E la risposta di questo governo qual è stata? Ancora tagli, ma noi non ci stiamo.
Nelle scuole ci sono minori da sorvegliare, pratiche da sbrigare e alunni da istruire prima di rendere le aule super tecnologiche e per far tutto ciò, c’è bisogno del personale che lo renda possibile.
Al momento, negli istituti scolastici, rileviamo invece una forte carenza di personale che ha una ricaduta soprattutto sui soggetti più fragili (vedi gli alunni disabili).
Con il personale attualmente disponibile, diventa sempre più difficile poter gestire le necessità quotidiane di questi alunni – continuano ancora i rappresentanti del Comitato – dall’igiene personale, all’assistenza per i “carrozzati” che devono essere accompagnati adeguatamente, fino alla necessità di controllo maggiore e aiuto ai docenti di sostegno, per quanto riguarda altre patologie.
Riteniamo pertanto che questo governo debba prevedere SUBITO ad un organico aggiuntivo nelle scuole, per garantire il diritto all’istruzione sancito nella Carta dei diritti dei bambini, uno strumento per combattere povertà, emarginazione e sfruttamento.
Pertanto con la presente, i precari componenti del Comitato Organico Aggiuntivo del comparto scuola, rivendicano quanto segue:
– nuovo ORGANICO AGGIUNTIVO e loro inserimento in organico di diritto;
– nomina immediata di supplenti temporanei per le assenze del personale titolare ed abbattimento del blocco degli attuali 30 giorni per gli Assistenti Amministrativi e Tecnici e dei 7 giorni per i Collaboratori Scolastici;
– assunzione in ruolo dei precari Docenti e ATA che abbiano svolto 3 anni di supplenze nelle scuole, con concorso di titoli e servizi;
-stessi diritti contrattuali del personale in ruolo in materia di assenze (malattia, permessi retribuiti, ferie) e di retribuzione.
Per raggiungere questi traguardi, ci stiamo attivando a livello Regionale e Nazionale per cercare di raggiungere gli obiettivi sopra elencati.
Abbiamo intenzione di far depositare nel “mille proroghe”, un emendamento per la richiesta di 50.000 organici aggiuntivi nelle scuole.
Vogliamo anche organizzare ulteriori iniziative di lotta Regionali e Nazionali, per cercare di responsabilizzare la politica e i sindacati, per quanto riguarda tutte le rivendicazioni sopra elencate.”
Una rivendicazione più he giusta, per un settore così importante nella scuola italiana