Meno ore di lavoro e stesso stipendio. In Sardegna le società del Gruppo “Prossima Isola” riducono l’orario settimanale: da 40 a 35 ore. Si punta sulla produttività e sul benessere dei propri dipendenti
Certi del fatto che lavorare meno porti vantaggi in termini di produttività e di benessere e che, al contrario, lavorare di più non sia sinonimo di maggiore rendimento, le società sarde del Gruppo “Prossima Isola” scelgono di diminuire l’orario di lavoro settimanale a parità di stipendio.
Il Gruppo, nato nel 2008, di cui fa parte anche “Mentefredda”, consolidato player del turismo digitale nel mercato nazionale, conta oltre 200 clienti tra alberghi, aeroporti e parchi divertimento.
Dal 1° dicembre le aziende hanno introdotto la riduzione della settimana lavorativa: 35 ore anziché 40, proprio come in Francia, mentre in tutta Italia sono ancora poche le aziende che hanno deciso di fare questa scelta.
Una scommessa, dunque, quella delle società Prossima Isola e Mentefredda, con sede ad Alghero e con poco meno di venti dipendenti, accolta ancora con più grande entusiasmo e consapevolezza da tutto il personale, ma che stimola di fatto anche gli stessi soci: “In Italia, secondo i dati Ocse, si lavora molto di più che nel resto d’Europa, ma ciò non corrisponde a una crescita dei livelli di produttività. Siamo convinti che maggior tempo libero e libertà possano favorire e dare maggior impulso alla costante crescita che registriamo di anno in anno”, affermano Marco Montalto, Marcello Orizi, Daniele Idini e Gabriele Del Curto.
Una decisione a cui ha dato una forte spinta la pandemia. “In questi ultimi anni – spiegano i quattro soci – rispetto a prima è cambiato il rapporto tra famiglia, lavoro e tempo libero ed è aumentata l’esigenza di raggiungere un sano equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. E noi vogliamo tenere conto di questi aspetti così importanti -. Uno sbilanciamento tra le due componenti non fa altro che pregiudicare la salute, la soddisfazione personale e dunque la qualità del lavoro”.
“Partiamo da dicembre con l’introduzione della settimana lavorativa a 35 ore, lasciando ovviamente invariati stipendio e ferie. Siamo sicuri che questa scelta attiverà un circolo virtuoso capace di aumentare il nostro valore e l’appeal sul mercato, anche nell’ottica di attrarre un numero sempre più grande di nuovi talenti da inserire nel nostro organico”.