Questo è ciò che spesso accade oggi all’uomo moderno. Schiacciato ed intrappolato dalle sue stesse “inutili” esigenze.
Il tutto coniugato da una bella dose di egoismo e triste solitudine interiore.
Capita infatti sovente di imbattersi nella conoscenza di persone ricche, potenti, ma poverissime di spirito.
Questo purtroppo accade anche in uomini non ricchi, ma comunque soffocati dalla rincorsa all”effimero.
Siamo un po’ tutti coinvolti da questa corsa verso il “nulla materiale”. Abbiamo tutto, ma in fondo non siamo pienamente soddisfatti.
Una ricerca della felicità, che si riduce al possedere oggetti, che non la fanno, e mai la potranno fare.
Ed allora si rimane mortalmente intrappolati nella morsa del ragno, pronto ad azzannare la preda.
Per uscire da questa morsa brutale, è necessario volgere lo sguardo altrove.
Ma dove?
Alla felicità, quella vera, che solo l’amore (inteso come “l’essere amati”) può dare.
L’amore ha diverse forme, tante facce, ma riconduce sempre a Dio (per chi crede), o ad un essere superiore (per chi non crede), che ci insegna a vivere un sentimento unico, che ne il denaro, ne nient’altro può acquistare o eguagliare.
Quando troviamo questa condizione perfetta, la morsa del ragno non può più farci paura.