Dichiarazione di Silvio Lai, deputato del Partito Democratico
Sulla crisi della Portovesme nel Sulcis il Governo intervenga subito.
Si ascoltino le ragioni dei lavoratori con impegni concreti che consentano loro di interrompere la protesta e di scendere dalla ciminiera a fronte di certezze sul lavoro e sul futuro.
Con la legge di bilancio avevamo posto il problema dell’energia in Sardegna che veniva esclusa dagli sconti IVA perché priva di metano.
Il governo però ha respinto irresponsabilmente gli emendamenti del Pd. Ora il governo cambi atteggiamento, serve immediatezza nelle decisioni da prendere.
Le proteste
Quattro operai della Portovesme, oggi, protestano su una ciminiera a 100 metri di altezza.
Protestano contro lo stop degli impianti, dovuto, appunto, al caro energia.
Con l’accordo tra Portovesme srl, Regione Sardegna e sindacati, sottoscritto nel mese di gennaio, scatta, infatti, oggi la mobilitazione.
Devono essere, dunque, ascoltate le ragioni dei lavoratori, attraverso impegni e soluzioni concrete e immediate.
La Portovesme S.r.l.
La Portovesme S.r.l. è stata costituita il 2 luglio 1999 con l’acquisizione da ENI sia del sito produttivo di Portoscuso, avviato nel 1970, che del sito di San Gavino, avviato nel 1929.
Portovesme S.r.l. è totalmente di proprietà di una società controllata del gruppo Glencore International plc, leader mondiale nel commercio di materie prime ed in particolare di metalli non ferrosi.
Oggi la Portovesme S.r.l. è l’unico produttore di Zinco e Piombo in Italia, definito dallo stesso Ministero di importanza strategica nazionale. Occupa circa 1250 lavoratori che operano stabilmente all’interno degli impianti.