Più di un italiano su 3 (35%) ha tagliato gli sprechi adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola, con una svolta green spinta dall’inflazione e dai rincari di gas e bollette. È quanto emerge da una indagine Coldiretti in occasione della Giornata nazionale di prevenzione contro gli sprechi alimentari in calendario domani che oggi vede tutti i mercati di Campagna Amica impegnati con una serie di iniziative salva cibo. In Sardegna nei mercati di Campagna Amica di Pitz’e serra a Quartu Sant’Elena, via del Redentore a Monserrato, il mercato coperto di via degli Artigiani a Oristano, all’Exmè a Nuoro, e all’Emiciclo e al coperto di Luna e sole a Sassari dove per i tutor dei mercati e le aziende agricole mostrano i metodi per conservare meglio e sprecare meno cibo, mentre i cuochi contadini degli agriturismo hanno preparato le ricette antrispreco.
Le analisi di Coldiretti e Campagna Amica sugli sprechi in Italia
Da un’analisi Coldiretti/Censis presentata oggi, gli italiani, per tagliare gli sprechi, aiutare l’ambiente e salvare i bilanci familiari stanno adottando alcune strategie. Tra queste, la cucina degli avanzi ,la doggy bag al ristorante, il ritorno della gavetta in ufficio. Ma anche: gli orti sul balcone, la lista della spesa, lo sguardo attento alla data di scadenza. Il tutto, fino al boom della spesa nei mercati contadini a chilometro zero.
Con la crisi economica scatenata dal conflitto in Ucraina – secondo Coldiretti/Censis – il 58% degli italiani ha iniziato a cucinare pietanze utilizzando gli avanzi dei pasti precedenti. Quindi, allargando a una fascia importante di popolazione una pratica sino ad oggi seguita da quote più ridotte di persone. Si coniuga la necessità di risparmiare con l’importanza etica di ridurre lo spreco. Il riutilizzo degli avanzi si sposta poi dalle mura domestiche all’ufficio. Qui, abbiamo il 52% dei lavoratori che dichiara di portarsi al lavoro la gavetta con il cibo.
La volontà degli italiani di ridurre gli sprechi si sposta anche nei ristoranti. Infatti, ben il 49% di clienti si dice pronto a chiedere la doggy bag per portarsi via gli avanzi. Dunque, la percentuale che nei giovani sale addirittura al 58%. L’idea che occorre evitare sprechi è diventata dunque più forte del senso di vergogna che sino ad oggi limitava il ricorso a questa pratica.
Altri dati e dichiarazioni
Il 41% degli italiani dichiara poi di coltivare frutta, verdura, erbe aromatiche in casa sul balcone. Ma non solo: negli orti urbani o in piccoli orti di proprietà. Il tutto, con una spinta che viene soprattutto dai più giovani e dagli anziani. Ma le strategie di consumo etico si applicano soprattutto al momento di fare la spesa. Qui, l’81% degli italiani ha l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare. Serve per mettere sotto controllo le spese d’impulso. Si evita di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita. E tra gli scaffali il 92% degli italiani è attento a controllare la data di scadenza per acquistare solo cibo da consumare nel breve periodo.
E quasi sette italiani su 10 (69%) cercano regolarmente prodotti a chilometro zero e il 50% effettua acquisti nei mercati dei contadini con l’obiettivo di sostenere le realtà locali, ridurre l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantirsi prodotti più freschi che durano di più e tagliano quindi gli sprechi. Un impegno sostenuto dalla Coldiretti con la realizzazione della più estesa rete di vendita diretta nel mondo con 15mila agricoltori aderenti in quasi 1200 mercati di Campagna Amica lungo la Penisola dove hanno fatto la spesa durante l’anno 20 milioni di italiani.
Si tratta di comportamenti che, sotto la spinta dell’inflazione, hanno fatto scendere del 12% lo spreco alimentare nelle case degli italiani rispetto all’anno precedente anche se – conclude la Coldiretti – rimane tuttavia su un valore pari complessivamente di 6,5 miliardi di euro secondo Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability In base ai nuovi dati che si riferiscono al mese di gennaio 2023, gli italiani gettano in media 524,1 grammi a testa di cibo alla settimana nel bidone contro i 595,3 grammi dello scorso anno, ovvero 27,3 chili all’anno.