“Il casu marzu, tipico formaggio sardo con i vermi la cui origine secondo alcuni storici risalirebbe a quando l’isola era provincia dell’impero romano.
E’ un alimento che è stato vietato dall’Unione Europea, sia nella produzione che nella commercializzazione.
Chi contravviene rischia sanzioni fino a 50mila euro, anche se non è mai stata asseverata univocamente la pericolosità per la salute.
Un divieto che poteva apparire lecito quando assunto, ma che oggi stride con l’apertura dell’UE all’entomofagia e alla commercializzazione di prodotti derivati da insetti.
Il casu marzu è un elemento della tradizione; per questo, la nuova dichiarazione.
per questo abbiamo depositato una interrogazione con cui si chiede al ministero competente se e quali iniziative voglia intraprendere anche a livello europeo per consentire produzione e commercializzazione di questo prodotto tipico, anche utilizzando criteri e norme più moderne”.
Lo dichiara il deputato della Lega e coordinatore del partito in Sardegna Dario Giagoni.
Il casu fràzigu o casu martzu (in italiano formaggio marcio) è un prodotto alimentare della Sardegna caratterizzato dal suo particolare processo di formazione.
Si tratta di formaggio pecorino, o meglio caprino, colonizzato dalle larve della mosca del formaggio che quindi è conosciuta come mosca casearia (Piophila casei).
A seconda delle regioni storiche dell’isola è conosciuto in lingua sarda anche come casu marzu, casu mùchidu, casu modde, casu bèiu, casu fatitu, casu giampagadu, casu ‘atu, casu cundítu.