Kiseiju- L’ospite indesiderato è un manga di Hitoshi Iwaaki pubblicato tra il 1988 e il 1989 dal quale è stato tratto un adattamento anime prodotto da Madhouse.
Una storia che, grazie al confronto tra i due personaggi principali, porta a riflettere sulla prevalenza ontologica scontata dell’uomo sulla realtà e sul mondo che lo circonda.
Kiseiju: la storia
Il protagonista, Shinichi Izumi, è un tranquillo ragazzo di diciassette anni che vive a Tokyo con i genitori.
Una notte, però, si verificano strani eventi: misteriosi alieni parassiti invadono la terra per entrare nel corpo degli esseri umani e conquistare il loro cervello; così da poter assumere il pieno controllo della loro mente e dei loro corpi.
Uno di questi parassiti “mutaforma” vuole entrare nel corpo di Shinichi ma qualcosa va storto:
mentre il ragazzo dorme il parassita tenta di entrare nel suo corpo ma non può farlo attraverso le orecchie perché Shinichi si è addormentato con le cuffiette indossate e si accorge di quanto sta accadendo.
Così, in un’azione disperata, l’alieno entra nel braccio del ragazzo ma non arriva al cervello, così si fonde con la sua mano.
Da questo momento in poi Shinichi e Migī, così è ribattezzato il parassita (Destry in italiano), rimangono due entità separate e distinte; ma condividono lo stesso corpo e, per questo motivo, saranno costretti a confrontarsi costantemente.
Migī sarà, letteralmente, il braccio destro di Shinichi.
Il rapporto tra Shinichi e Migī
Migī non riesce ad impossessarsi del cervello di Shinichi e questa condizione fa sì che si distingua dagli altri parassiti.
Questa circostanza, infatti, porta i due a discutere e misurarsi con le diverse visioni del mondo di cui sono portatori:
da una parte i parassiti vogliono conquistare l’umanità e dominarla, dall’altra parte l’umanità vuole solo salvarsi da questa invasione.
Shinichi è l’unico testimone del disastro che si sta abbattendo sulla città: vorrebbe parlarne e confrontarsi con qualcuno ma Migī glielo impedisce categoricamente e arriva spesso a minacciarlo.
Questa convivenza forzata è inizialmente molto complicata: Migī si rapporta a Shinichi con spirito di osservazione e con l’intento principale di studiare la natura umana mentre Shinichi cerca di essere collaborativo per salvare sé stesso e i suoi cari da possibili attacchi da parte di altri parassiti.
Il tormentato contesto in cui i due si trovano li porta, gradualmente, ad una reale collaborazione; entrambi vogliono sopravvivere e cercano, insieme, un modo per andare avanti.
I sentimenti umani e la sopravvivenza
Per riuscire a vivere in un contesto così disperato l’unica possibilità concreta è quella di una reale collaborazione fra i due personaggi:
nonostante le visioni del mondo dei due siano assolutamente antitetiche il confronto consentirà loro di evolvere e comprendersi.
Migī inizia a capire le emozioni e i sentimenti umani, prima assolutamente incomprensibili e Shinichi è portato a riflettere sul ruolo dell’uomo nel pianeta.
Non sono forse anche gli uomini, che sottomettono altri esseri viventi in nome del loro benessere, dei parassiti in questo pianeta? Nella lotta fra parassiti e umani, inoltre, verranno ingiustamente sacrificate molte vite umane.
Gli scontri con altri parassiti e la necessità di difendersi costringono i due protagonisti a riflettere e ad interrogarsi sul proprio ruolo e sulla propria posizione nel mondo.
Antropocentrismo e rapporto con la natura
Questa collaborazione per la possibilità di convivenza porta soprattutto Shinichi ad una chiara evoluzione che gli permette di acquisire una nuova e diversa coscienza rispetto al mondo che lo circonda.
E Migī, che alla fine riesce a comprendere maggiormente le emozioni umane, prova vero affetto per Shinichi e capisce che sono proprio i sentimenti il vero punto di forza degli umani.
La lotta fra umani e parassiti è, infatti, una lotta di sopravvivenza fisica ma anche psicologica ed ideologica: Shinichi si scontra con la concezione antropocentrica che attraversa ogni essere umano, è portato a dubitare del suo ruolo nel mondo e dell’atteggiamento dominante insito nella sua essenza.
Shinichi e Migī capiscono che l’idea della pura sopravvivenza della specie, quella umana e quella parassita, è impossibile senza una reale comprensione e collaborazione tesa alla pacifica convivenza. Ed è questo l’unico modo per evolvere come esseri viventi nella terra.
L’evoluzione dei personaggi e i costanti interrogativi sui rapporti dell’uomo con le altre specie e con la natura rendono quest’opera un piccolo capolavoro.
Rumiko Takahashi, la mangaka di maggior successo in Giappone, in un’intervista del 1992 diffusa su Kappa Magazine considerava Kiseiju come l’opera più interessante tra i manga del momento, opera nella quale l’autore unisce amore e lacrime con un’umanità fuori dal comune.
Elena Elisa Campanella