Cittadini senza medici di base. A rischio l’assistenza sanitaria. Sos del Codacons.
A rischio l’assistenza sanitaria: gli aggiornamenti
Ancora una volta, l’assistenza sanitaria ai cittadini è nell’occhio del ciclone. Molte le persone senza medico di base.La situazione che si è venuta a creare è veramente inquietante– afferma il presidente del Codacons–. Anche alla luce del periodo che stiamo attraversando. Prima la pandemia e adesso l’intensa ondata influenzale che sta colpendo migliaia di italiani. Che fine ha fatto la tanto acclamata attenzione ai fragili e agli anziani?”. Aggiunge l’avvocato Marco Maria Donzelli: “Non è questo il modo di trattare i cittadini”. Pertanto, il Codacons, si mobilita nell’ottica di porre rimedio ai disagi sofferti in Lombardia dalla popolazione di Olgiate Molgora e Mandello. E chiede all’Azienda Tutela Salute di “intervenire celermente per porre rimedio alle continue inefficienze che interessano la sanità“.
In Italia i medici di famiglia sono passati dai circa 44.400 del 2016 ai 40.700 del 2021. Lasciando quasi tre milioni di italiani senza assistenza di base. Un’emergenza sociale rilanciata anche da Alessandro Dabbene. Vicesegretario nazionale della Federazione italiana medici di Medicina generale. Un calo costante di medici di base che ha avuto un impatto anche sugli ambulatori. Chiusi al ritmo di circa mille all’anno a partire dal 2019. Secondo l’Ente nazionale di previdenza e assistenza medici (Enpam), nei primi sei mesi del 2022 sono entrati in servizio solo 226 nuovi medici di famiglia. A fronte di 2.173 pensionamenti. Se la tendenza non cambia, nel 2023 ci saranno in Italia circa 38mila medici di base in servizio. Duemila in meno rispetto al 2022. Rispetto a una necessità di almeno 42mila.
La riforma Draghi
L’ex premier Mario Draghi aveva annunciato una riforma dei medici di famiglia. Con l’obbligo di lavorare un minimo di ore dentro le Case di comunità e nel distretto. Per integrarli meglio nella nuova sanità territoriale. Ora il governo dovrà decidere cosa fare. A ribadire la carenza è l’Agenas, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali. A fonte di 40.250 medici di famiglia complessivi la media di italiani assistiti per ognuno di loroè di 1.237. Con il valore più alto al Nord (1.326), rispetto al Centro (1.159) e al Sud (1.102). Le nuove leve che potranno usufruire di 900 borse in più all’anno approvate dal precedente esecutivo grazie ai fondi del Pnrr che si sommano ai finanziamenti ordinari. E così per tre anni e cioè fino al 2025 le borse passano da 1.879 a un totale di 2.779. Ma il presidente dell’Ordine dei medici Filippo Anelli, ha chiarito al Sole 24 Oreche il via libera alle nuove borse potrebbe non bastare. “Le carenze sul territorio sono tali che, per i prossimi cinque anni, andrebbero stanziate 4000 borse l’anno. Fino a che saremo sul picco della gobba pensionistica“.
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