L’anteprima assoluta al Cinema Ariston di Trieste
Per la prima volta dopo 66 anni, c’è il ritorno di Maria Frau, la diva cinematografica degli anni Cinquanta, nata in un piccolo paese sardo. La sua storia era quella di una donna che, dalle umili origini, è diventata cover girl delle riviste dell’epoca, poi sul set al fianco di icone come Totò, Renato Rascel, Maurice Chevalier.
Scomparsa da ogni radar a soli 26 anni, nel pieno fulgore della carriera, è riapparsa dopo 66 anni negli USA, dove l’ha ritrovata – 93enne – il regista Sergio Naitza.
Per la prima volta l’attrice – che si collegherà da Austin con Trieste – rivela la sua scelta di “sparire” da tutto, oltre a curiosità sul cinema italiano anni ’50.
Conosciamo meglio Maria Frau
L’attrice ebbe una carriera fulminante: dal 1950 al 1956, 17 film, copertine di riviste nazionali e internazionali, fotoromanzi, i primi sceneggiati della Rai, trasmissioni radiofoniche.
All’improvviso, il ritiro dalle scene, a soli 26 anni, senza spiegarne la ragione. Né una conferenza stampa, né un’intervista. Scomparsa, da un giorno all’altro. Via dall’Italia e il silenzio. Perché? Che fine ha fatto Maria Frau, classe 1929?
Il ritorno sulle scene: il documentario di Sergio Naitza
Dopo 66 anni, “Frau talks”. La diva rompe l’isolamento e il silenzio e si racconta nel documentario “Maria Frau, l’attrice che spense la sua stella”, scritto e diretto da Sergio Naitza. La firma è di Karel produzioni.
Nel documentario scorrono vita artistica e privata, dalla natìa Sardegna al successo, con aneddoti e curiosità sul cinema italiano anni Cinquanta.
Dalla sua casa di Austin, in Texas, l’attrice si collegherà con Trieste. Però, ci anticipa: “Sono sparita solo per amore”.
Lo racconta nel documentario aggiungendo molti dettagli: dopo un periodo in Costa Rica si è infine trasferita negli Stati Uniti, oltre 40 anni fa, perché “avevo incontrato l’uomo della mia vita e ho deciso di dedicarmi solo alla famiglia. Non mi sono mai pentita della scelta. Sono stata fortunata”.
Il percorso artistico di Maria Frau
Con l’energia di una sessantenne, Maria Frau apre lo scrigno dei ricordi.
Le radici sarde: nata nel piccolo paese di Nulvi, papà pastore, il trasferimento a Roma in cerca di un lavoro più redditizio. Infanzia e adolescenza nella capitale, crescendo in una dignitosa povertà.
“Non avevo neppure i soldi per il cinema”.
Ma è il cinema che si accorge di lei. Con il più classico segno del destino. Maria è una bella ragazza, volto pulito, sguardo sognante. Mentre è seduta nella sala d’aspetto di un ufficio, la nota il regista Mario Bonnard che sta cercando la protagonista per il suo film “Margherita da Cortona”.
Da quel momento inizia la rapida ascesa verso il successo. Ha ruoli di prima attrice nel cinema popolare: Luna Rossa, Tormento di anime, La barriera della legge, Il lupo della frontiera, Agguato sul mare. La sua bravura e versatilità la portano a girare in Germania per Stella di Rio. Poi, in Francia con Maurice Chevalier. Ancora, duetta con Totò nel ruolo di Cleopatra ed Eduardo De Filippo la vuole accanto a Renato Rascel nella versione cinematografica della sua commedia Questi fantasmi.
Nel 1954, agli albori della Rai, è nello sceneggiato L’affare Kubinski. Al vertice della popolarità e con tante offerte di lavoro (Eduardo le propone di entrare nella sua compagnia, Gassman la cerca per un ruolo a teatro, Tognazzi vuole scritturarla per una commedia musicale) Maria Frau spegne la sua stella. La favola della povera ragazza sarda, novella Cenerentola, che dall’anonimato diventa una star, rifiuta una carriera in rampa di lancio per la consacrazione in nome dell’amore per il suo principe azzurro, si interrompe bruscamente, ma insieme dolcemente. Per amore, appunto. Una bella storia che parla anche al nostro tempo: dove apparire, esserci, mostrarsi, viene prima di vivere.