Le quotazioni del gas scendono dell’11% a 57,6 euro al megawattora, registrando una flessione del 24% dall’inizio dell’anno, decisamente al di sotto delle soglie raggiunte immediatamente prima dell’invasione dell’Ucraina (79 euro). Durante l’estate scorsa si comprava a 340 a megawattora, ma da agosto fino a metà dicembre i prezzi sono più che dimezzati. Questo per diversi fattori. In primis l’insolito inverno che mantenendo questo clima mite ha ridotto i consumi rispetto alle previsioni.
La media degli stoccaggi europei si aggira intorno all’81%, con la Germania che raggiunge il 90%, mentre l’Italia il 79%. Questo permetterà in sintesi di superare la stagione fredda senza enormi sacrifici.
Un altro fattore molto importante che ha permesso alle quotazioni di diminuire è l’aumento dei flussi di Gnl verso l’Europa. Il gas liquido arriva via mare dagli Stati Uniti (diventati primo fornitore europeo) e dal Qatar. Gli operatori concentrano la loro attenzione sulle temperature, più alte rispetto alla media stagionale. L’Italia ha inoltre rafforzato i flussi provenienti dall’Algeria, storico partner energetico del nostro paese.
La crisi energetica dettata dal gas
Ignacio Galan, presidente del gruppo spagnolo Iberdrola, ha affermato oggi, intervenendo al forum di Davos che “L’ Europa è stata fortunata quest’inverno poiché il clima mite ha ridotto la domanda di idrocarburi ma la crisi energetica non è finita”. “Finché i mercati dell’energia saranno eccessivamente dipendenti dai combustibili fossili ed esposti alle vicissitudini geopolitiche, rimarranno fragili”, ha aggiunto Galan.
Per i consumatori finali questi cali non sono dunque un sollievo. Anzi, l’ultimo aggiornamento dell’Autorità per l’energia (Arera) delle tariffe vede un incremento delle bollette del 23%. Tuttavia, se pure con un certo ritardo, i cali delle quotazioni sono destinati a provocare una graduale discesa dei prezzi anche per imprese e famiglie. Benefici dovrebbero in prospettiva interessare anche le tariffe elettriche. Quasi il 40% dell’energia italiana è infatti generata in centrale alimentate a gas.
Prezzo in calo anche a Londra dove si attesta a 145 penny per mille unità termiche britanniche (Mbtu), con una flessione del 10,8%.
La Borsa
Borsa, Europa positiva guarda a energia e inflazione – Le Borse europee, orfane di Wall Street che resterà chiusura per festività, proseguono le contrattazioni senza particolare slancio ma in terreno positivo. Gli investitori concentrano l’attenzione sul forte calo del prezzo del gas che inciderà sui costi dell’energia e conseguentemente sull’inflazione. La frenata della corsa dei prezzi resta fondamentale per le banche centrali che dovranno decidere le loro prossime mosse sul rialzo dei tassi.