“Non esistono direttive della Giunta ne’ alcun elenco regionale dei Direttori sanitari o amministrativi idonei.
Ad oggi, in Sardegna ed in Italia, vige l’art. 3 del Dlgs 502 del 1992 che disciplina la nomina e stabilisce i requisiti per la nomina dei Direttori amministrativi, requisiti pienamente rispettati dalla Asl di Sassari, come per qualsiasi conferimento di incarico attuato dall’Azienda che io rappresento.
Gli elenchi regionali degli idonei a Direttore amministrativo e sanitario non sono ad oggi ancora possibili in rispetto della normativa nazionale, e le Regioni che li hanno costituiti lo hanno fatto in modo autonomo e senza l’accordo Stato-Regioni di cui all’art. 3 del D.Lgs 171-2016, obbligatorio per istituire gli elenchi.
Nel rispetto del D.Lgs 502/1992 così come integrato e modificato dal D.Lgs 171/2016, la Regione Sardegna, ad oggi, non si e’ dotata di alcun elenco di idonei (la procedura avviata a suo tempo con le Delibera del 24 marzo 2021, n. 11/46 e la Delibera del 21 settembre 2021, n. 38/35 e’ stata correttamente interrotta dalla Giunta Regionale, in attesa del suddetto accordo Stato-Regione).
Pertanto, per la nomina, nessuna Azienda sanitaria pubblica regionale ha utilizzato elenchi regionali di idonei alla carica di Direttore amministrativo o sanitario.
Risulta fatto straordinario o comunque irrituale –
commenta il direttore generale della Asl di Sassari –
che un consigliere regionale, quale rappresentante istituzionale della stessa regione Sardegna, non conosca e non si informi sui provvedimenti della Giunta della propria regione e che addirittura veicoli alla stampa inesistenti Direttive della Giunta con relativo non esistente mancato rispetto delle stesse, generando falsa informazione.
Il rispetto delle norme in sanità pubblica è un argomento sensibile e delicato; come sempre ricordo, è fondamentale informarsi e approfondire gli argomenti preventivamente al loro invio all’opinione pubblica.
In qualità di rappresentante legale della Asl sono sempre a disposizione per questa importante attività di prevenzione, specie con i rappresentanti o referenti di enti, organismi, federazioni o associazioni pubbliche e private che ne hanno interesse”, conclude Sensi.