Abruzzo, Corte Costituzionale conferma legge regionale che esonera le forze dell’ordine dalle spese sanitarie. Fsp Polizia: “Un provvedimento dovuto e di buon senso, assurdo che lo abbiano impugnato. Il sostegno non si dà a chiacchiere”
“Esprimiamo grande soddisfazione per la pronuncia della Corte Costituzionale che conferma la bontà della legge. Con questa la Regione Abruzzo esonera gli appartenenti alle Forze dell’ordine dal pagamento delle spese sanitarie di specialistica ambulatoriale in caso di infortuni durante il servizio.
Stiamo chiedendo questo tipo di provvedimento da parecchio tempo. A noi appare di assoluto buon senso e di quanto dovuto a chi mette a rischio la propria salute e la propria vita a causa del servizio. E’ piuttosto assurdo che abbiano impugnato quella legge. Questo a conferma del fatto che la tanto sbandierata solidarietà e vicinanza alle forze dell’ordine spesso è fatta solo di chiacchiere”.
Così ha dichiarato Valter Mazzetti, Segretario Generale di Fsp Polizia di Stato, dopo la pubblicazione della sentenza numero 9 del 2023 della Corte Costituzionale con cui è stata dichiarata inammissibile la questione di legittimità sollevata lo scorso febbraio dall’allora Governo Draghi contro la Legge della Regione Abruzzo n. 27 del 21 dicembre 2021 la quale, all’articolo 1, prevede che gli operatori delle Forze di Polizia che accedono in pronto soccorso, a seguito di infortunio durante il servizio o per ragioni di servizio, siano esonerati dal pagamento della compartecipazione alla spesa sanitaria (cosiddetto “ticket”) in relazione alle prestazioni erogate. Anche in caso di dimissione in codice bianco.
“Vogliamo ringraziare il Consiglio Regionale d’Abruzzo. – Conclude Mazzetti -. Che ha sostenuto la legge proposta dal Capogruppo della Lega, Vincenzo D’Incecco. Così ha dimostrato di saper dare concretamente agli operatori della sicurezza un importante sostegno. Sostegno nell’espletamento di un servizio alla collettività che li porta a misurarsi con innumerevoli insidie, mettendone continuamente a rischio l’incolumità”.