11 gennaio 2023 – “Dispiace prendere atto di come la premier italiana Giorgia Meloni, nella sua difesa della scelta di eliminare il taglio alle accise, si sia dimenticata di citare il peso che il caro-carburante comporta in particolare per il settore dell’autotrasporto e, più in generale, per tutto il mondo della distribuzione delle merci.
Di principio è comprensibile scegliere di privilegiare aiuti mirati alle fasce più deboli della popolazione rispetto a un intervento orizzontale sul carburante, ma questo ragionamento non può valere per imprenditori, spesso monoveicolari, per i quali la prima voce di costo sul bilancio aziendale è proprio il gasolio”.
A parlare a commento dell’intervento di oggi della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è la presidente di Ruote Libere Cinzia Franchini.
Le dichiarazioni di Cinzia Franchini
“E’ vero infatti che una parte di autotrasportatori gode di un parziale rimborso sulle accise, peraltro sospeso durante il periodo di taglio pensato dal Governo Draghi, ma questo non vale per quei camionisti che hanno mezzi Euro 4 o di categoria inferiore (quasi la metà del parco circolante) o di portata più piccola, sotto alle 7,5 ton, e comunque anche per chi usufruisce della misura si tratta di un rimborso rispetto a un costo del gasolio troppo alto.
Al di là delle accise, infatti, il Governo dovrebbe mettere mano in modo strutturale al tema delle speculazioni che, a questo punto, paiono ingiustificate.
La premier giustamente oggi ha citato esempi storici relativi al costo elevato del carburante, ma basta un paragone rispetto ai dati di un anno fa per mettere in luce l’entità del problema –
continua Cinzia Franchini -.
Evidente speculazione
Il Brent oggi, 11 gennaio 2023, è infatti a 80 dollari al barile, mentre lo scorso gennaio 2022 costava circa 86 dollari al barile.
Ebbene il gasolio mediamente 12 mesi fa (rilevazione Mise 10 gennaio 2022) costava 1,598 mentre oggi, in base alla rilevazione Mise del 9 gennaio 2023, costa 1,868 euro.
Speculazione ancora più evidente se è vero che in alcune parti d’Italia, come in Sardegna, al self il gasolio sfiora i due euro.
Parliamo quindi quest’anno di un prezzo alla pompa superiore del 14% a fronte di una materia prima meno cara dell’8% mentre, se la matematica non è una opinione, in proporzione all’andamento dei prezzi del Brent, il gasolio oggi dovrebbe costare meno di 1,5 euro al litro.
Sono queste le speculazioni che chiediamo al Governo di contenere.
Parallelamente sono sempre apprezzabili i controlli delle Forze dell’ordine finalizzati ad arginare illeciti ad ogni livello ma questo non deve essere un tentativo di scaricare la colpa dei rincari su qualche raro caso di benzinaio poco onesto.
Si tratta di meccanismi distorsivi che avvengono a monte e che, anche oggi, la premier nel suo discorso non ha citato”.