I dati di “Mal’Aria di città 2023: cambio di passo cercasi” per combattere l’inquinamento atmosferico
Al via anche la campagna itinerante Clean Cities, dal 1° febbraio al 2 marzo tappa in 17 capoluoghi per promuovere con forza una mobilità urbana più efficiente, sicura e pulita
L’emergenza smog nelle città italiane è un problema sempre più pressante. Secondo il nuovo report di Legambiente “Mal’Aria di città. Cambio di passo cercasi”, redatto e pubblicato nell’ambito della Clean Cities Campaign, i livelli di inquinamento atmosferico in molte città sono ancora troppo alti e lontani dai limiti normativi previsti per il 2030. Il report ha messo in evidenza i dati del 2022 nei capoluoghi di provincia. Sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2).In sintesi, infatti, sono ben 29 città delle 95 monitorate, che hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo) con le centraline di Torino (Grassi) che si piazza al primo posto con 98 giorni di sforamento, seguita da Milano (Senato) con 84, Asti (Baussano) 79, Modena (Giardini) 75, Padova (Arcella) e Venezia (Tagliamento) con 70. Molte città italiane città hanno di fatto doppiato il numero di sforamenti consentiti.
Sempre per il PM10, l’analisi delle medie annuali ha mostrato come nessuna di esse abbia superato il limite previsto dalla normativa vigente, ma ciò non è sufficiente per garantire la salute dei cittadini, in considerazione delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dei limiti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2030. Per il PM10, sarebbero infatti solo 23 su 95 (il 24% del totale) le città che non hanno superato la soglia di 20 µg/mc. 72 città sarebbero dunque fuorilegge.
Le parole di Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente:
“L’inquinamento atmosferico non è solo un problema ambientale, ma anche un problema sanitario di grande importanza In Europa, è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l’Italia registra un triste primato con più di 52.000 decessi annui da PM2.5, pari a 1/5 di quelli rilevate in tutto il continente. È necessario agire con urgenza per salvaguardare la salute dei cittadini, introducendo politiche efficaci ed integrate che incidano sulle diverse fonti di smog, dalla mobilità al riscaldamento degli edifici, dall’industria all’agricoltura.
In ambito urbano è fondamentale la promozione di azioni concrete sulla mobilità sostenibile attraverso investimenti importanti sul trasporto pubblico, il ridisegno dello spazio cittadino con pedonalizzazioni e zone 30, politiche di promozione dell’uso delle due ruote in sicurezza, la diffusione delle reti di ricarica dei mezzi elettrici, facilitando la scelta di ridurre fortemente l’uso dell’auto privata. Chiediamo al Governo, alle Regioni e ai Comuni, di mettere in campo azioni coraggiose per creare città più pulite e sicure. La salute è un diritto fondamentale che non può essere compromesso”.
Le parole di Annalisa Columbu, Presidente di Legambiente Sardegna e di Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente
“Servono interventi incisivi per rendere le nostre città più salubri. Le strade devono essere progressivamente liberate dalle auto per lasciar posto alle persone, alla mobilità dolce e al trasporto pubblico. Il verde urbano deve essere aumentato continuando la piantumazione di alberi e incentivando la realizzazione aiuole, tetti verdi e giardini verticali. Dobbiamo ripensare le città mettendo le persone al centro del nostro progetto.
Creare spazi verdi genera un beneficio non solo sociale ma anche sanitario, e investire sul futuro delle nuove generazioni e sulla salvaguardia del nostro pianeta. Abbiamo degli ottimi esempi in Sardegna, come Olbia che è una città 30 Km/h. Alla regione chiediamo di trovare il modo di replicare le buone pratiche e investire su città pulite e sicure.”
“La Direttiva europea sulla qualità dell’aria, recentemente proposta, rappresenta solo il primo step di una sfida importante. Le nuove AQGs (Air Quality Goals) impongono un notevole adeguamento rispetto ai valori guida OMS e introducono nuove metriche, come il dimezzamento dei valori di legge attuali. Le nostre analisi hanno evidenziato che il 76% delle città monitorate superano già i limiti previsti dalla futura direttiva per il PM10, l’84% per il PM2.5 e il 61% per il NO2.
Questo significa che le città italiane dovranno lavorare duramente per adeguarsi ai nuovi limiti entro i prossimi sette anni, soprattutto considerando che i trend di riduzione dell’inquinamento finora registrati non sono incoraggianti e che i valori indicati dalle linee guida dell’OMS, che sono il vero obiettivo da raggiungere per tutelare la salute delle persone, sono ancora più stringenti dei futuri limiti europei”.
La tendenza di decrescita dell’inquinamento.
Secondo l’associazione, la tendenza di decrescita dell’inquinamento è troppo lenta, esponendo le città a nuovi rischi sanitari e sanzioni. Il tasso medio annuale di riduzione delle concentrazioni a livello nazionale è, infatti, del solo 2% per il PM10 e del 3% per l’NO2. Le città più distanti dall’obiettivo previsto per il PM10 dovrebbero ridurre le proprie concentrazioni cittadine tra il 30% e il 43% entro i prossimi sette anni. Ma stando agli attuali trend di riduzione registrati negli ultimi 10 anni (periodo 2011 – 2021, dati Ecosistema Urbano), potrebbero impiegare mediamente altri 17 anni per raggiungere l’obiettivo. Ovvero il 2040 anziché il 2030. Città come Modena, Treviso, Vercelli potrebbero metterci oltre 30 anni. Anche per l’NO2 la situazione è analoga e una città come Catania potrebbe metterci più di 40 anni.
La Sardegna deve continuare a rispettare i limiti. Ma la vera sfida è diminuire le emissioni e adeguarsi alle nuove normative. E cercare di trasformare le nostre città in luoghi sicuri, ridisegnando lo spazio cittadino con azioni concrete che vadano verso la mobilità sostenibile.
Le proposte di Legambiente
Per combattere l’inquinamento in ambito urbano, l’Associazione propone una serie di interventi “a misura di città”:
- Il passaggio dalle Ztl (zone a traffico limitato) alle ZEZ (Zone a zero emissioni). Le limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti riducono le emissioni da traffico del 30% e del 40%.
- LEZ anche per il riscaldamento. Serve un grande piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e privata. Nonchè incentivare una drastica riconversione delle abitazioni ad emissioni zero. Grazie alla capillare diffusione di misure strutturali che incentivino il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e la sostituzione delle caldaie a gasolio e GPL con sistemi più efficienti e alimentati da fonti rinnovabili.
- Potenziamento del Trasporto Pubblico e Trasporto Rapido di Massa (TRM) attraverso la quadruplicazione dell’offerta di linea e la promozione di abbonamenti integrati, come fece la Germania nell’estate del 2022.
- Sharing mobility. Incentivare la mobilità elettrica condivisa (micro, bici, auto, van e cargo bike) e realizzare e realizzare ulteriori000 km di percorsi ciclabili.
- Ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura di persona. “Città dei 15 minuti”, sicurezza stradale verso la “Vision Zero”, “città 30” all’ora seguendo l’esempio di Olbia, Torino, Bologna e Milano.
- Elettrificazione delle banchine (Cold Ironing) per evitare le navi ormeggiate in porto tengano i generatori diesel accesi con le conseguenti, pesanti, emissioni di polveri sottili.
- Tutto elettrico in città, anche prima del 2035. Questo grazie alla progressiva estensione delle ZEZ alla immatricolazione di autobus elettrici e filobus, e l’istituzione dei distretti ZED (Zero Emissions Distribution).
“Clean Cities”
La campagna itinerante “Clean Cities” – Torna dal 1° febbraio al 2 marzo la campagna itinerante “Clean Cities” organizzata da Legambiente. L’iniziativa, realizzata nell’ambito della Clean Cities Campaign, una coalizione europea di ONG e organizzazioni della società civile, di cui anche il cigno verde fa parte, farà tappa in 17 città italiane per promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni e per chiedere città più vivibili e pulite.
Prima tappa il 1° febbraio a Torino (1 e 2) per poi spostarsi a Genova (6 e 7 febbraio), Milano (8 e 9 febbraio), Bergamo (10 febbraio), Bari (13 e 14 febbraio), Napoli (15 febbraio), Avellino (16 febbraio), Roma (17 e 20 febbraio), Pescara (17 febbraio), Bologna (18 febbraio), Padova (22 febbraio), Perugia (23 e 24 febbraio), Trieste (25 febbraio), Palermo (25 febbraio), Catania (27 febbraio), Prato (27 e 28 febbraio) e Firenze (1 e 2 marzo).
Il racconto della campagna e la petizione. È possibile seguire tutte le tappe di Clean Cities sulla pagine Facebook e Instagram Legambiente Lab e Twitter GreenMobility. Infine, Legambiente lancia anche per quest’anno la petizione on line “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!”. Con quest’ultima chiede al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Firmala anche tu >> https://attivati.legambiente.it/malaria
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