Dopo Riina e Provenzano, Messina Denaro era l’ultimo grande boss ancora latitante.
L’arresto
Matteo Messina Denaro si era recato nella clinica privata La Maddalena dove si sarebbe sottoposto a cure oncologiche ha detto il comandante del Ros dei carabinieri Pasquale Angelosanto dopo l’arresto del boss compiuto dagli uomini del raggruppamento speciale assieme a quelli del Gis e dei comandi territoriali. I militari lo hanno bloccato all’interno di un bar.
Chi era – precedenti del boss Matteo Messina Denaro
Figlio del vecchio capomafia di Castelvetrano Ciccio, storico alleato dei corleonesi di Totò Riina, era latitante dall’estate del 1993, quando in una lettera scritta alla fidanzata dell’epoca, Angela, dopo le stragi mafiose di Roma, Milano e Firenze, preannunciò l’inizio della sua vita da Primula Rossa.
Messina Denaro era l’ultimo boss mafioso di «prima grandezza” ancora ricercato. Per il suo arresto, negli anni, sono stati impegnati centinaia di uomini delle forze dell’ordine. Oggi la cattura, che ha messo fine alla sua fuga decennale. Una latitanza record come quella dei suoi fedeli alleati Totò Riina, sfuggito alle manette per 23 anni, e Bernando Provenzano, riuscito a evitare la galera per 38 anni.
«E’ una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia». Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commenta la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro.