Disabilità/FIABA
Disabilità/FIABA: Stefano Maiandi eletto nuovo Presidente Nazionale. Lo scorso 31 gennaio Stefano Maiandi è stato eletto con voto unanime dell’Assemblea di FIABA a Presidente Nazionale.
Succede a Giuseppe Trieste nella missione più che ventennale portata avanti in modo encomiabile. Disabilità/FIABA.L’Assemblea, nel tributargli un ringraziamento unanime per quanto fatto, a norma dello Statuto associativo ha voluto eleggerlo come Presidente emerito.
Ha auspicato un suo coinvolgimento attivo.
Lo scopo di FIABA è da sempre quello di diffondere la cultura dell’accessibilità e dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
Si vogliono creare le condizioni affinché tutte le persone possano muoversi liberamente e in autonomia.
In questi anni l’Associazione, ha promosso anche l’attuale Bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche con detrazione fiscale al 75%.
Questo, oltre alla ormai famosa manifestazione del FIABADAY in collaborazione con la Presidenza del Consiglio,
Il nuovo Presidente Stefano Maiandi continuerà a portare avanti gli obiettivi dell’Associazione.
Lo farà attraverso una visione innovativa e allo stesso tempo rispettosa di quanto è stato fatto dal 2000 a oggi.
Tutto ciò, auspicando una sempre proficua collaborazione con le Istituzioni a tutti i livelli.
IL PRESIDENTE DI FIABA ONLUS
Nel corso della mia vita ho avuto l’opportunità di vivere numerose esperienze. Nel 1965, ancora giovanissimo, ho iniziato il percorso sportivo che mi ha portato a partecipare a tre Paralimpiadi (1972, 1976 e 1980). È stato per me un periodo di crescita straordinario, grazie al quale ho capito che potevo fare di più. Così nel 1983 ho fondato ANTHAI – Associazione Nazionale Tutela Handicappati ed Incontinenti, per migliorare la salute psicofisica della persona con disabilità.
Agli inizi del 2000, con il nuovo millennio, ho ritenuto che i tempi fossero maturi per un cambio di mentalità: dovevamo passare dalla difesa dei diritti di una parte della popolazione alla qualità della vita di tutte le persone. È l’ambiente a creare gli ostacoli, perché non abbiamo pensato in prospettiva. Quando abbiamo progettato abitazioni, spazi comuni e mezzi di trasporto, infatti, ci siamo basati su un’idea standard di persona giovane, forte, in buona salute.
Ma chiunque, nell’arco della propria vita, può trovarsi a vivere una condizione di ridotta mobilità, temporanea o permanente. Ho realizzato quindi che le barriere architettoniche impongono un costo non solo alle persone con disabilità, ma a tutta la società. Il problema del singolo assume così una dimensione collettiva. Ricordo la decisione di dare vita a FIABA proprio per chiudere quella forbice che vede andare le persone con disabilità e quelle cosiddette “normodotate” su due strade diverse.
Abbattere le barriere è un atto di civiltà da cui trae vantaggio la comunità intera!
