Per il ventennale dell’itinerario del Consiglio d’Europa nel Sinis arriveranno un centinaio di delegati dai Paesi del Mediterraneo allargato
Si è svolto in questi giorni a Cipro l’evento di apertura per le celebrazioni del XX anniversario della Rotta dei Fenici, itinerario culturale del Consiglio d’Europa.
Alla cerimonia, ospitata all’Università di Nicosia e alla presenza dei vice Ministri del Turismo e della Cultura, sono illustrate e le finalità volte al dialogo culturale e allo scambio di buone pratiche nel settore del turismo culturale. Inoltre, si presenta il modello organizzativo di accoglienza, basato sulla formazione, l’inclusione, i servizi, la digitalizzazione, l’accessibilità e l’offerta turistica permanente e non stagionale. Al gruppo internazionale sono state dedicate visite guidate nei principali siti archeologici dell’Isola. Qui, si verifica l’avanzato sistema di infrastrutturazione e valorizzazione.
Tra le delegazioni presenti, oltre al Paese ospitante, il Libano, la Grecia, la Croazia, la Spagna, l’Italia. La Fondazione Mont’e Prama è entrata in questo network principalmente con la finalità di promuovere e valorizzare l’area archeologica di Tharros. Ebbene, è rappresentata dalla Consigliera Graziella Pinna e dalla Direttrice Nadia Canu.
“Tra la fine di marzo e il mese di aprile vorremmo ospitare a Cabras un evento preparatorio dell’Assemblea internazionale del 20 e 21 ottobre, quando proprio nel Sinis la “Rotta dei fenici” festeggerà il suo ventennale”
Vorremmo che fossero con noi le altre Fondazioni. In particolare Pula, Barumini, Alghero e Oristano. Questo, oltre che il Comune di Porto Torres, unico altro socio sardo oltre alla Fondazione Mont’e Prama, e i Comuni sardi originariamente aderenti. Inoltre, naturalmente, le Soprintendenze e gli istituti MIC e con loro le cooperative di gestione e le associazioni delle guide”.
Per la Direttrice Nadia Canu “Il confronto costruttivo con una realtà per molti versi similare alla Sardegna, fa del patrimonio culturale il punto di forza dell’offerta turistica; inoltre, è fonte di spunti per il miglioramento. Si rinsalda un legame antico. In età nuragica era particolarmente strutturato. Si lavora nell’ottica del supporto alla prosecuzione delle ricerche. Anche con atti concreti come il rinnovo della borsa di studio della Fondazione per il Centro Circe, con sede a Oristano, che si occupa di civiltà egee; infine, aspetto più importante, si favorisce il dialogo interculturale tra le sponde estreme del Mediterraneo in un momento in cui, più che mai, tutti siamo chiamati alla cooperazione e a lavorare per la pace e armonia tra i popoli”.