Genova: giornalisti contro il sindaco Piciocchi
A Genova i giornalisti contro l’inchiesta sui servizi per la festa di fine anno: le notizie non sono “arbitrarie”
L’Associazione ligure dei giornalisti e il Gruppo cronisti stigmatizzano i toni con i quali il vicesindaco del Comune di Genova, Pietro Piciocchi, ha commentato il resoconto dei cronisti su un’inchiesta della Procura genovese relativa alle modalità di affidamento di alcuni servizi collaterali alla festa di San Silvestro in piazza De Ferrari.L’informazione non è arbitraria. Tantomeno quando riferisce di un’inchiesta il cui interesse pubblico è tanto evidente che lo stesso consiglio comunale ha avvertito l’urgenza di un confronto. Ma oltreché giustificato, il lavoro dei cronisti ha corrisposto anche al dovere di informare i cittadini genovesi.
Che molti di loro fossero in piazza a brindare la notte di Capodanno – come peraltro documentato da quella stessa stampa oggetto di arbitrarie accuse – non sposta di un millimetro, anzi, rafforza il dovere di informare su tutti i fatti relativi e successivi a quell’evento. Se ne faccia una ragione l’assessore Piciocchi.
Prendiamo atto dell’annuncio dello stesso Piciocchi di avere dato mandato agli avvocati del Comune di “tutelare l’ente e le persone menzionate”. È un suo buon diritto. Se l’annuncio, tuttavia, vuole avere la funzione di un altolà rispetto all’esercizio del diritto di cronaca e a quell’incomprimibile esercizio della critica ci permettiamo di suggerire di non sprecare tempo.
Ciò premesso, poiché, i giornalisti – come ogni altro cittadino che lavori – non sono infallibili non solo riteniamo legittime le critiche, ma poiché ogni ora le notizie si aggiornano, si arricchiscono di dettagli noi ogni giorno siamo e saremo pronti a qualsiasi confronto. Anche questo ci differenzia da un assessore comunale che alle critiche oppone l’invettiva.