Domani (giovedì 19 gennaio) h 21 a San Gavino Monreale “La vita al contrario” con Giorgio Lupano – in tournée tra Ozieri (il 20), Meana Sardo (il 21) e Oristano (il 22)
A San Gavino Monreale “La vita al contrario” con Giorgio Lupano
Domani a San Gavino Monreale “La vita al contrario” con Giorgio Lupano
La storia fantastica de “La vita al contrario”, da “Il curioso caso di Benjamin Button” di Francis Scott Fitzgerald (da cui è stato tratto il fortunato film di David Fincher con Brad Pitt e Cate Blanchett, vincitore di 3 Premi Oscar), approda sulla scena nell’interpretazione, intensa e coinvolgente di Giorgio Lupano, nel ruolo del protagonista:
un uomo nato in un corpo di vecchio, che continua a fino all’infanzia, mentre la sua mente e il suo spirito seguono l’evoluzione naturale;
così che il bambino, divenuto adulto, ora sulle soglie della maturità, decide di narrare la sua singolare esperienza, come a voler lasciare una traccia di sé prima di scomparire nell’incoscienza e nell’oblio.
Una trama suggestiva, che porta agli estremi l’idea paradossale ma non troppo che sarebbe preferibile poter affrontare i dilemmi dell’esistenza con la consapevolezza che si acquisisce solo alla fine:
quel che accade a Benjamin Button, alias Giovanni “Nino” Cotone nella versione italiana, assomiglia piuttosto a un sogno, o forse meglio a un incubo, poiché la sua vera età corrisponde al suo aspetto soltanto per una breve, e importante parentesi;
mentre fin dall’inizio egli deve affrontare la contraddizione tra i suoi pensieri, le sue necessità e i suoi desideri e lo sguardo degli altri, che non possono comprendere, all’oscuro del suo segreto.
“La vita al contrario”
“La vita al contrario” con Giorgio Lupano nella parte del protagonista e con la danzatrice e performer Elisabetta Dugatto nei diversi ruoli femminili, è una pièce originale e avvincente;
per la regia di Ferdinando Ceriani, nell’elaborazione teatrale di Pino Tierno, con ideazione scenica di Lorenzo Cutulli;
colonna sonora di Giovanna Famulari e Riccardo Eberpacher;
costumi di Laura dè Navasques / costumEpoque e foto di Franco Oberto (produzione di a.ArtistiAssociati).
Cartellone
In cartellone:
- giovedì 19 gennaio alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale,
- venerdì 20 gennaio alle 21 al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri,
- sabato 21 gennaio alle 21 al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo
- e infine domenica 22 gennaio alle 21 al Teatro “Antonio Garau” di Oristano sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
L'(auto)biografia di Giovanni “Nino” Cotone
Sulle tracce del racconto di Fitzgerald, prende forma l'(auto)biografia di Giovanni “Nino” Cotone, eroe suo malgrado di una insolita epopea che scaturisce da uno strano destino:
venuto al mondo con le membra avvizzite e rugose di un anziano, i suoi vagiti e le prime incerte parole vengono scambiati per delirio senile, ma per sua fortuna qualcuno decide di prendersi cura di quella creatura fragile e indifesa.
La sua crescita è segnata da quello strano contrasto, anche se in qualche modo accelerata da quello stato di disagio di cui è consapevole, fino alla scoperta della verità su se stesso:
il suo corpo rifiorisce e assume le sembianze della maturità, poi della giovinezza, mentre la sua psiche è quella di un ragazzino, e solo con gli anni e con l’età la dimensione interiore e quella esteriore troveranno un’armonia.
Il dramma di una mente imprigionata in un corpo per certi versi estraneo e inadeguato, crea un effetto di straniamento se non di dissociazione per lo stesso protagonista e agli occhi degli altri, salvo per il breve intervallo in cui in qualche modo il giovane e l’adulto possono convivere e esprimersi liberamente, senza scandalizzare e sconvolgere nessuno, perfino innamorarsi e addirittura sposarsi, anche se quell’irrisolvibile incongruenza incide sulle relazioni d’amore e d’amicizia.
In fondo è una sorta di “malattia” incurabile, che contrasta con le leggi della natura, ma a causa dell’abitudine assai diffusa di giudicare dalle apparenze fa sì che sia più facile considerarla una patologia dello spirito, una incapacità di rispondere alle aspettative o una eccessiva, perfino esasperante immaturità, o all’inverso una saggezza sproporzionata, ma in fondo più accettabile, in confronto all’età.
“La vita al contrario” di Giovanni “Nino” Cotone
“La vita al contrario” di Giovanni “Nino” Cotone è ambientata in Italia tra Ottocento e Novecento, dall’Unità fino agli Anni Sessanta (invece che negli Stati Uniti d’America):
cambiano le coordinate e le vicende private s’intrecciano agli eventi anche drammatici, tra guerre e rivoluzioni, con periodi di relativa quiete e tranquillità in cui è più facile ripensare ai propri affari accanto ai grandi mutamenti politici e economici, culturale e sociali di cui l’uomo è testimone.
Un affresco del Belpaese per una riflessione sulla condizione umana, sulla fragilità di esistenze che possono essere travolte e spezzate, oppure trasportate verso la gloria o il successo da una serie di circostanze favorevoli:
in cui giocano un ruolo fondamentale l’intelligenza e il carattere, la capacità di prendere decisioni e cogliere le occasioni, ma anche di affrontare i cambiamenti e i colpi bassi della sorte.
La storia di Nino / Benjamin è quasi una favola moderna
La storia di Nino / Benjamin è quasi una favola moderna, un interessante apologo sul significato dell’esistenza:
«Capita a tutti di sentirsi diversi in un modo o nell’altro, ma andiamo tutti nello stesso posto, solo che per arrivarci prendiamo strade diverse» – afferma il protagonista:
«Tutti hanno una vita speciale a modo loro, tutti sono qualcosa che nessun altro è, né sarà mai…
In fondo, siamo tutti fatti di carne e di sangue, e anche se capita di arrivarci per strade diverse, la destinazione resta la stessa.
Quello che conta è ciò che succede prima di arrivarci e, se è vero che la memoria dà l’immortalità, oggi voglio raccontarvi la mia storia, per cercare di eludere la tappa d’arrivo, per lo meno nel vostro ricordo».
Il regista Ferdinando Ceriani
Il regista Ferdinando Ceriani descrive così l’inizio dello spettacolo, per cui ha scelto una chiave onirica e poetica:
«Un uomo in controluce che sembra stia per partire verso un fascio luminoso che già in parte lo avvolge… ma esita. Si ferma.
Il rumore della lancetta di un orologio segna il tempo.
Poi, quasi strappandosi al suo destino, viene in proscenio, si rivela allo spettatore: è Nino, nato anziano e morto bambino. Ha con sé una valigia in cui ha raccolto i ricordi della sua strana vita».
Giorgio Lupano
Un fantasma dunque, che conserva in sé la memoria di poco meno di un secolo, evocata dalle musiche d’epoca e riconoscibile nello stile degli abiti e degli ambienti:
il protagonista ha il volto e la voce di Giorgio Lupano, affermato attore di teatro e di cinema, che ha recitato sotto la guida di grandi maestri, da Luca Ronconi a Franco Branciaroli, Gabriele Lavia, Marco Baliani, Mauro Avogadro e Marco Sciaccaluga, Krzysztof Zanussi e Roberto Andò (con cui ha anche girato “Il manoscritto del Principe” e “Sotto falso nome”);
con all’attivo una intensa carriera in cui figurano anche “The International” di Tom Tykwer e “La papessa” di Sönke Wortmann, “11 settembre 1683” di Renzo Martinelli, “A Quiet Heart” di Eitan Anner e “Un’estate in Sicilia” di Michael Keusch, oltre a serie tv come “Paura d’amare”, “Sacrificio d’amore” e “Il paradiso delle signore”.
Un artista raffinato versatile, già applaudito dal pubblico isolano in “Elephant Man” di Giancarlo Marinelli con Ivana Monti e Debora Caprioglio e “Doppio Sogno”, sempre di Marinelli, dal racconto di Arthur Schnitzler con Caterina Murino, ora nei panni del protagonista di una storia surreale e coinvolgente, tra il gioco delle passioni e l’indagine interiore, il complicato rapporto con il mondo e con i propri simili e la scoperta di sé.
Dichiarazioni del regista
«Benjamin Button (nell’adattamento Nino) vuole raccontare la sua storia prima di dimenticarla, prima di cadere in un eterno presente, quello dei neonati che non hanno la percezione del tempo che passa.
Tierno ha italianizzato la storia riportandola agli avvenimenti che hanno riguardato il nostro Paese dall’Unità d’Italia fino ai primi anni Sessanta» – sottolinea Ferdinando Ceriani -.
«Parola, musica, immagini, canzoni sono gli ingredienti del racconto di una vita in cui il tempo, sottratto alla natura convenzionale che l’uomo gli ha attribuito, si reinventa e ci fa riflettere sul senso di un’esistenza non più scandita dalle lancette ma bensì dal sentimento. Un tempo dietro cui non ci possiamo nascondere perché – come dice Nino
“non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere”».
INFO & PREZZI
SAN GAVINO MONREALE
biglietti:
intero 15 euro – ridotto 12 euro
biglietteria online: www.vivaticket.it
info e prenotazioni: cell 340.4041567 – [email protected] – www.cedacsardegna.it
OZIERI
biglietti:
intero 14 euro – ridotto 11 euro
prevendite online: www.vivaticket.it
info e prenotazioni: cell. 349.3614265 (Tina Sechi) – e-mail: [email protected]
su Facebook: pagina Prosa e danza a Ozieri
link: https://www.facebook.com/profile.php?id=100064769437007
MEANA SARDO
biglietti:
intero 10 euro – ridotto 7 euro
biglietteria online: www.vivaticket.it
info e prenotazioni: cell 340.1479957 – [email protected] – www.cedacsardegna.it
ORISTANO
biglietti:
intero 15 euro – ridotto 12 euro
biglietteria online: www.vivaticket.it
info e prenotazioni:
Elio Orrù – cell. 335.6098056 – 340.2537548 – email: [email protected] –
www.cedacsardegna.it