio grazie alle ricchezze enogastronomiche che sono uniche al mondo
CAGLIARI – La longevità e i centenari della Sardegna protagonisti a Cagliari negli spazi della Manifattura Tabacchi in una cinque giorni di eventi che ha visto la partecipazione di oltre 500 persone nei dibattiti, talk, laboratori di cucina e di trasformazione alimentare, proiezioni cinematografiche che hanno animato il progetto promosso dall’associazione Ogliastra Eventi insieme alla Fondazione ITS Blue Zone con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Turismo.
La manifestazione culturale “Cent’Anni insieme! Giornate di turismo esperienziale tra i segreti della longevità” ha voluto così promuovere lo stile di vita sano e attivo che da secoli caratterizza i paesi delle Blue Zone della Sardegna, resi celebri a livello internazionale dall’eccezionale longevità dei loro abitanti.
Tantissimi gli ospiti di rilievo, tra i quali il giornalista Edoardo Raspelli, giornalista, scrittore, gastronomo e conduttore televisivo italiano che nel corso del convegno inaugurale dal titolo: “Life style of long life” ha affermato: “La Sardegna rappresenta un ambiente da rilanciare anche fuori stagione, puntando sulle sue ricchezze enogastronomiche che sono uniche al mondo. Quando io arrivo in questa terra meravigliosa non voglio godere solo della bellissima e incontaminata natura ma anche, e soprattutto, assaggiare a gustare i prodotti del luogo che posso trovare solo qui”.
Germano Orrù (Dipartimento di scienze chirurgiche Uni.CA) ha presentato uno studio internazionale che può aprire nuovi scenari nella conoscenza del fenomeno della longevità: “Grazie ai centenari, la Sardegna potrà diventare un polo di ricerca internazionale e trattenere i giovani scienziati sardi nella propria terra. Grazie allo studio dei microbioti possiamo creare una banca dati che ci permetterà di già da oggi di poter capire meglio come alcune malattie sono nate e come possiamo combatterle al meglio”.
Dal suo canto, Grazia Fenu Pintori (Dipartimento di scienze biomediche Uni. SS) ha parlato dello studio dell’isolato genetico della Sardegna: “È fondamentale scoprire e conoscere quali siano i geni che hanno contribuito a questo fenomeno, ciò consente di capire meglio e combattere le malattie, dalle più banali a quelle più rare. Lo stile di vita, il clima e l’alimentazione (epigentica) non cambiano il DNA ma stimola quel “click” genetico che possiamo riscontrare nello studio delle popolazioni di centenari della Sardegna”.
Per Flavio Cabitza (Associazione per la tutela e l’identità ogliastrina e della Barbagia di Seulo), vice sindaco di Perdasdefogu, che vanta il record mondiale di longevità con ben 8 centenari con una popolazione di poco inferiore ai 1800 abitanti, lo stile di vita del centenario può diventare un nuovo modo per vendere all’estero la nostra isola, non solo spiagge bianche e natura incontaminata ma anche un clima invidiabile e una corretta alimentazione: “Difendere il nostro patrimonio genetico sarà fondamentale per rendere la Sardegna un polo di attrazione per la ricerca scientifica a livello internazionale”.
Partner operativo la Fondazione ITS Blue Zone che è intervenuta con il presidente Gian Battista Usai che ha parlato di una iniziativa che ogni estate coinvolge i ragazzi sardi e in futuro anche quelli italiani e stranieri: “I campus della longevità organizzati in Ogliastra durante il periodo estivo danno occasione a tutti i giovani studenti dell’ITS di poter godere dell’estate in Sardegna e, contemporaneamente, studiare a conoscere lo stile di vita del centenario. Conoscente come vivevano i nostri longevi predecessori e imparare a replicare le loro ricette è fondamentale per tramandare le tradizioni della Sardegna”.
Un evento fortemente voluto dall’Assessorato regionale del Turismo. La consulente Roberta Loi lodando l’iniziativa di Ogliastra Eventi ha detto: “Quando programmiamo le attività di promozione della Sardegna lo facciamo seguendo un format ben preciso che cerchi di promuovere tutto il territorio nel suo insieme.
Promuovere l’enogastronomia della Sardegna e lo stile di vita dei centenari aiuta a farci conoscere meglio perché far parte di una delle 5 Blue Zone del mondo è un importante biglietto da visita”. Un concetto ribadito anche dal capo di Gabinetto Andrea Cocco: “Abbiamo la fortuna di vivere in un’isola continente che ospita meraviglie e unicità naturali, linguistiche e culturali.
Il fenomeno della longevità in Sardegna ci dà la possibilità di farci conoscere nel mondo non solo in termini turistici ma anche medici e scientifici; lo studio di questo patrimonio unico ci permetterà di fare grandi passi in avanti anche nella ricerca scientifica”.
Il ricco programma messo in campo a Cagliari ha avuto l’obiettivo di intervenire sui temi della cultura, della scienza, della formazione e del turismo esperienziale intorno ai quali è possibile costruire una strategia che intende agire sulle vocazioni territoriali e sui caratteri culturali ed identitari del territorio per aumentare l’attrazione turistica.
Grandissimo successo per i laboratori di cucina tenuti dallo chef ogliastrino Piergiorgio Cardia che ha presentato il menù dei centenari con il cibo di lunga vita. I tanti partecipanti sono stati chiamati a mettere le mani in pasta con la preparazione dei culurgiones, il casu axedu e il miele, con una degustazione dei prodotti che hanno reso questa parte della Sardegna famosa in tutto il mondo.
Infine, la proiezione del cortometraggio “Il club dei centenari”, documentario del 2017 diretto da Pietro Mereu che racconta la vita e i segreti dei centenari della comunità montana dell’Ogliastra, la maggiore al mondo per concentrazione, cercando di capire quali siano i presupposti scientifici che spiegano tale longevità abbinata a uno stile di vita rurale e contadino.