Mario Bruno: “non bastano le parole di Salvini. Serve una reazione più forte del territorio, a cominciare da lunedì in Camera di Commercio”
Non bastano gli obiettivi dichiarati dal Governo per garantire il diritto alla continuità territoriale su Alghero dal 17 febbraio prossimo. Non basta un laconico comunicato di intenti dello staff del Ministro Salvini che “mira a scongiurare il blocco dello scalo di Alghero” (bontà sua) e ci avverte che la procedura negoziata sarà “sottoposta al vaglio della Commissione europea”.La verità è che siamo di fronte a un pasticcio della Giunta Solinas che nella procedura scorsa – quella che garantiva la continuità per 8 mesi fino al prossimo 16 febbraio – aveva destinato per le rotte su Alghero 8.8 milioni, contro i soli 12 previsti in quest’ultima gara andata deserta, ma per 18 mesi. Lasciamo stare che poi i vettori avevano dapprima accettato senza compensazione, per poi comunicarci che da febbraio non avrebbero volato più senza risorse adeguate in cambio degli oneri di servizio (tariffe e fasce orarie garantite, frequenze, tipologia degli aeromobili).
E’ chiaro che senza compensazione congrua (come ho tentato di dimostrare) oggi gli aerei non volano più e che a piangere, senza garantire risorse importanti, sarebbe stato l’anello più debole della catena: il nord ovest dell’Isola. Ecco perchè serve alzare ancor più la voce da parte dei sindaci e della classe dirigente di questo territorio. L’urlo “ragionato” del territorio, che si riunirà anche lunedì pomeriggio in un Consiglio camerale aperto, promosso dal presidente della Camera di Commercio Stefano Visconti, dovrà sentirsi fino a Bruxelles, passando per Roma e per Cagliari.
Non possiamo essere trattati come l’ultima ruota del carro, o accontentarci delle briciole. Serve una reazione ancora più forte e una programmazione ancora più attenta. Sindaci, associazioni di categoria, rappresentanti delle istituzioni e delle forze sociali, sindacali e politiche, dovranno farsi sentire di più, nella protesta e nella proposta, con una voce sola.