Di seguito le dichiarazioni rilasciate dalla presidente del Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna Paola Secci, intervenuta nel pomeriggio a Oristano in occasione dell’incontro-dibattito (organizzato dall’associazione di volontariato “Socialismo Diritti e riforme ODV” e dalla Camera Penale di Oristano) dedicato al futuro delle tre strutture di Isili, Is Arenas e Mamone-Onanì
“Il CAL Sardegna (Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna n.d.r.) è disponibile a lavorare in modo corale per la realizzazione di progetti volti a valorizzare le tre colonie penali presenti nell’isola.Possiamo iniziare a ragionare per capire come legare queste realtà a doppio filo con i nostri territori e al mondo produttivo, con l’intento di generare microeconomie circolari. Questo è il percorso che ci piacerebbe tracciare ma siamo anche consapevoli che poco possiamo fare, noi Enti locali, se il ministero della Giustizia non ne decide le finalità e il futuro.
La tematica è attuale ma allo stesso tempo poco dibattuta. Meriterebbe un approfondimento considerate le opportunità sociali e riabilitative offerte dalle soluzioni alternative alla detenzione: dal lavoro all’aria aperta e a contatto con la natura alla non trascurabile rilevanza paesaggistica, storica e ambientale dei 6000 ettari di territorio in cui sorgono le tre strutture.
La colonia penale di Isili, la più longeva in Italia, è stata costruita nei primi anni dell’800 tra bosco e coltivazioni; quella di Is Arenas è incastonata tra le montagne di Arbus; quella di Mamone-Onanì, sita nella valle del Tirso a 900 metri di altitudine, è immersa in una natura ancora incontaminata”.
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