Parchi marini off-shore, energia elettrica nazionale e pesca sostenibile: come affrontare il problema della pesca.
La pesca in mare e la posizione dei pescatori
Molte associazioni di pescatori temono la chiusura di vaste aree di mare con conseguente perdita di introiti e di guadagni. Il momento è indubbiamente difficile, quindi si stanno opponendo alla realizzazione di parchi eolici off-shore. Generalmente, i generatori eolici sono posizionati a “scacchiera”. Il posizionamento è dettato dalla efficienza al moto del vento, anche se è indubbio che l’utilizzo dell’area si scontra con le esigenze dei pescatori; questi, infatti, si ritrovano con una grande porzione di mare precluso alla pesca.
Il problema dei corridoi di pesca
I parchi eolici determinano dei “corridoi” atti alla pesca in aree controllate e regolamentate da remoto. Il motivo della protesta dei pescatori nasce dal fatto che questi “corridoi” ostacolerebbero le reti di pesca; questo perchè si posizionerebbero dei cavi subacquei. La risposta degli ingegneri, naturalmente, è che i cavi possono essere posati ai margini dei corridoi, in modo tale da non rappresentare un pericolo per le reti a strascico.
Eppure, le proteste continuano; nasce, quindi, una nuova idea di posizionamento: quella isobatimetrica. Si tratta di un posizionamento sulle linee nautiche di uguale profondità. I cablaggi subacquei sarebbero disposti a pettine lungo la batimetrica, in modo da avere il fondale libero da ostacoli nella direzione prevista per la pesca. Si tratterebbe, quindi, addirittura di una forma di pesca sostenibile.
Il progetto: sistema radar e droni
Secondo il progetto, le zone di pesca possono essere controllate a distanza da un sistema radar a controllo remoto. A sua volta, questo sistema è connesso sia a telecamere operative notte e giorno, sia ad un sistema di droni in grado di identificare il naviglio intruso ed eventuali attività illecite.
Il sistema radar sfrutta la tecnologia a controllo remoto TRISKAV installato su boe.
Cosa significa? C’è un operatore radar che può proteggere tutta la zona da intrusioni, attività illecite, e, da remoto, mettere in volo un apposito drone in grado di effettuare la ricognizione e l’ identificazione di imbarcazioni anomale ed il monitoraggio di ogni attività marittima che avviene nella zona.
Il sistema radar è integrato da telecamere in grado di operare di giorno e di notte , controllate dalla postazione remota e da droni che operano dalle stesse boe-radar.