Docenti di ruolo o precari fuori-sede: problemi e come affrontarli
I docenti precari, o quelli di ruolo fuorisede, stanno combattendo da tempo una battaglia per ottemperare al proprio diritto e dovere di professione insegnante.
Ogni anno, infatti, diventa sempre più difficile far quadrare i conti con uno stipendio che non è minimamente adeguato alle retribuzioni europee. Ma non solo: è inadeguato anche alla crescita dell’inflazione, alle speculazioni sui contratti di affitto e allo smisurato incremento dei costi di trasporto. Ad esempio, la società ferroviaria statale italiana ha aumentato i prezzi della Linea Alta Velocità del 35%.
L’appello dei Comitati sulle problematiche del personale docente
I Comitati che stanno gestendo la problematica affermano:
“Il tema in oggetto è molto complesso e spinoso. Per maturare punteggio in vista di una possibile occupazione, i docenti sono costretti ad accettare incarichi molto lontani e anche con poche ore di lavoro.
Molti di loro vantano svariati titoli culturali e hanno un’elevata formazione professionale, a volte di carattere accademico.
I TFA di sostegno, poi, comportano spese superiori ai 2.500 euro e costituiscono un miraggio per chi non disponga di mezzi economici diverse dall’entrate scolastiche.
Il CNDDU chiede per le classi di concorso in esubero misure ad hoc da inserire nel contratto di mobilità, anche per favorire il ricongiungimento con le proprie famiglie.