SABORIS ANTIGUS, A MANDAS E NURRI DOMENICA 18 DICEMBRE: DOPPIA TAPPA PER LA CHIUSURA DELLA NONA EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE
Cagliari, 14 dicembre 2022 – Ultima ma doppia tappa per Saboris Antigus, la manifestazione itinerante che per la nona edizione ha voluto valorizzare – con la collaborazione della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano – le bellezze e le tradizioni materiali e immateriali di paesi geograficamente compresi tra Trexenta e Sarcidano.
L’ultima giornata della manifestazione, targata 2022, sarà domenica 18 dicembre con un doppio programma: a Mandas e a Nurri.
I due paesi promettono di intrattenere il visitatore con programmi che rievocano la storia, le suggestioni medievali, le tradizioni culinarie, i trascorsi ducali e i viaggi lacustri.
MANDAS
Nel paese si può passeggiare e respirare subito l’aria di un ancora vivo passato ducale, unico in Sardegna.
Si possono ascoltare i racconti della cultura contadina e assaporare tutti i gusti e i profumi della tradizione culinaria.
Inoltre, il territorio di Mandas è costellato da rovine di nuraghi, tombe di giganti, villaggi pre-romani e romani:
Ardiddi, Cuccuru arau, Santu Simoni, Riun’e Logu, Santa Barbara, Gannadra.
Nella località Su Angiu è stata rinvenuta la famosa navicella nuragica, oggi conservata al Museo archeologico di Cagliari.
Per più di due secoli Mandas è stato centro amministrativo dell’unico ducato spagnolo in Sardegna, concesso dal re Filippo III nel 1614.
Un occhio attento si accorgerà anche che edifici storici del paese possiedono dettagli che rievocano il glorioso periodo ducale.
Ad esempio, lo stemma del primo duca, don Pedro Mazza Carroz Ladròn, è visibile sulla facciata della chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo.
Il trenino verde e il museo comunale
Un’altra attrazione da non perdere, che fa parte della storia del territorio è il TRENINO VERDE.
“Quasi non credevo ai miei occhi, tanto tutto era simile all’Inghilterra, alle regioni brulle della Cornovaglia o alle alture del Derbyshire”.
David Herbert Lawrence aveva descritto così il suo arrivo a Mandas, nel 1921.
E proprio nella stazione ferroviaria del paese che campeggia il busto del grande scrittore e parte il Trenino Verde, che attraversa il versante meridionale del Gennargentu in un susseguirsi di paesaggi mozzafiato, lungo una tratta che è stata definita tra le più belle del mondo.
Ai visitatori è inoltre consigliato un luogo di Mandas, da non perdere, nel quale è sempre possibile respirare le atmosfere della cultura contadina: Is lollas de is aiaiusu.
Il museo comunale inaugurato nel 2005 che rappresenta una tipica abitazione del passato, per scoprire come si viveva e come si lavorava all’interno delle case della Trexenta.
NURRI
L’altra tappa di domenica 18 dicembre per Saboris Antigus è il paese di Nurri. Incastonato tra Sud Sardegna, Barbagia e Ogliastra, Nurri è un vero gioiello del Sarcidano, ‘terra dei laghi’ si adagia sul fianco di un vulcano spento, circondato da colline di macchia mediterranea fino alle rive del lago Flumendosa e del lago Mulargia.
Angoli di Sardegna incontaminati e suggestivi, per godere di una gita sul lago nelle imbarcazioni ‘in stile Mississippi’: esperienza unica per apprezzare ancora di più gli splendidi paesaggi del territorio.
La chiesa di San Michele Arcangelo, edificata in stile gotico-catalano, è stata oggetto di rifacimento nel XVIII secolo.
Il progetto prevedeva una pianta a croce latina, ma venne poi scelta la croce greca, accompagnata da una cupola affrescata. Il campanile è isolato rispetto alla chiesa: una peculiarità architettonica che nel tempo è diventata una delle attrazioni del luogo.
Il fascino di domus de janas e testimonianze nuragiche
Le testimonianze archeologiche raccontano della presenza umana nel territorio di Nurri fin dal Neolitico, con le domus de janas scavate nella pietra.
Non mancano i nuraghi, come il Sardajara, i cui resti attestano il nucleo originario di Nurri: quello che più stupisce è il Pitti de is Cangialis, un rarissimo nuraghe con struttura pentalobata che domina la vallata del Flumendosa.
Nurri era conosciuto fin dall’antichità per la maestria nella costruzione delle macine (le ‘mole’ sarde), indispensabili strumenti per la lavorazione di cereali, tra i prodotti più caratteristici del paese, a forte vocazione agricola.