Ma perché ciò accade?
Non è semplice rispondere ad una domanda, che racchiude in se una serie innumerevole di risposte.
Noi proviamo ad analizzare un aspetto di un’economia che stenta a decollare, e che anzi, in alcuni momenti mostra segnali profondamente negativi.
Uno dei motivi per cui l’economia non decolla e resta ferma al palo, è costituito dalla tassazione sul lavoro, dipendente o privato che esso sia.
Versare il 40%, ed in alcuni casi anche oltre, di ciò che si guadagna nelle casse dello Stato, è veramente uno sproposito.
Questa tassazione che ricorda in alcuni casi quella che si versava ai tempi dei romani o di altri imperi, costituisce il sorgere di enormi disparità economiche e il conseguente nascere di povertà di differenti entità.
Lo squilibrio sociale, crea anche tensioni difficili da gestire. Una su tutte, la famosa questione meridionale, che ogni governo prova a “sistemare” con iniezioni di denaro pubblico, che puntualmente viene mal speso.
Per evitare ciò, andrebbero eseguiti interventi seri, che puntino allo sviluppo delle infrastrutture, ed alla creazione di industrie che creino posti di lavoro sul territorio, evitando la storica emigrazione verso il nord.
Tornando alle tasse ed alla loro entità, c’é da dire anche che ammontando ad una percentuale cosi elevata, di fatto tendono a bloccare l’intera economia del paese.
Versare una parte cosi cospicua dei propri guadagni infatti, blocca la crescita economica e quindi le spese.
Avendo meno denaro disponibile, si spendono cifre sempre meno elevate, con il risultato evidente di un’economia che spesso vive periodi soporiferi.
Una legge naturale, per la quale meno denari hai e meno puoi spendere o investire. Insomma l’abc dell’economia, che nessun governo riesce, non a non capire, ma a sbloccare.
Fino a che questa tendenza non subirà un’inversione netta e rivolta alla ripresa dei consumi, l’economia dell’Italia è destinata a restare stagnante ed a non avere un futuro veramente importante.